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ORTOGIARDINO, LA PRIMAVERA È SBOCCIATA ALLA FIERA DI PORDENONE

Nonostante il cielo grigio e le previsioni metereologiche negative per i prossimi giorni, c’è un posto a  Pordenone dove la primavera è esplosa in tutto il suo splendore. Stiamo parlando di Ortogiardino, Salone della floricoltura, orticoltura e vivaismo in corso alla Fiera di Pordenone fino a  domenica 10 marzo (sabato e domenica stand aperti dalle 9.30 alle 19.30) che con questa edizione punta a diventare, per qualità dell’offerta espositiva e quantità di pubblico, la più importante manifestazione dedicata al giardinaggio di tutto il Nordest. In questi giorni i 30.000 mq dei padiglioni coperti si sono trasformati in uno spettacolare percorso attraverso 16 giardini che esprimono una perfetta combinazione di competenze tra l’architetto paesaggista, che ne ha ideato il progetto e il vivaista che ha realizzato l’opera. Il risultato è una carrellata di proposte per originali giardini di piccole dimensioni ideali anche per chi non ha molto spazio a disposizione ma non vuole rinunciare ad un’area verde. Alcuni esempio dei giardini presenti in fiera:  C’è il “Labirinto” dal quale sbucano strani personaggi realizzati con vecchie marmitte di recupero, “Hortogonale”, un cortile dal sapore vintage circondato da una parete ricoperta di verde, il progetto ispirato al “Tangram”, il tradizionale rompicapo cinese dove acqua, verde e materiali diversi si alternano creando una sensazione di ordine e pace, “Le geometrie e la natura”, un esempio di land-art con installazioni dalle forme geometriche ben definite realizzate con rami e tronchi, “Il gioco delle trasformazioni nel giardino di Alice”, ci porta nel magico mondo di Alice nel paese delle Meraviglie tra pareti vegetali e arredi con materiale riciclato, “Butterfly Friches” invece parte da un confronto tra il giardino naturale dove la natura può attivare il suo processo di metamorfosi naturale e un tipico giardino moderno: la pianta dei due giardini riproduce le forme di una farfalla, “Cubi risolti” con installazioni fiorite che riproducono il celebre Cubo di Rubik risolto, “Storia e colori in un frammento” che racconta la storia del giardino riproducendo i diversi stili che si sono succeduti nel tempo: dal giardino informale, a quello all’inglese, a quello all’italiana non dimenticando l’orto: primordiale area coltivata per il nutrimento dell’uomo;  “Natura e manufatti: autori di forme e colori”, qui vengono accostate piante di vario genere e manufatti artistici realizzando così unioni di forme ed effetti ottici di incredibile bellezza, “Itinerari”, pali in legno sorreggono un box prefabbricato a simboleggiare la distribuzione degli spazi e il fluire del tempo, “Eidos, il giardino dei desideri”: il fluire delle stagioni è sottolineato dalle diverse essenze ma un ulteriore elemento di sorpresa e di colore è dato dall’utilizzo del ferro corten; ai gestori del verde pubblico è dedicato il giardino “Servizi e soluzioni per l’architettura e le amministrazioni” che presenta uno spazio verde utilizzando strumenti, spazi e materiali per una costruzione e una manutenzione professionali; “Natura e forme in giardino: le 4 forme della sostenibilità” presenta le 4 aree del benessere: la forma ondulata con l’area gioco, la zona relax dove riscoprire se stessi nella contemplazione della natura, la forma mobile dove mangiare con un piccolo orto, la forma liquida con la piscina naturale; “2600 anni di Chahar Bagh” un giardino dalle forme geometricamente perfette che ricorda le origini di questo tipo di progetto nato per permettere alle coltivazioni di inserirsi tra le abitazioni e creare spazi esteticamente gradevoli; “Ortobaleno” evoca le geometrie e i contrasti cromatici del paesaggio agricolo riportandoli in una scala domestica, l’orto appunto, realizzato in vasche adatte anche al terrazzo di casa; “Naturalmente, il territorio del Vajont rinasce da un’orchidea”, questo progetto nasce dalla scoperta dell’Orchidea rara Liparis Loeselii nemoralis, rinvenuta nel territorio del Vajont dopo il disastro della diga. Il giardino riproduce tre tipi di paesaggio: il paesaggio domestico, quello della vallata prima della frana, il paesaggio artefatto rievocazione del letto del fiume Piave travolto dall’onda che porta con sé le macerie dei paesi distrutti, il paesaggio selvatico, la rinascita della natura dopo la tragedia dove spunta simbolica la nuova orchidea. Questo fiore è anche oggetto dell’incontro in programma alle  ore 15.30, nella saletta PAD.05  promosso dal GRUPPO UNTITLED, dal titolo “NATURALMENTE” il territorio del Vajont rinasce da un’orchidea con Giorgio Perazza, conservatore onorario per la botanica al Museo Civico di Rovereto, e scopritore assieme a Paolo Filippin della rara orchidea Liparis loeselii nemoralis, rinvenuta (allora non distinta) già in Friuli nel 1988 nei boschi di neoformazione in località Le Spesse, tra Erto e il residuo Lago del Vajont. Dopo di 50 anni dal disastro, questo bulbo ancora presente nella zona della diga del Vajont rappresenta la capacità della natura di rigenerarsi e di riappropriarsi del paesaggio artificialmente modificato dall’azione dell’uomo. Due inoltre gli appuntamenti di sabato 9 marzo dedicati agli appassionati di giardinaggio, fiori e orticoltura: ore 10,30 e 15,30 presso lo stand ERSA, Pad. 8 il dott. Maurizio Arbusti, tecnico Associazione Floricoltori FVG parlerà di Balconi e aiuole fiorite: tutte le novità per fiori sani e coloratissimi.

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