
Salvare gli Istituti Superiori di Studi Musicali non statali per non aggravare il sistema della formazione musicale italiano
Mondomusica, oltre ad essere la più importante opportunità commerciale al mondo per i costruttori di strumenti di alto artigianato, è anche un punto d’incontro riconosciuto ai più alti livelli istituzionali e associativi per sviluppare e discutere di Musica, con l’obiettivo di far crescere tutto il settore anche dal punto di vista culturale, oltre che commerciale.
Quest’anno la Manifestazione, che si terrà dal 27 al 29 settembre, ospiterà gli “Stati Generali della Musica”. Formazione e Ricerca i due ambiti di cui in Fiera discuteranno i rappresentanti di istituzioni, associazioni, conservatori, scuole, artist manager.
Tra i molti appuntamenti del programma degli Stati Generali, la tavola rotonda “Formazione e Sbocchi Professionali” è uno degli eventi chiave perché saranno presenti i rappresentanti di tutte le maggiori realtà musicali, tra cui anche il rappresentante degli Istituti Superiori di Studi Musicali non statali, Claudio Pelis.
Quanti sono gli ISSM non statali?
“Sono 21 – risponde Pelis – diffusi su tutto il territorio nazionale ed inseriti a pieno titolo nel sistema AFAM dalla legge di riforma 508/99, che li ha equiparati ai conservatori in ogni aspetto della loro organizzazione, dagli organi istituzionali ai titoli di studio rilasciati, dai contratti per il personale docente, all’offerta formativa proposta”.
Nel momento economico congiunturale difficile che il Paese sta attraversando, il comparto culturale sembra quello maggiormente penalizzato; gli ISSM quali problematiche denunciano?
“La situazione di grave crisi degli Enti Locali, a causa dei continui tagli sui trasferimenti dallo Stato, si riflette pari pari sui bilanci dei suddetti Istituti, per i quali l’unica differenza sostanziale rispetto ai Conservatori riguarda infatti i bilanci: quelli dei conservatori sono a carico dello Stato, mentre quelli di questi 21 Istituti sono a carico degli Enti Locali (Comuni e/o Province).”
Qual è la denuncia del rappresentante degli ISSM non statali?
“La situazione è molto grave, la maggior parte degli Istituti sta per chiudere aggravando in modo forse irreparabile l’intero sistema della formazione musicale italiana; si pensi a città significative sotto il profilo musicale come Ancona, Caltanissetta, Catania, Gallarate, Livorno, Lucca, Modena e Carpi, Pavia, Ravenna, Reggio Emilia ….Sul finire della scorsa legislatura, un disegno di legge con l’obiettivo di un graduale assorbimento del nostro personale nello Stato (già condiviso della Conferenza delle Regioni, e dalle organizzazioni dei Comuni e delle Provincie, ANCI e API), era stato approvato in Commissione alla Camera in attesa di ritornare al Senato: poi il Capo dello Stato ha sciolto le Camere ….”
Da quali provvedimenti, secondo lei, si deve partire per recuperare una situazione così difficile?
“Innanzitutto nel contesto della razionalizzazione dell’intero Sistema, occorre provvedere con urgenza all’immediato salvataggio di questi Istituti, anche con il contributo essenziale delle rispettive Regioni, alcune delle quali stanno dimostrando interesse e volontà in tal senso.”
La tavola rotonda sarà un’importante occasione di confronto tra tutte le realtà legate alla formazione musicale in Italia, e darà vita a quattro diversi tavoli di lavoro dai quali emergeranno le istanze delle diverse “anime” del settore.
Per scoprire tutto il programma di Mondomusica e gli Stati Generali della Musica è possibile visitare il sito www.cremonamondomusica.it