OIL&NONOIL: RAZIONALIZZAZIONE DELLA RETE, DOPO L’ANAGRAFE DEI CARBURANTI GLI OPERATORI CHIEDONO UN PASSO AVANTI
I rappresentanti di associazioni di settore e istituzioni si sono confrontati nel convegno inaugurale di Oil&nonOil. Tra i punti cruciali il contrasto all’illegalità e il finanziamento delle bonifiche.
Al via oggi a Veronafiere il salone dedicato a energie, carburanti e servizi per la mobilità
Verona, 21 ottobre 2020 – Trovare un terreno comune tra operatori del settore e istituzioni per avviare una razionalizzazione della rete di distribuzione dei carburanti, con la definizione di criteri precisi che consentano una ridefinizione del comparto sfruttando gli strumenti già attivi, in particolare l’Anagrafe degli impianti di distribuzione dei carburanti, e la piena attuazione della Risoluzione de Toma.
È quanto emerso dal convegno online “Le nuove prospettive di razionalizzazione e ammodernamento della rete: la risoluzione de Toma”, che ha inaugurato la 15ª edizione di Oil&nonOil, il salone dedicato a energie, carburanti e servizi per la mobilità, iniziato oggi in presenza a Veronafiere e in programma fino al 23 ottobre.
Il webinar ha messo a confronto rappresentanti di diverse associazioni di settore e delle istituzioni, partendo dalla Risoluzione de Toma, approvata l’anno scorso e la cui attuazione ha incontrato molti ostacoli, ai quali si è aggiunta l’emergenza coronavirus.
L’evento è stato moderato da Gabriele Masini, direttore di “Staffetta quotidiana”, e ha visto gli interventi di Guido Di Napoli, dirigente della divisione Carburanti e mobilità sostenibile del ministero dello Sviluppo economico (Mise), Roberto Lambicchi, dirigente dell’unità organizzativa Commercio, servizi e fiere della Regione Lombardia; Massimiliano Giannocco, responsabile dei rapporti con le istituzioni e gli enti locali dell’Unione energie per la mobilità (Unem); Claudio Laurora, presidente di Assocostieri Servizi; Giovanni Turriziani, vicepresidente Rete di Assopetroli-Assoenergia; Bruno Bearzi, presidente della Federazione italiana gestori impianti stradali carburanti (Figisc); Roberto Di Vincenzo, segretario generale della Federazione italiana gestori carburanti e affini (Fegica Cisl); Martino Landi, presidente della Federazione autonoma italiana benzinai (Faib); Silvia Migliorini, direttrice di Assogasliquidi-Federchimica; Licia Balboni, presidente di Federmetano; Flavio Merigo, presidente di Assogasmetano; Mariarosa Baroni, presidente di Ngv Italy.
Durante il dibattito sono emerse le criticità della rete di distribuzione di carburanti italiana che vede alcuni dei numeri più alti in Europa per impianti, ben 22.655, per complessivi 22.260 punti vendita attivi e 395 in sospensiva, ma con un erogato medio di 1.320 metri cubi di benzina e gasolio, nettamente al di sotto di Paesi come la Germania che vanta un erogato medio di 3.486 metri cubi.
A fronte di questa situazione, i partecipanti al convegno hanno osservato i deboli risultati dell’Anagrafe degli impianti di distribuzione dei carburanti, lanciata nel 2017 dal ministero dello Sviluppo economico, e che ad oggi, pur offrendo la possibilità di una fotografia della situazione sul territorio, non sembra aver assolto alla sua funzione di consentire una razionalizzazione della rete.
In questo contesto, dal convegno è emersa la necessità di una maggiore collaborazione e uniformità sia dal punto di vista dell’applicazione delle leggi vigenti che di azioni da parte delle istituzioni, con l’erogazione di fondi per la realizzazione delle bonifiche che consentano una ristrutturazione della rete efficace, concreta e a supporto delle aziende coinvolte. Altro tema affrontato è stato quello della concorrenza con una rete che presenta anomalie che spesso non consentono alle aziende eque condizioni per competere e raggiungere la sostenibilità economica, con conseguenze per gestori e lavoratori del settore.
Per quanto riguarda i carburanti gassosi, il convegno ha evidenziato il bisogno di ristrutturare la rete, evitando aperture di impianti in aree già ben servite, avviando politiche non solo sul lato dell’offerta ma anche della domanda. Tra gli strumenti individuati un’Anagrafe più flessibile e in contatto con l’Osservaprezzi, l’estensione ai carburanti liquidi della metodologia sull’Iva applicata a quelli gassosi, l’erogazione di metano in modalità self-service non presidiata.
Sono 60 le aziende espositrici di Oil&nonOil, rappresentative dei vari settori merceologici legati al mondo delle stazioni di servizio: carburanti convenzionali e alternativi, impianti di rifornimento, stoccaggio e trasporto, sistemi di gestione e tutti i servizi collegati. Come nelle precedenti edizioni, la fiera, appuntamento di riferimento nazionale per l’intero settore, inserisce il tema dei carburanti all’interno della mobilità in generale e anche della questione della transizione energetica.
La sicurezza sanitaria in fiera è garantita dal nuovo protocollo safebusiness di Veronafiere, validato dal Comitato tecnico-scientifico della Protezione civile, dalle autorità sanitarie e dall’Associazione esposizioni e fiere italiane (Aefi). L’organizzazione è in linea con l’ultimo Decreto del Presidente del Consiglio, il Dpcm del 18 ottobre, che ha confermato il via libera alle manifestazioni fieristiche di carattere nazionale e internazionale, ma limitato le attività congressuali alla modalità da remoto.