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PORDENONE, ANTIQUARIA 2011 SI AFFERMA COME LA PRINCIPALE MANIFESTAZIONE DEL SETTORE NEL NORDEST

C’è anche una importante mostra di icone russe all’interno di Pordenone Antiquaria, mostra mercato di antiquariato in corso alla Fiera di Pordenone fino a  domenica 23 gennaio. Promossa da Academia Ikon Rus di Montichiari, azienda specializzata nel commercio di opere d’arte russe, la rassegna intitolata “Quando l’Arte incontra la fede” raccoglie circa 50 pezzi di grande valore dal XVI al XIX e rappresenta l’evento collaterale della grande mostra mercato di antiquariato di Pordenone Fiere. Profondi significati si nascondono dietro alle icone che appaiono al visitatore come pitture a soggetto religioso fatte con una particolare tecnica e soprattutto secondo una tradizione ecclesiale che ne ha fissato il contenuto. “Attenzione però – afferma Giovanni Boschetti curatore della mostra – l’icona più di un’immagine religiosa è vera arte sacra che ha un posto ben determinato nel culto liturgico e nella devozione privata nella chiesa Cristiano-Ortodossa ed in generale presso i Cristiani di Oriente ed anche i cattolici di rito bizantino. In questa tradizione l’icona è un mezzo efficace per poter conoscere Dio, la Madre di Dio ed i Santi – continua Boschetti – è una confessione delle verità religiose, una preghiera che santifica l’anima del credente con il mezzo materiale della vista, come il canto santifica attraverso l’udito”.
 A pochi giorni dalla chiusura posso azzardare un commento e definire questa edizione di Pordenone Antiquaria la migliore di sempre –  il commento di Alvaro Cardin, presidente di Pordenone Fiere che continua – per la cura nell’allestimento, l’alto numero di espositori, il valore dei pezzi in mostra, l’interesse suscitato tra il pubblico, Pordenone Antiquaria si è ormai affermata come il più importante evento fieristico dedicato all’antiquariato in tutto il Nordest. Invito tutti i pordenonesi a non perdere l’occasione di visitare questa manifestazione – conclude Cardin – gli appassionati del settore potranno confrontarsi con gli esperti antiquari presenti e arricchire la propria collezione con pezzi sicuri e di valore rappresentativi di periodi della storia dell’arte dal 1500, fino all’800, con qualche incursione anche nel modernariato tipico del 1900, i curiosi si avvicineranno ad un mondo raffinato e ricco di fascino e scopriranno oggetti unici al mondo”.
Un esempio è il piatto in ceramica più grande del mondo. Si tratta di un oggetto delicatissimo,  prodotto in Cina in onore dell’imperatrice nei primi anni del XIX° secolo. Ha un diametro di mt 2,20 e uno spessore di circa 20 cm. Posizionato in verticale lungo il percorso della mostra rappresenta sicuramente il polo d’attenzione di tutta la manifestazione. Un’impresa colossale la sua realizzazione: 80-90 persone coinvolte per 10 anni di lavoro, inserirlo nella fornace per la cottura non deve essere stato semplice, si narra che gli operai abbiano dovuto demolire l’imboccatura per farlo entrare, ricostruire la parete e demolirla nuovamente per estrarre il piatto dopo la cottura. I testi dell’epoca raccontano che quello esposto a Pordenone è l’unico rimasto intatto dopo la cottura, altri 8 non hanno retto al calore e al momento dell’estrazione dalla fornace è facile immaginare la delusione degli artigiani alla scoperta del danno dopo il lungo lavoro per realizzare l’impresa. Dopo il presunto acquisto del Manet, la cui notizia è circolata nei giorni scorsi, rimane questo il pezzo più pregiato in vendita. I ben informati dicono che ci siano alcune trattative in corso, sembra anche che il più interessato sia il gestore di un centro benessere del territorio che vorrebbe collocarlo all’ingresso della sua palestra. “Sarebbe un gesto di grande generosità perché così chiunque lo potrebbe vedere e potrebbe godere di questo spettacolo unico al mondo – il commento degli organizzatori della mostra – altrimenti il grande piatto rientrerà nella collezione privata del suo proprietario attuale e sarà difficile rivederlo nel nostro territorio”.

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