
OSSERVATORIO AGRI&FOOD DI CREMONAFIERE
LATTE
Anche sul Parmigiano Reggiano gli effetti della crisi greca
La crisi della Grecia preoccupa anche il Parmigiano Reggiano. Secondo il presidente del Consorzio di tutela, Giuseppe Alai, nella trattativa in atto tra la Ue e il Paese ellenico non si può tener conto solo delle conseguenze finanziarie di questa drammatica crisi. “Insieme ai destini dei cittadini greci – è la sua valutazione – vi sono in gioco interessi economici importanti per il nostro Paese e per le nostre imprese, incluse quelle che producono il Parmigiano Reggiano. Il mercato greco vale 563 tonnellate di export, pari a circa 15mila forme, e questo dato, riferito al 2014 ha già scontato un calo di quasi 300 tonnellate rispetto al 2013, ovviamente legato al fatto che la caduta dei redditi dei consumatori greci ha spostato i consumi su prodotti di minor costo e qualità rispetto al Parmigiano Reggiano. In buona sostanza – prosegue Alai – la crisi greca, in termini di esportazioni, è costata in misura comparabile all’embargo russo (400 tonnellate) ma questo aspetto rischia di apparire indifferente rispetto agli interessi finanziari. Nonostante i dati storici e gli ordinativi in essere lascino pensare che si sia toccato il punto più basso delle importazioni greche di Parmigiano Reggiano, riteniamo che nell’interesse dei nostri produttori, come per tutti i prodotti italiani d’eccellenza che hanno rapporti con quel mercato ottenendone grande apprezzamento, sia necessario un approccio alla crisi greca che non si esaurisca ad una pura questione finanziaria e di bilanci. In questo senso – conclude – crediamo sia fondamentale un’analisi e un intervento più agganciato all’economia reale che guardi ai modi in cui si possa favorire il rilancio di un Paese le cui sorti riguardano innanzitutto i suoi cittadini, ma anche le economie reali di tanti partner europei”. Intanto, dall’altra parte dell’oceano arriva una buona notizia. Nei giorni scorsi il Consorzio del Parmigiano Reggiano ha siglato un accordo con uno dei colossi della distribuzione USA, la Whole Foods, che ha scelto il Parmigiano Reggiano come prodotto di punta per qualificare l’intera offerta di formaggi della catena: in pratica, un prodotto selezionato di almeno 24 mesi verrà porzionato nel punto vendita. “E’ un grande passo in avanti – sottolinea in una nota il direttore del Consorzio di tutela, Riccardo Deserti – non solo perché rafforza un trend di esportazioni in vertiginosa crescita nel primo trimestre 2015, con i dati Istat che parlano di un +74%, ma soprattutto per rafforzare il contrasto delle imitazioni, sul quale incideranno molto anche gli esiti dei negoziati Ttip”.
SUINI
In leggero miglioramento la redditività degli allevatori
Si ferma a un apprezzabile +4% rispetto al mese di maggio la redditività della fase di allevamento secondo l’indice Crefis (Centro ricerche economiche sulle filiere suinicole) relativo al mese di giugno. Un incremento che lievita fino a un +4,3% se lo si paragona allo stesso periodo di un anno fa. Il buon risultato è stato determinato dagli andamenti favorevoli del mercato dei suini da macello e da quelli delle materie prime destinate all’alimentazione dei suini. La quotazione media mensile, secondo la Cun, è infatti aumentata del 3,5% rispetto al mese precedente. Un dato moderatamente positivo in termini congiunturali, anche se il confronto con lo stesso mese dell’anno scorso indica ancora prezzi più bassi del 14,5%. Questo dato positivo però, agisce negativamente sulla redditività della macellazione, che a giugno si è fermata a un -2,6% rispetto a maggio. Va detto però che in termini tendenziali, l’indice Crefis sulla redditività della fase di macellazione si posiziona a un +14,3% rispetto al mese di giugno 2014, nonostante un mercato delle cosce fresche stagnante o addirittura in calo. Relativamente alla fase di stagionatura, anche nel mese di giugno la redditività dei prosciutti non tutelati si mantiene superiore a quella del Prosciutto di Parma Dop, con una differenza calcolata nel 5,6% per le cosce stagionate pesanti. Del resto, sempre a giugno, la redditività del Prosciutto di Parma pesante, registrata dall’indice Crefis relativo, è diminuita rispetto a maggio dell’1%, mentre è salita la redditività dei prosciutti generici pesanti che su base congiunturale hanno incassato un +0,5%. Negativi infine i dati tendenziali: -7,1% per il Prosciutto di Parma; -1% per quello generico.
LOTTA ALLA CONTRAFFAZIONE
Aumentano i controlli. Quasi 50mila nel primo semestre dell’anno
Ammontano a 49mila i controlli effettuati in ambìto agroalimentare nel primo semestre 2015. Lo ha reso noto il ministero delle Politiche agricole. Rispetto al primo semestre di un anno fa l’aumento è del 14%. I sequestri frutto dei controlli ammontano a un valore di circa 57milioni di euro a cui si sommano le oltre 4 mila sanzioni amministrative e le oltre 700 persone denunciate. “Il nostro Paese ha un sistema di controlli che assicura l’elevato standard qualitativo delle nostre produzioni – ha dichiarato il ministro Maurizio Martina – Siamo convinti che la lotta alla contraffazione sia una priorità assoluta e anche per questo, dopo il Forum internazionale di lotta alla contraffazione di Lodi, abbiamo voluto un momento di confronto internazionale a Expo che abbiamo organizzato in collaborazione con il ministero della Salute”. Tra le principali operazioni anti-contraffazione vanno segnalate quella condotta dai Nac che ha visto perquisizioni e controlli in circa 15 fra caseifici e magazzini di stoccaggio di Parmigiano Reggiano e Grana Padano: i militari hanno concentrato la loro attenzione su migliaia di forme che non avevano i requisiti necessari alla commercializzazione. Da menzionare poi il sequestro, da parte del Corpo forestale dello Stato di oltre 580 kg di latticini freschi, in prevalenza mozzarella di bufala campana a marchio Dop, che non avevano i requisiti di rintracciabilità del prodotto. Oltre alle attività anti-contraffazione il Cfs ha condotto con successo la quotidiana attività di prevenzione e controllo nella cosiddetta Terra dei Fuochi. Inoltre l’operazione Hydrias, condotta dall’Icqrf e dalla Guardia di Finanza di Bologna, con l’obiettivo di contrastare le frodi nel settore vinicolo. Sono stati sequestrati oltre 310mila ettolitri tra mosti, vini e succhi d’uva, 900 quintali di zucchero liquido, 2.730 quintali di zucchero e 4 serbatoi con acqua e zucchero presso lo stabilimento di un’importante azienda bolognese del settore per un valore commerciale di oltre 30 milioni di euro.
ENERGIE RINNOVABILI
Agrinsieme chiede modifiche sostanziali al Decreto
Le modifiche apportate al nuovo testo sono del tutto insufficienti ad attivare gli investimenti necessari per dare futuro al settore agroenergetico. Lo afferma Agrinsieme, il coordinamento tra Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari, in una lettera indirizzata al ministro Maurizio Martina in cui vengono esposte considerazioni e preoccupazioni rispetto all’ultima stesura del Decreto. Due le principali questioni irrisolte: il livello degli incentivi e l’uso dei sottoprodotti. “Per quanto riguarda le tariffe incentivanti relative a impianti a biogas e biomasse – recita la lettera – siamo ancora lontani dalla richiesta avanzata in precedenza dal nostro coordinamento. Ribadiamo pertanto l’assoluta necessità che per gli impianti a biomasse e biogas di potenza fino a 300 kWe venga mantenuto il livello di incentivazione stabilito dal Decreto del 6 luglio 2012. Ci teniamo a ribadire che si tratta di impianti di piccola taglia che utilizzano prevalentemente sottoprodotti e che per le loro caratteristiche valorizzano la filiera corta, le risorse del territorio, le imprese agricole e forestali, attivando quindi lo sviluppo sostenibile e responsabile a scala locale”. Agrinsieme insiste sottolineando che ritiene necessario preservare “un adeguato livello di incentivazione per gli impianti a biomasse e biogas di potenza superiore se realizzati in forma associativa o cooperativa che utilizzano biomasse di provenienza nazionale. Occorre altresì una revisione del sistema di calcolo dell’incentivo per gli impianti a biomasse, ai quali a breve si applicherà la tariffa onnicomprensiva, in relazione all’andamento del mercato dell’energia”. Sull’utilizzo dei sottoprodotti, la lettera di Agrinsieme afferma che “le disposizioni dell’art. 23 del Decreto vanno in direzione opposta rispetto a quella da noi auspicata di un incremento della loro valorizzazione energetica. Pertanto sosteniamo l’eliminazione del suddetto articolo e sosteniamo le iniziative relative a impianti a biomasse e biogas alimentati esclusivamente con sottoprodotti, che hanno fatto richiesta di incentivo ai sensi del DN del 6 luglio 2012 attraverso l’iscrizione al primo registro del 2012 ma che, ad oggi, rischiano di non riuscire a realizzare gli impianti nei termini previsti dalla normativa vigente”. Agrinsieme, infine, auspica l’intervento del Mipaaf presso il ministero dello Sviluppo economico affinchè siano introdotte le necessarie modifiche al Decreto.
Flash dall’agroalimentare nazionale e internazionale
Presentato a Expo il “Segno distintivo” delle produzioni agroalimentari italiane
Il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, insieme al viceministro per lo Sviluppo economico, Carlo Calenda, hanno presentato nei giorni scorsi a Expo 2015 il “Segno unico distintivo per le produzioni agricole e alimentari italiane” che sosterrà la comunicazione ufficiale del cibo italiano nelle pubblicità, nelle manifestazioni promozionali, nei punti vendita della grande distribuzione internazionale. Si tratta di un marchio raffigurante una bandiera italiana, di altezza crescente dal verde al rosso, con tre “morsi” (uno per colore) nella parte superiore, sotto cui è scritto “The extraordinary italian taste” (Lo straordinario gusto italiano). Il marchio è già “operativo” proprio ad Expo, nei padiglioni del vino e del cibo. (Fonte: L’Informatore Agrario, n.27)
Formaggi con latte in polvere, la posizione dell’Asiago Dop
Solo latte fresco e una storia millenaria di totale naturalità distinguono il formaggio Asiago Dop, prodotto con materie prime controllate e metodi certificati in tutte le fasi di produzione. Sono queste le caratteristiche che, nel dibattito sul tema della salvaguardia delle tradizioni e della salubrità dei prodotti caseari avviato con l’invio della lettera di costituzione in mora da parte della Commissione europea, il Consorzio di tutela formaggio Asiago ribadisce a tutela e garanzia del consumatore e del mercato. “Il dibattito in corso – afferma il presidente del Consorzio, Fiorenzo Rigoni – è un momento importante per riflettere su quale futuro immaginiamo per le produzioni casearie del nostro Paese. Oggi più che mai le indicazioni geografiche comunitarie, tra cui i formaggi a denominazione di origine protetta rientrano, rappresentano l’unica vera garanzia offerta al consumatore di acquistare un prodotto salubre, tracciabile, fatto con latte fresco”. (Fonte: www.formaggioasiago.it) (http://www.asiagocheese.it/uploads/news_537_559fb9bdab9b4.pdf.)
Al via il programma “Spighe Verdi” voluto da Confagricoltura
I presidenti della Foundation for Environmental Education-FEE Italia, Claudio Mazza, e di Confagricoltura, Mario Guidi, hanno sottoscritto nei giorni scorsi un protocollo di intesa per avviare il programma “Spighe Verdi”, volto a favorire lo sviluppo sostenibile dell’ambiente rurale e destinato ai Comuni rurali, in primo luogo a quelli delle aree interne del Paese. Il prodotto del programma “Spighe Verdi” sarà uno strumento per semplificare la gestione sostenibile ambientale dei Comuni rurali. Quindi, non sarà solo un marchio ma l’espressione di un processo di miglioramento continuo per contribuire alla salvaguardia delle risorse ambientali del pianeta. Il programma coinvolgerà le Amministrazioni locali, che lo adotteranno gratuitamente e spontaneamente nella valutazione della conservazione del paesaggio, dell’uso del suolo, della valorizzazione dei centri storici e degli aspetti culturali dei luoghi per finire con lo sviluppo turistico e l’educazione ambientale. (Fonte: www.confagricoltura.it) (http://www.confagricoltura.it/ita/press-room_anno-2015-1/luglio-2015/dalle-bandiere-blu-alle-spighe-verdi-al-via-il-progetto-per-i-comuni-rurali-firmato-oggi-il-protocollo-d-intesa-tra-fee-italia-e-confagricoltura.php)
Ok dell’Usda a 6 nuove sostanze antimicrobiche
Il Servizio per la sicurezza alimentare e Inspection Service (Fsis) del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (Usda) ha pubblicato una revisione della Direttiva sulle sostanze utilizzate per la produzione di carne, pollame e prodotti a base di uova, che aggiorna la lista degli ingredienti sicuri e adeguati che possono essere utilizzati. In aggiunta alla lista aggiornata, la Direttiva prevede un programma di ispezione per il personale. In pratica, l’Fsis ha aggiunto 6 nuove sostanze antimicrobiche, includendo una miscela di acido paracetico e perossido di idrogeno per uso sulle carcasse, tagli di carne e frattaglie di bovini, suini e polli. La Direttiva, tra le varie sostanze, riesamina anche l’uso del cloruro di sodio acidificato. (Fonte:www.3tre3.it) (https://www.3tre3.it/ultima-ora/usa-nuova-direttiva-su-sustanze-utilizzate-per-produzione-carni_4416/)
Quote sforate nella campagna 2014-2015. Multa da 30 milioni
Ammontano a circa 30 milioni le nuove multe per il superamento, da parte dell’Italia, del proprio livello quantitativo di produzione assegnato dall’Unione europea nel 2014/15 dopo cinque annualità in cui nessuna sanzione è stata dovuta dagli allevatori italiani. La produzione nazionale di consegne è stata di 11.000.705 tonnellate, con una eccedenza produttiva nazionale di 107.093 tonnellate ed esuberi individuali di 730.512 tonnellate. In base a tali dati l’ammontare del prelievo supplementare dovuto all’Unione europea è pari a circa 30 milioni di euro. L’entità dei prelievi imputabili ai singoli produttori e delle restituzioni sarà determinato in seguito alle operazioni di contabilizzazione e verifica in corso da parte dell’Agea. (Fonte: www.ilpuntocoldiretti.it) (http://www.ilpuntocoldiretti.it/attualita/Pagine/Quotelatte,30mlndimultaallItaliaperil20142015.asp)
Chiude in rosso il bilancio 2014 dei trattori
Il mercato mondiale dei trattori cala del 3,2% nel 2014, con flessioni maggiori in Europa (-8%) e in particolare in Francia (-22%). Di conseguenza frenano le esportazioni italiane e la produzione cala del 2%. Anche nel primo trimestre 2015 FederUnacoma registra un calo complessivo delle esportazioni (-6%) e non si prevedono significativi miglioramenti nel corso dell’anno. Sono questi i dati più importanti sottolineati nel corso dell’annuale assemblea di Federunacoma (Federazione nazionale costruttori macchine per l’agricoltura) tenutasi nei giorni scorsi a Bologna. Parallelamente ai dati relativi all’export, è emerso che il mercato interno soffre ancora una grave crisi e dopo un 2014 concluso con un saldo negativo del 4,4% per le trattrici, nel periodo gennaio-maggio 2015 si registra una nuova, considerevole flessione per tutte le tipologie di macchine soggette a immatricolazione: -6,6% per le trattrici; -6,4 per i rimorchi e -30% per le trattrici con pianale di carico. L’unica tipologia in controtendenza è quella delle mietitrebbiatrici che mettono a segno un incremento del 10,6%. (Fonte:www.federunacoma.it) (http://www.federunacoma.it/it/informati/comunicati.php)
Calano i consumi di carne di pollo, aumentano quelli delle uova
Tra il 29 giugno e il 5 luglio il consumo di carne di pollo, in Italia, ha registrato un calo, tuttavia l’offerta contenuta permette di mantenere il comparto in una situazione di equilibrio, con prezzi sostanzialmente invariati. Per quanto riguarda le uova, l’andamento continua a segnalare un rialzo grazie a una minore pressione alla vendita sui mercati europei, determinata da un forte aumento dell’export Ue verso gli Usa, dove l’emergenza aviaria ha già ridotto del 10% le consistenze di galline ovaiole. Di conseguenza, la domanda aumenta sia per le uova in natura che per quelle destinate alla lavorazione industriale. Gli operatori invitano comunque alla prudenza per le evoluzioni del comparto che si registrerà nelle prossime settimane. (Fonte: www.unaitalia.com) (http://www.unaitalia.com/UNAITALIAINFORMA/listacategorie/TabId/204/ArtMID/724/ArticleID/2989/Il-commento-di-Ismea-al-mercato-avicunicolo.aspx)
I mutamenti climatici condizionano anche la produttività degli agricoltori
Il cambiamento climatico provoca perdita di produttività sul lavoro. Soprattutto in ambìto agricolo. Lo riportano alcune ricerche menzionate in un articolo apparso domenica 12 luglio nell’inserto Corriere Salute del Corriere della Sera, a pag.47. I mutamenti del clima, si legge, influirebbero negativamente sulla resa dei raccolti sotto due aspetti: il primo dovuto alla fatica degli agricoltori per seguire i campi, il secondo perché piante fondamentali per l’alimentazione risentono inevitabilmente di caldo e siccità. Viene citato inoltre l’ultimo rapporto dell’Ipcc, il principale organismo scientifico internazionale che valuta le questioni climatiche, secondo il quale nel 2050 le rese di grano, mais sorgo e miglio potrebbero ridursi dell’8% in Africa e nel Sudest asiatico. (Fonte: Corriere della Sera)