News AEFI

OSSERVATORIO AGRI&FOOD DI CREMONAFIERE

LATTE
L’aumento produttivo apre le porte alle sanzioni
Al 30 settembre 2014 le consegne di latte a livello nazionale sono state superiori del 3,32% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, per un quantitativo totale pari a 10.700.607 tonnellate.  Lo rende noto Clal.it, Società di consulenza specializzata nel settore agroalimentare con sede a Modena. Coinvolte la maggioranza delle regioni italiane, con la sola eccezione dell’Abruzzo, della Liguria, della Puglia, della Toscana, dell’Umbria e della Valle d’Aosta, che hanno consegnato quantitativi inferiori al 2013. La Lombardia ha registrato un aumento del 3,88% pari a 3.528.099 tonnellate di latte, seguita dall’Emilia Romagna con 1.342.896 (+1,67%); dal Veneto con 852.447 tonnellate (+4,09%);  dal Piemonte, 755.393 tonnellate (+6,16) e poi via via tutte le altre. Secondo l’analisi condotta da Ermanno Comegna e pubblicata su n. 40 dell’Informatore Agrario, questa situazione potrebbe tradursi in un prelievo da versare alla Ue di circa 80 milioni di euro  con una sanzione complessiva a carico dei produttori eccedentari anche superiore ai 10 milioni di euro, calcolata in base alle norme sul conteggio del prelievo previste dalla legge 33/2009 che prevede la possibilità di chiedere ai produttori più sanzioni di quelle che devono effettivamente versare a Bruxelles. Per evitare che questa scure si abbatta sugli allevatori italiani, Comegna indica due opzioni: una riduzione produttiva da qui ai prossimi mesi e la richiesta alla Commissione europea di un intervento ad hoc sulla normativa in materia di quote latte, oltre all’introduzione di un meccanismo di “atterraggio morbido” che già la Germania e altri nove Paesi membri avevano chiesto a inizio 2014 che però non ottenne nessun risultato.

SUINI
Per la redditività degli allevatori un ottobre positivo
Torna a fiatare la redditività dei suinicoltori nel mese di ottobre. Lo rende noto Crefis (Centro ricerche economiche sulle filiere suinicole) nel suo consueto rapporto mensile. Il miglioramento, rispetto al mese di settembre, è stato di un +1,5% e di un +8,7% rispetto allo stesso mese del 2013. La performance positiva è stata dettata dalla forte contrazione delle quotazioni dei fattori di produzione e nonostante il calo dei prezzi dei suini da macello. Relativamente a quest’ultimo segmento produttivo, anche la redditività della fase di macellazione a ottobre ha incassato il segno più: +3,4% sul mese di settembre e +6,4% rispetto a un anno primo. Buona anche la redditività nella fase di stagionatura dei prosciutti Dop con un incremento del 6,1% per i prosciutti Dop leggeri e del 5,6% per quelli pesanti. Per i prosciutti non inseriti nel circuito tutelato la redditività è invece diminuita di circa il 2% sia per la tipologia pesante che per quella leggera. Un dato però che li posiziona a un livello sensibilmente superiore rispetto ai corrispettivi Dop. Infine il prezzo medio mensile dei suini pesanti da macello elaborato sempre dal Crefis: 1,388euro/kg, in calo del 3,7% rispetto a settembre 2013 e del 7,7% rispetto a un anno prima.

GIOVANI E AGRICOLTURA
Dalla nuova Pac più risorse per gli Under 40
Secondo una recente indagine condotta da Nomisma a cura della rivista Informatore Agrario i giovani agricoltori italiani rappresentano oggi solo il 10% del tessuto agricolo nazionale, pari a 161.716 unità. L’indagine ha coinvolto un campione di 1.125 giovani under 40, di cui 607 agricoltori. In base alla ricerca effettuata solo l’8,4% di questi 607 giovani agricoltori ritiene che i prossimi anni saranno migliori del passato e per il 67,3% di loro il fatto che la società percepisca la professione di agricoltore come uno status inferiore rispetto ad altre professioni rappresenta un elemento negativo. Ciononostante sembra che l’agricoltura eserciti un certo appeal sui giovani che intraprendono gli studi universitari. Se infatti dei 132.338 laureati nel 2013 solo 2.719 avevano scelto la facoltà di Agraria, bisogna ricordare che negli ultimi 8 anni i laureati in Agraria hanno conosciuto un vero e proprio boom con un incremento del 35%.  Le buone notizie arrivano da Bruxelles per bocca dell’europarlamentare Paolo De Castro il quale sottolinea che “al Parlamento europeo abbiamo ottenuto nella Pac 2014-2020 un aiuto obbligatorio per gli agricoltori under 40 con un incremento del 25% di risorse a loro destinate. Per affermarci dobbiamo però rendere più attrattiva l’impresa agricola e più competitiva la nostra agricoltura in un contesto di aumentata domanda di cibo a livello mondiale e di boom del made in Italy”.

MATERIE PRIME
Cereali, forte aumento dell’import nei primi 8 mesi dell’anno
Nei primi 8 mesi dell’anno l’importazione di cereali è aumentata del 21% rispetto allo stesso periodo del 2013. Lo evidenzia in una newsletter “Mangimi & Alimenti”, il periodico di Assalzoo in base ai dati elaborati da Anacer. La percentuale si traduce in circa 2,2 milioni di tonnellate. Coinvolte tutte le tipologie a cominciare dalla granella, +2,1mio/t.; grano duro, +838mila ton; granoturco, +771mila ton.; grano tenero, +448mila ton. Da rilevare il modesto incremento delle esportazioni di cereali italiani verso l’estero, che in riferimento al medesimo periodo dell’anno ha fatto segnare nel 2014 un +2,5% pari a 64mila tonnellate di prodotto. Aumentano anche le vendite dei cereali in granella, +24mila ton. pari a un +12,2% e dei prodotti trasformati dei cereali, +29mila ton pari a +6,7%. In discesa invece le esportazioni dei mangimi a base di cereali. Sempre secondo i dati Anacer, la newsletter Mangimi & Alimenti  mette in risalto che dal punto di vista della bilancia commerciale il rosso ovviamente aumenta. Nel corso degli 8 mesi monitorati l’export ha raggiunto un controvalore di 3,719,7 milioni di euro (nel 2013 era di 3.537,7), mentre le vendite hanno fruttato 2.035,3 milioni di euro (nel 2013 furono pari a 2.032,4). La forbice del saldo valutario si allarga e nel periodo è pari a -1.684,4 milioni di euro contro -1.505,2 milioni del 2013.

Flash dall’agroalimentare nazionale e internazionale

I giovani di Confagricoltura chiedono più impegno al Governo
I giovani di Confagricoltura invitano il Governo ad un maggiore impegno e  a una maggiore determinazione nel sostegno all’imprenditoria agricola, e in particolar modo a quella giovanile sollecitando azioni significative e concrete. In un comunicato, si legge che i giovani di Confagricoltura auspicano che il ministero per le Politiche agricole difenda i giovani imprenditori e l’intero settore agricolo in sede Ue e all’interno dello stesso Consiglio dei Ministri dai tagli delle risorse finanziarie destinate al comparto, come quello derivante dalla riforma Pac, con misure compensative; che si opponga con forza al susseguirsi di proposte di nuovi tagli al bilancio europeo e nazionale, così come al continuo aumento della tassazione per le attività agricole e quelle connesse. (Fonte: www.confagricolturalombardia.it)

Opportunità concrete dalla dismissione di terreni pubblici
Dalla vendita o dall’affitto dei terreni agricoli pubblici possono nascere oltre 10mila nuove imprese agricole condotte da giovani. E’ quanto è emerso da una analisi di Coldiretti Giovani Impresa nel dossier “Nella green economy c’è lavoro per i giovani” presentato in occasione della consegna degli Oscar Green, i premi per l’innovazione con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Il programma di dismissione è già in atto con il Demanio che ha appena pubblicato online i bandi che riguardano i primi 500 ettari dei 5.500 resi disponibili dallo Stato, mentre alcune Regioni hanno creato le cosiddette “banche della terra” dove censire i terreni pubblici disponibili, ma in alcuni casi anche i terreni incolti dei privati. (Fonte: www.coldiretti.it) 

Lo spreco alimentare, una piaga da sanare
C’è ancora molto da fare sul fronte dello spreco alimentare, in Italia ogni anno finiscono nella pattumiera più di 5 milioni di tonnellate di prodotti commestibili. Lo afferma in una nota la Cia che rincara affermando che se anche la crisi ha ridotto notevolmente le cifre degli sprechi (-30% in media dal 2008) le famiglie italiane buttano ancora oggi tra i rifiuti 6,5 euro a settimana di alimenti ancora consumabili. Uno scandalo dal punto di vista economico ed etico, se si pensa che sono aumentate del 10% in un anno le famiglie che hanno chiesto aiuto per mangiare, con 4 milioni di persone assistite con pacchi alimentari e pasti gratuiti nelle mense. (Fonte: www.cia.it)

Confusione sul Greening. De Castro chiede un rinvio
“Abbiamo lavorato a una riforma della Pac che fosse capace di sostenere gli agricoltori europei, non possiamo rischiare che una delle misure previste finisca per arrecare danno all’intero settore”. Così Paolo De Castro, coordinatore per il Gruppo dei Socialisti e Democratici della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento europeo dopo l’invio di una lettera al Commissario all’Agricoltura UE Phil Hogan, firmata anche dai coordinatori degli altri maggiori gruppi politici, in cui si chiede uno slittamento al 2016 dell’entrata in vigore delle misure della nuova Pac riguardante il Greening. “Abbiamo appreso che in numerosi Stati membri – prosegue De Castro – c’è ancora molta confusione sia sulle varietà da piantare che sulle modalità di applicazione delle regole previste ed eventuali errori potrebbero comportare il rimborso dei pagamenti ricevuti dagli agricoltori”. (Fonte: www.paolodecastro.it)

Start-up e innovazione nell’agroalimentare in vista dell’Expo
Al bando internazionale hanno partecipato oltre 100 team di progetto. Ne sono stati selezionati 15. Stiamo parlando del Progetto Expo 2015 Alimenta2Talent che intende favorire la ricerca e l’innovazione nel food e nel biotech sostenendo la nascita di nuove imprese. La presentazione è avvenuta nei giorni scorsi all’Expogate di Milano. I 5 vincitori selezionati tra i 15 finalisti avranno la possibilità di trascorrere un semestre di lavoro presso il Parco tecnologico di Lodi, promotore del progetto insieme al Comune di Milano, dove svilupperanno il business plan da presentare agli investitori. Il Parco Tecnologico di Lodi è uno dei maggiori centri italiani di ricerca e sviluppo nell’agroalimentare e nelle biotecnologie e a marzo del prossimo anno ospiterà il primo Forum dedicato al contrasto della contraffazione alimentare promosso dal Mipaaf. (Fonte: www.lastampa.it) 

Frenano i consumi di carne suina fresca. Male anche il Prosciutto di Parma Dop
Secondo i dati pubblicati da Ismea, nei primi nove mesi del 2014 rispetto alle produzioni suinicole si sono accentuati alcuni comportamenti dei consumatori: il prodotto nella situazione più critica è la carne fresca che ha registrato una diminuzione degli acquisti del 5% e, dato ancora più preoccupante, una riduzione del numero di famiglie acquirenti (-4,3%). Diversa invece la situazione per i salumi, il cui consumo è risultato in aumento del 2,2% e anche il numero di famiglie acquirenti è rimasto sostanzialmente stabile. Per quanto riguarda gli andamenti registrati per i prosciutti crudi di Parma e San Daniele Dop, Ismea indica uno spostamento della scelta delle famiglie dal Prosciutto di Parma (-6,1% famiglie acquirenti) verso il Prosciutto di San Daniele (+4,5%). (Fonte: www.anas.it)

A Roma si discute per rivedere la Direttiva nitrati
Presso la Commissione Politiche Agricole della Camera è stata raggiunta nei giorni scorsi un’intesa affinchè nel Decreto ministeriale sui nitrati venga fissato un termine perentorio che tenga conto dei dati emersi dalle ricerche effettuate da Ispra e da Regione Lombardia, che dicono qual è l’effettiva responsabilità del mondo agricolo in tema di inquinamento delle acque superficiali o di falda. L’annuncio è stato dato dall’assessore all’Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava che ha detto: “Siamo in attesa di avere il testo per definire i criteri e le modalità per la revisione organica delle zone vulnerabili ai nitrati”. (Fonte: Matteo Bernardelli – Ufficio stampa Assessore all’Agricoltura della Lombardia)

Parmigiano Reggiano, nel 2015 la produzione calerà
Nel 2015 la quota di latte destinato alla trasformazione in Parmigiano Reggiano scenderà del 5%. Lo rende noto il Consorzio di tutela con un comunicato. Circa 800mila quintali in meno, in sostanza, che porteranno la produzione di formaggio a 3.150.000 forme rispetto ai 3,3 milioni con i quali si chiuderà il 2014. “Il riequilibro dell’offerta rispetto alla domanda – ha affermato il presidente dell’ente, Giuseppe Alai – punta a ridare fiato ai redditi dei produttori a fronte di quotazioni che hanno pesantemente risentito di un aumento produttivo che in tre anni è stato pari al 9,5%. Dall’inizio della crisi economica i consumi di formaggi, nelle famiglie italiane, sono scesi del 6,3%”. (Fonte: www.parmigianoreggiano.it)

Export agroalimentare visto in aumento. Ma non basterà a rilanciare il settore primario
“I dati forniti da una ricerca di Intesa SanPaolo sulla previsione di incremento del 4,3% delle esportazioni di cibo italiano sono una buona notizia per il settore, ma anche un boomerang se il Governo si convince che basterà questo a rilanciare il comparto agroalimentare italiano”. Lo afferma in una nota il presidente di Confeuro, Rocco Tiso che conclude: “ancora una volta auspichiamo che l’Esecutivo ci spieghi, se possibile a tutto il mondo agricolo e non solo a una parte, in che direzione si sta cercando di trainare il settore primario”. (Fonte: www.agrapress.it)  LATTE
L’aumento produttivo apre le porte alle sanzioni
Al 30 settembre 2014 le consegne di latte a livello nazionale sono state superiori del 3,32% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, per un quantitativo totale pari a 10.700.607 tonnellate.  Lo rende noto Clal.it, Società di consulenza specializzata nel settore agroalimentare con sede a Modena. Coinvolte la maggioranza delle regioni italiane, con la sola eccezione dell’Abruzzo, della Liguria, della Puglia, della Toscana, dell’Umbria e della Valle d’Aosta, che hanno consegnato quantitativi inferiori al 2013. La Lombardia ha registrato un aumento del 3,88% pari a 3.528.099 tonnellate di latte, seguita dall’Emilia Romagna con 1.342.896 (+1,67%); dal Veneto con 852.447 tonnellate (+4,09%);  dal Piemonte, 755.393 tonnellate (+6,16) e poi via via tutte le altre. Secondo l’analisi condotta da Ermanno Comegna e pubblicata su n. 40 dell’Informatore Agrario, questa situazione potrebbe tradursi in un prelievo da versare alla Ue di circa 80 milioni di euro  con una sanzione complessiva a carico dei produttori eccedentari anche superiore ai 10 milioni di euro, calcolata in base alle norme sul conteggio del prelievo previste dalla legge 33/2009 che prevede la possibilità di chiedere ai produttori più sanzioni di quelle che devono effettivamente versare a Bruxelles. Per evitare che questa scure si abbatta sugli allevatori italiani, Comegna indica due opzioni: una riduzione produttiva da qui ai prossimi mesi e la richiesta alla Commissione europea di un intervento ad hoc sulla normativa in materia di quote latte, oltre all’introduzione di un meccanismo di “atterraggio morbido” che già la Germania e altri nove Paesi membri avevano chiesto a inizio 2014 che però non ottenne nessun risultato.

SUINI
Per la redditività degli allevatori un ottobre positivo
Torna a fiatare la redditività dei suinicoltori nel mese di ottobre. Lo rende noto Crefis (Centro ricerche economiche sulle filiere suinicole) nel suo consueto rapporto mensile. Il miglioramento, rispetto al mese di settembre, è stato di un +1,5% e di un +8,7% rispetto allo stesso mese del 2013. La performance positiva è stata dettata dalla forte contrazione delle quotazioni dei fattori di produzione e nonostante il calo dei prezzi dei suini da macello. Relativamente a quest’ultimo segmento produttivo, anche la redditività della fase di macellazione a ottobre ha incassato il segno più: +3,4% sul mese di settembre e +6,4% rispetto a un anno primo. Buona anche la redditività nella fase di stagionatura dei prosciutti Dop con un incremento del 6,1% per i prosciutti Dop leggeri e del 5,6% per quelli pesanti. Per i prosciutti non inseriti nel circuito tutelato la redditività è invece diminuita di circa il 2% sia per la tipologia pesante che per quella leggera. Un dato però che li posiziona a un livello sensibilmente superiore rispetto ai corrispettivi Dop. Infine il prezzo medio mensile dei suini pesanti da macello elaborato sempre dal Crefis: 1,388euro/kg, in calo del 3,7% rispetto a settembre 2013 e del 7,7% rispetto a un anno prima.

GIOVANI E AGRICOLTURA
Dalla nuova Pac più risorse per gli Under 40
Secondo una recente indagine condotta da Nomisma a cura della rivista Informatore Agrario i giovani agricoltori italiani rappresentano oggi solo il 10% del tessuto agricolo nazionale, pari a 161.716 unità. L’indagine ha coinvolto un campione di 1.125 giovani under 40, di cui 607 agricoltori. In base alla ricerca effettuata solo l’8,4% di questi 607 giovani agricoltori ritiene che i prossimi anni saranno migliori del passato e per il 67,3% di loro il fatto che la società percepisca la professione di agricoltore come uno status inferiore rispetto ad altre professioni rappresenta un elemento negativo. Ciononostante sembra che l’agricoltura eserciti un certo appeal sui giovani che intraprendono gli studi universitari. Se infatti dei 132.338 laureati nel 2013 solo 2.719 avevano scelto la facoltà di Agraria, bisogna ricordare che negli ultimi 8 anni i laureati in Agraria hanno conosciuto un vero e proprio boom con un incremento del 35%.  Le buone notizie arrivano da Bruxelles per bocca dell’europarlamentare Paolo De Castro il quale sottolinea che “al Parlamento europeo abbiamo ottenuto nella Pac 2014-2020 un aiuto obbligatorio per gli agricoltori under 40 con un incremento del 25% di risorse a loro destinate. Per affermarci dobbiamo però rendere più attrattiva l’impresa agricola e più competitiva la nostra agricoltura in un contesto di aumentata domanda di cibo a livello mondiale e di boom del made in Italy”.

MATERIE PRIME
Cereali, forte aumento dell’import nei primi 8 mesi dell’anno
Nei primi 8 mesi dell’anno l’importazione di cereali è aumentata del 21% rispetto allo stesso periodo del 2013. Lo evidenzia in una newsletter “Mangimi & Alimenti”, il periodico di Assalzoo in base ai dati elaborati da Anacer. La percentuale si traduce in circa 2,2 milioni di tonnellate. Coinvolte tutte le tipologie a cominciare dalla granella, +2,1mio/t.; grano duro, +838mila ton; granoturco, +771mila ton.; grano tenero, +448mila ton. Da rilevare il modesto incremento delle esportazioni di cereali italiani verso l’estero, che in riferimento al medesimo periodo dell’anno ha fatto segnare nel 2014 un +2,5% pari a 64mila tonnellate di prodotto. Aumentano anche le vendite dei cereali in granella, +24mila ton. pari a un +12,2% e dei prodotti trasformati dei cereali, +29mila ton pari a +6,7%. In discesa invece le esportazioni dei mangimi a base di cereali. Sempre secondo i dati Anacer, la newsletter Mangimi & Alimenti  mette in risalto che dal punto di vista della bilancia commerciale il rosso ovviamente aumenta. Nel corso degli 8 mesi monitorati l’export ha raggiunto un controvalore di 3,719,7 milioni di euro (nel 2013 era di 3.537,7), mentre le vendite hanno fruttato 2.035,3 milioni di euro (nel 2013 furono pari a 2.032,4). La forbice del saldo valutario si allarga e nel periodo è pari a -1.684,4 milioni di euro contro -1.505,2 milioni del 2013.

Flash dall’agroalimentare nazionale e internazionale

I giovani di Confagricoltura chiedono più impegno al Governo
I giovani di Confagricoltura invitano il Governo ad un maggiore impegno e  a una maggiore determinazione nel sostegno all’imprenditoria agricola, e in particolar modo a quella giovanile sollecitando azioni significative e concrete. In un comunicato, si legge che i giovani di Confagricoltura auspicano che il ministero per le Politiche agricole difenda i giovani imprenditori e l’intero settore agricolo in sede Ue e all’interno dello stesso Consiglio dei Ministri dai tagli delle risorse finanziarie destinate al comparto, come quello derivante dalla riforma Pac, con misure compensative; che si opponga con forza al susseguirsi di proposte di nuovi tagli al bilancio europeo e nazionale, così come al continuo aumento della tassazione per le attività agricole e quelle connesse. (Fonte: www.confagricolturalombardia.it)

Opportunità concrete dalla dismissione di terreni pubblici
Dalla vendita o dall’affitto dei terreni agricoli pubblici possono nascere oltre 10mila nuove imprese agricole condotte da giovani. E’ quanto è emerso da una analisi di Coldiretti Giovani Impresa nel dossier “Nella green economy c’è lavoro per i giovani” presentato in occasione della consegna degli Oscar Green, i premi per l’innovazione con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Il programma di dismissione è già in atto con il Demanio che ha appena pubblicato online i bandi che riguardano i primi 500 ettari dei 5.500 resi disponibili dallo Stato, mentre alcune Regioni hanno creato le cosiddette “banche della terra” dove censire i terreni pubblici disponibili, ma in alcuni casi anche i terreni incolti dei privati. (Fonte: www.coldiretti.it) 

Lo spreco alimentare, una piaga da sanare
C’è ancora molto da fare sul fronte dello spreco alimentare, in Italia ogni anno finiscono nella pattumiera più di 5 milioni di tonnellate di prodotti commestibili. Lo afferma in una nota la Cia che rincara affermando che se anche la crisi ha ridotto notevolmente le cifre degli sprechi (-30% in media dal 2008) le famiglie italiane buttano ancora oggi tra i rifiuti 6,5 euro a settimana di alimenti ancora consumabili. Uno scandalo dal punto di vista economico ed etico, se si pensa che sono aumentate del 10% in un anno le famiglie che hanno chiesto aiuto per mangiare, con 4 milioni di persone assistite con pacchi alimentari e pasti gratuiti nelle mense. (Fonte: www.cia.it)

Confusione sul Greening. De Castro chiede un rinvio
“Abbiamo lavorato a una riforma della Pac che fosse capace di sostenere gli agricoltori europei, non possiamo rischiare che una delle misure previste finisca per arrecare danno all’intero settore”. Così Paolo De Castro, coordinatore per il Gruppo dei Socialisti e Democratici della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento europeo dopo l’invio di una lettera al Commissario all’Agricoltura UE Phil Hogan, firmata anche dai coordinatori degli altri maggiori gruppi politici, in cui si chiede uno slittamento al 2016 dell’entrata in vigore delle misure della nuova Pac riguardante il Greening. “Abbiamo appreso che in numerosi Stati membri – prosegue De Castro – c’è ancora molta confusione sia sulle varietà da piantare che sulle modalità di applicazione delle regole previste ed eventuali errori potrebbero comportare il rimborso dei pagamenti ricevuti dagli agricoltori”. (Fonte: www.paolodecastro.it)

Start-up e innovazione nell’agroalimentare in vista dell’Expo
Al bando internazionale hanno partecipato oltre 100 team di progetto. Ne sono stati selezionati 15. Stiamo parlando del Progetto Expo 2015 Alimenta2Talent che intende favorire la ricerca e l’innovazione nel food e nel biotech sostenendo la nascita di nuove imprese. La presentazione è avvenuta nei giorni scorsi all’Expogate di Milano. I 5 vincitori selezionati tra i 15 finalisti avranno la possibilità di trascorrere un semestre di lavoro presso il Parco tecnologico di Lodi, promotore del progetto insieme al Comune di Milano, dove svilupperanno il business plan da presentare agli investitori. Il Parco Tecnologico di Lodi è uno dei maggiori centri italiani di ricerca e sviluppo nell’agroalimentare e nelle biotecnologie e a marzo del prossimo anno ospiterà il primo Forum dedicato al contrasto della contraffazione alimentare promosso dal Mipaaf. (Fonte: www.lastampa.it) 

Frenano i consumi di carne suina fresca. Male anche il Prosciutto di Parma Dop
Secondo i dati pubblicati da Ismea, nei primi nove mesi del 2014 rispetto alle produzioni suinicole si sono accentuati alcuni comportamenti dei consumatori: il prodotto nella situazione più critica è la carne fresca che ha registrato una diminuzione degli acquisti del 5% e, dato ancora più preoccupante, una riduzione del numero di famiglie acquirenti (-4,3%). Diversa invece la situazione per i salumi, il cui consumo è risultato in aumento del 2,2% e anche il numero di famiglie acquirenti è rimasto sostanzialmente stabile. Per quanto riguarda gli andamenti registrati per i prosciutti crudi di Parma e San Daniele Dop, Ismea indica uno spostamento della scelta delle famiglie dal Prosciutto di Parma (-6,1% famiglie acquirenti) verso il Prosciutto di San Daniele (+4,5%). (Fonte: www.anas.it)

A Roma si discute per rivedere la Direttiva nitrati
Presso la Commissione Politiche Agricole della Camera è stata raggiunta nei giorni scorsi un’intesa affinchè nel Decreto ministeriale sui nitrati venga fissato un termine perentorio che tenga conto dei dati emersi dalle ricerche effettuate da Ispra e da Regione Lombardia, che dicono qual è l’effettiva responsabilità del mondo agricolo in tema di inquinamento delle acque superficiali o di falda. L’annuncio è stato dato dall’assessore all’Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava che ha detto: “Siamo in attesa di avere il testo per definire i criteri e le modalità per la revisione organica delle zone vulnerabili ai nitrati”. (Fonte: Matteo Bernardelli – Ufficio stampa Assessore all’Agricoltura della Lombardia)

Parmigiano Reggiano, nel 2015 la produzione calerà
Nel 2015 la quota di latte destinato alla trasformazione in Parmigiano Reggiano scenderà del 5%. Lo rende noto il Consorzio di tutela con un comunicato. Circa 800mila quintali in meno, in sostanza, che porteranno la produzione di formaggio a 3.150.000 forme rispetto ai 3,3 milioni con i quali si chiuderà il 2014. “Il riequilibro dell’offerta rispetto alla domanda – ha affermato il presidente dell’ente, Giuseppe Alai – punta a ridare fiato ai redditi dei produttori a fronte di quotazioni che hanno pesantemente risentito di un aumento produttivo che in tre anni è stato pari al 9,5%. Dall’inizio della crisi economica i consumi di formaggi, nelle famiglie italiane, sono scesi del 6,3%”. (Fonte: www.parmigianoreggiano.it)

Export agroalimentare visto in aumento. Ma non basterà a rilanciare il settore primario
“I dati forniti da una ricerca di Intesa SanPaolo sulla previsione di incremento del 4,3% delle esportazioni di cibo italiano sono una buona notizia per il settore, ma anche un boomerang se il Governo si convince che basterà questo a rilanciare il comparto agroalimentare italiano”. Lo afferma in una nota il presidente di Confeuro, Rocco Tiso che conclude: “ancora una volta auspichiamo che l’Esecutivo ci spieghi, se possibile a tutto il mondo agricolo e non solo a una parte, in che direzione si sta cercando di trainare il settore primario”. (Fonte: www.agrapress.it) 

Newsletter