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SBATTI IL WEB IN PRIMA PAGINA

“Nell’era dei nativi digitali, lo scoop non è arrivare sulla notizia prima degli altri, ma piuttosto raccontarla meglio”. È stata una vera lezione di giornalismo e comunicazione efficace quella regalata ad un vasto pubblico da Giuseppe De Tomaso, direttore della Gazzetta del Mezzogiorno, e Giovanni Valentini,  giornalista e scrittore, nel corso del 1° Festival della Comunicazione e dell’Informazione alla Fiera del Levante. 

Il seminario, dal titolo “La carta e le notizie del giorno dopo” ha inaugurato la seconda giornata del Festival, al quale intervengono giornalisti, comunicatori, docenti universitari e un pubblico attento e partecipativo. L’incontro, moderato da Lorena Saracino, giornalista del Corriere del Mezzogiorno, ha affrontato temi scottanti quali la veridicità delle notizie e il ruolo del giornalismo investigativo, “che è la missione fondamentale del mestiere del cronista, perché se non si fa inchiesta si fa solo  propaganda” ha chiosato De Tomaso, al quale ha risposto Valentini con la certezza che “non moriranno mai i giornali stampati, perché se la notizia è sul web sta al giornalista verificarla, raccontarla in maniera comprensibile e darle una giusta gerarchia all’interno della tempesta continua di informazioni nella quale viviamo quotidianamente”.

A seguire, sempre nello Spazio 10 della Fiera del Levante, si è parlato di impatto dei social media sui tradizionali mezzi di informazione nell’incontro moderato dalla giornalista Ansa Luisa Amenduni “Informazione contro informazione: la verità non è virtuale?”, con Pino Bruno, direttore di Tom’s Hardware, e Remigio Benni, corrispondente Ansa dal Cairo. “Il web non ha inventato nulla, le regole del giornalismo sono rimaste le stesse” ha esordito Bruno in un accalorata difesa dei fondamentali del mestiere. Partendo da un dato negativo, l’ultimo rapporto Censis sulle vendite di quotidiani, “si è passati dai 7 milioni di 25 anni fa a meno di 4 milioni di copie nel 2014, e anche se sono aumentati i lettori “reali” grazie alle edizioni online non si può non fare i conti con questa crisi”, che secondo Remigio Benni va governata proprio grazie alle nuove tecnologie, “la verità assoluta non appartiene a nessuno, ma il web è “mostruoso” perché a chi sa cercare bene offre possibilità immense, bisogna però saper discernere e cercare fonti diverse e attendibili della stessa notizia”.

E si è parlato di ”Tele/Visioni” con Toni Capuozzo, inviato di guerra del TG5, Attilio Romita, caporedattore Rai Puglia, ed Enzo Magistà, direttore di Telenorba. Il workshop, moderato dalla giornalista Mediaset Rossella Grandolfo,  ha affrontato uno dei temi più scottanti del momento: raccontare la guerra, o meglio raccontare il terrore e scegliere se e quando fermarsi nel momento in cui si corre il pericolo di fare da cassa di risonanza per i terroristi stessi, con la semplice cronaca delle loro stragi. Capuozzo, grazie ad una esperienza di tanti anni nel raccontare i conflitti mondiali acquisita anche in Afghanistan, Iraq, Kosovo, ha evidenziato la necessità a volte di essere “embedded”, se questo è l’unico modo di seguire in diretta le vicende di un conflitto, e soprattutto come la stessa definizione di “giornalista di guerra” gli stia stretta. “Io sono semplicemente un cronista, racconto le cose con l’unico pregiudizio della verità, cosa ancora più difficile da discernere oggi perché le guerre non hanno più i dispiegamenti, i fronti stabiliti in maniera netta come accadeva un tempo. Oggi viviamo un grande momento di incertezza perché ad esempio chi decide di seguire i terroristi dell’Isis sa che con tutta probabilità non tornerà vivo.”

Il 1° Festival della Comunicazione e dell’Informazione in Puglia, organizzato dal Consiglio Regionale e dal Co.Re.Com Puglia, in partnership con l’Ordine dei Giornalisti e l’Associazione della Stampa di Puglia, l’Università Aldo Moro di Bari e la Fiera del Levante, proseguirà dal 26 al 29 maggio in due tappe, nuovamente a Bari e poi a Lecce.

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