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SEATEC – LE RICETTE PER RILANCIARE E SOSTENERE LA NAUTICA

 

Dopo anni di crescita a due cifre
il settore della nautica percepisce i sintomi delle difficoltà e si interroga
sul proprio futuro cercando di individuare nuovi sbocchi per un comparto che
deve riposizionare la propria competitività, basata sulla centralità
commerciale e progettuale dei principali brand cantieristici, sulle specializzazioni
e la flessibilità, ma necessita anche di rafforzare il proprio legame con il
mondo finanziario per sostenere la produzione.

Partendo da questi argomenti di
riflessione si è sviluppato il workshop su “le prospettive della filiera
nautica”
realizzato sabato 7 febbraio nell’ambito di Seatec da Navigo, il consorzio nato per
promuovere su scala internazionale il distretto nautico con particolare
attenzione alla produzione nautica, al refitting ed ai temi della portualità e
del diportismo.

“Le linee del nostro lavoro sono
guidate da un’idea imprenditoriale: offrire servizi e progetti innovativi e, in
un momento come questo riteniamo indispensabile incrementare la visibilità e la
competitività dell’intero sistema nautico toscano. Siamo convinti della
necessità di costituire un  polo internazionale di refitting che ponga
il Sistema Viareggio al centro quale
punto di forza dell’intero sistema toscano. Un centro – ha detto il presidente
Sergio Micheli durante i lavori –  che
promuoverà prima di tutto i servizi: dalla certificazione alla progettazione,
dall’aggiornamento professionale agli strumenti innovativi, compresa la
consulenza finanziaria ed il marketing strategico”. Della ricerca applicata si
è occupato Severino Zanelli, del  Polo tecnologico della Magona, illustrando
alcuni progetti di innovazione tecnologica realizzati in stretta collaborazione
con il mondo delle imprese, mentre Francesco Bambini, assessore alla Provincia
di Lucca, non si è limitato a ricordare che il 23 febbraio sarà firmato un protocollo
e un piano di fattibilità che coinvolge tutta la nautica locale, ma ha
approfondito l’analisi della difficile situazione che tocca non solo la nautica
lucchese ma, più in generale quella Toscana che rischia di veder cedere gli
anelli più deboli della filiera.

“Si  può uscire da questa situazione evitando di
bloccarci, lavorando sui segmenti che sono alla base della nostra
competitività: Fare ricerca e innovazione è altrettanto necessario quanto
impegnarsi nella riorganizzazione della filiera per fare si – ha concluso
Bambini – che all’altissimo valore del prodotto corrisponda un’adeguata qualità
organizzativa che consenta di anticipare anziché inseguire la domanda”.

Per molti aspetti convergenti le
considerazioni di Paolo Fadda, che è intervenuto in rappresentanza
dell’autorità portuale di Cagliari presentando le linee di sviluppo della
nautica sarda che si sta consolidando su due diverse tendenze “ il radicamento
di un polo per la costruzione di megayacht e quella del refitting
sull’esistente, grazie ai tantissimi proprietari di barche, stanziali o
stagionali, che chiedono manutenzioni, assistenza o interventi di diverso
genere curati dai costruttori”.

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