TOUR.IT – RIPENSARE L’ACCOGLIENZA TURISTICA
“Ripensare la politica complessiva dei rapporti fra
campeggiatori , camperisti e comunità locali realizzando, soprattutto nei
piccoli centri spazi polifunzionali che possono accogliere, nello stesso tempo,
le attività collettive ed i brevi soggiorni. È la maniera migliore per abbattere
le diffidenze e perseguire un’integrazione possibile senza conflittualità”.
Questa la proposta emersa nel corso dell’incontro
organizzato dalla Federazione Nazionale A.C.T.ITALIA (Asssociazione
Campeggiatori turistici), in collaborazione con CarraraFiere, nell’ambito di
Tour.it: un momento di riflessione sul Campeggiatore, turista di eccellenza e
un’occasione per ricoprire le origini, la filosofia e la lunga storia del
turismo itinerante in Italia.
Il direttore di
CarraraFiere, Paris Mazzanti, ha aperto i lavori portando il saluto della società
e sottolineando “la sintonia fra l’iniziativa dell’Associazione ed il convegno
realizzato in occasione della giornata di apertura di Tour.it, durante il
quale, per la prima volta, gli amministratori locali hanno esaminato progetti e
proposte di accoglienza del turismo itinerante che può essere strumento di
promozione e valorizzazione del territorio se dispone di strutture adeguate per
brevi soste che consentano una fruizione corretta e moderna delle bellezze
paesaggistiche e dell’offerta enogastronomica. C’è un atteggiamento positivo –
ha concluso Mazzanti – nei confronti dei campeggiatori e del turismo itinerante
e sviluppare questa accoglienza può essere molto utile per aiutare a superare
anche le difficoltà del settore ma anche per diversificare l’offerta
territoriale”.
Al Presidente dell’ACTITALIA, Pasquale Zaffina, (nella foto durante l’intervento) il compito di svolgere un intervento molto
articolato che è partito dall’idea dei fondatori della federazione (oltre
settanta anni di vita) che ha sempre perseguito l’obiettivo di favorire
l’accoglienza di un flusso turistico di qualità.
Zaffina ha ripercorso la storia di questo tipo di turismo
che inizia già nel settecento, con la voglia di viaggiare per conoscere
direttamente popolazioni e usi e costumi nuovi.
“Con la diffusione di mezzi di trasporto sempre più
veloci ed efficienti, con l’evoluzione dei mezzi, dalle tende alle roulottes, e
con l’affermazione dei modernissimi caravan, questo tipo di turismo esplode e
diventa fenomeno di massa. Il camper
– ha sostenuto Zaffina – è un mezzo che si oppone all’urbanizzazione selvaggia,
ma non deve essere inteso come un mezzo analogo alla vettura, dunque indirizzato
solo al movimento. Occorre uscire da una
visione strettamente automobilistica” del mezzo per stimolare, nei singoli
fruitori, la spinta a penetrare nella cultura, nella storia e nelle tradizioni della
regione e della popolazione dove il turista si trova. Viaggiare per il gusto di
viaggiare e di conoscere – ha concluso il presidente – consente uno
sfruttamento intelligente di tutti i mezzi, tenda, caravan o camper che siano”.
Ma per evitare il “mordi e fuggi” occorre puntare al
cosiddetto turismo esperienziale” che deve poter contare su una politica di
accoglienza. Da qui la nascita di progetti pilota come quello di , un piccolo comune della provincia di Rieti, Frasso Sabino, che ha progettato un’area di accoglienza integrata, in
grado di accogliere funzioni utili alla
comunità locale (parcheggi e spazi per il ritrovo dei giovani) e spazi
attrezzati per camper e roulotte. Un modo per coesistere e dialogare,
abbattendo le incomprensioni fra abitanti e turisti, nel pieno rispetto
reciproco. Un percorso lungo che si propone obiettivi importanti, “che deve
affermarsi di pari passo con una cultura
della sicurezza dei mezzi – è stato ribadito nel corso del dibattito –
presupposto necessario per una fruizione moderna della vacanza che necessita anche
dalla crescita culturale di chi si avvicina a questo particolare tipo di
turismo”.