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Presentata alla stampa la collezione della Fiera del Levante

La Fiera del Levante ambasciatrice di cultura. Così ha esordito il presidente Ugo Patroni Griffi, presentando il progetto di valorizzazione del patrimonio artistico dell’Ente. Duecentocinquantatre opere dei maggiori artisti del ‘900, tra i quali Spizzico, Morino, Fertonani, Zazza, Turcato, Castellani, Baj, Bruno Munari, Andy Warhol, Noia, Salvatore Emblema, Calò, Battaglia, Boetti, Del Pezzo, Tapies, acquisite durante le passate edizioni di Expo Arte e ospitate nei corridoi e negli uffici della Fiera.
Alcune necessitano di restauro, ma l’Ente non può affrontarne i costi.
“Il patrimonio artistico della Fiera non si tocca – ha detto il presidente Ugo Patroni Griffi riferendosi alle attuali difficoltà che l’Ente sta attraversando – piuttosto, deve essere preservato e valorizzato. Per questo abbiamo deciso di procedere, confidando nell’aiuto economico dei privati, alla catalogazione e al restauro delle opere per renderle poi fruibili al pubblico. Intanto, i pezzi più importanti saranno esposti a novembre ad “Arte Padova”, Mostra Mercato dell’Arte Moderna e Contemporanea della Fiera di Padova”.
Il presidente ha precisato poi che “tra i nostri obiettivi c’è quello di far rivivere i più importanti marchi di proprietà dell’Ente e tornare ad organizzare mostre prestigiose come Expo Arte”.
“Ci ripromettiamo di rendere tutte le opere chiaramente riconoscibili entro due mesi – ha affermato Mimmo Magistro, consigliere generale della Fiera e promotore dell’iniziativa – anche attraverso una breve cronistoria degli autori da applicare sotto la cornice come nei grandi musei. Ospiteremo visite di scolaresche, iniziando dai licei artistici e verificheremo la possibilità con l’Università di riconoscere crediti formativi (CFU) per quegli studenti che verranno in stage  ad aiutarci. Questa operazione assomiglia molto ad un miracolo.”
“La Fiera merita la massima attenzione – ha detto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola – perché costituisce un enorme patrimonio per il Mezzogiorno e ha ricoperto da sempre un ruolo di primo piano dal punto vista storico, economico e politico. Questo patrimonio va tutelato, insieme alle persone che vi lavorano. Bisogna individuare, assieme agli altri attori istituzionali, un percorso comune che valorizzi queste enormi risorse e le restituisca alla città, anche rendendo fruibile il quartiere fieristico per 365 giorni all’anno.”
Tramite i social network è stato fatto appello alla sensibilità dei privati per finanziare il restauro delle tele e  ci sono già importanti adesioni. Il vice presidente della Fiera, Lorenzo De Santis, si è fatto promotore con l’ANCE, Associazione Nazionale Costrutori Edili, con Confindustria e con il CNR, per costituire un fondo destinato alla valorizzazione del patrimonio artistico dell’Ente. Inoltre, ha annunciato il vice presidente, il Comune di Bari concederà la Sala Murat alla Fiera per l’allestimento di una mostra con i pezzi più pregevoli della collezione.  
L’assessore regionale alla Cultura, Silvia Godelli, ha messo in evidenza come la Puglia disponga di un notevolissimo patrimonio artistico istituzionale. “Si potrebbe puntare – ha detto l’assessore – alla creazione di mostre permanenti o di poli museali, anche se si tratta di progetti molto onerosi. La Fiera, comunque, con la sua iniziativa ha avviato un percorso da replicare”.
“La città di Bari dovrebbe avere un museo di arte moderna – ha rimarcato Alfonso Pisicchio, vice sindaco del Comune di Bari – per consentire ai cittadini la fruizione di un patrimonio culturale così vasto e importante. Le istituzioni dovrebbero collaborare in tal senso, come dimostra l’iniziativa avviata dall’Ente Fiera”.
Infine, Angelo Vacca, delegato alla ricerca dell’Università di Bari, nel portare il saluto del Rettore ha ricordato che la Comunità Europea offre validi strumenti per la realizzazione di progetti finalizzati alla conservazione e tutela del patrimonio artistico. Ha citato in particolare Horizon 2020, il nuovo Programma del sistema di finanziamento integrato destinato alle attività di ricerca, attivo dal 1° gennaio 2014, che supporterà l’UE nelle sfide globali fornendo a ricercatori e innovatori gli strumenti necessari alla realizzazione dei propri progetti e delle proprie idee.

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