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NOVELFARM 2020: CONTINUA LA SCOMESSA DI PORDENONE FIERE SULL’AGRICOLTURA DEL FUTURO

Pordenone, 18 febbraio 2020. Domani si apre la seconda edizione di NovelFarm, la mostra-convegno dedicata alle colture fuori suolo nata quattro anni fa all’interno di AquaFarm. La manifestazione è unica nel suo genere in Italia poiché interamente dedicata alle colture soilless che si stanno via via espandendo nel mondo per la loro capacità di dare una risposta a problematiche attuali e future.

Gli studiosi dei trend del settore alimentare sono unanimi nell’attribuire al vertical farming, e più in generale alla CEA (Controlled Environment Agricolture), il ruolo di uno dei più importanti fenomeni del futuro, trainato da tre fattori. Aumento della popolazione soprattutto nelle città, scarsità di nuove terre coltivabili ancora disponibili, necessità di ridurre l’impatto ambientale diretto ed indiretto (la logistica) della produzione primaria di cibo, richiesta di alimenti freschi e di migliore qualità.

Il progetto NovelFarm guarda proprio all’innovazione in campo agroalimentare come chiave per il futuro del nostro pianeta; per questo la manifestazione rappresenta una grande investimento per il domani.

Le richieste del mercato hanno contribuito alla diffusione di questo tipo di colture. La ripresa della crescita della IV Gamma, che deve garantire durante tutto l’anno ortaggi e verdure di qualità stabile e freschissimi, per avere una shelf life di almeno 5-7 giorni per il prodotto finito confezionato. Utilizzando coltivazioni idroponiche, i luoghi di produzione possono infatti essere più vicini agli stabilimenti di lavorazione, riducendo la catena logistica, i cui costi per un’insalata in busta pronta da mangiare arrivano al 35% del prezzo finale. Un secondo traino viene dalla volontà di sostituire almeno in parte le importazioni invernali di pomodori insalatari dall’estero, soprattutto Olanda e Spagna. Un terzo fattore è la domanda di ortaggi e piccoli frutti (pomodori, fragole) privi di allergeni, come nickel e istamine.

L’idroponica e l’aeroponica in Italia vengono oggi usate in circa 2500 ettari di serre orizzontali. Ciascuna con dimensioni comprese tra un ettaro e 13/15 ettari a corpo unico.

Dalle serre orizzontali al farming verticale

Le vertical farm, inventate nella forma moderna negli Stati Uniti alla fine degli anni ’90 dello scorso secolo, sono colture fuori suolo che si sviluppano in verticale, per piani sovrapposti. Grazie a questo, le vertical farm possono essere realizzate in molte forme e dimensioni, da un grattacielo a quelle di un elettrodomestico. 

A partire circa dal 2010, il numero delle vertical farm a livello mondiale è cresciuto rapidamente, soprattutto negli Stati Uniti e in Estremo Oriente (Giappone, Singapore) e nei Paesi del Golfo, abbinati a impianti di dissalazione. Le vertical farm “elettrodomestico” sono ormai installate in centinaia di esemplari presso alcune delle più grandi catene al dettaglio, soprattutto in Nordamerica, Regno Unito, Francia, Germania, Austria e Svizzera. Stanno iniziando a diffondersi anche nel nostro Paese le vertical farm formato elettrodomestico, presso la ristorazione di alta gamma ed alcuni punti vendita della GDO, dedicati alla coltivazione di microgreens e aromatiche.

A NovelFarm si parlerà a questo proposito la Grow Unit di Cefla, installata in alcuni ipermercati Conad e nella cucina di Masterchef. L’elettrodomestico verrà utilizzato anche nella showcooking arena dell’evento.

Le ricerche di mercato quantificano questa crescita come importante anche dal punto di vista del valore. La più prudente tra queste (Allied Market Research) stima che il mercato del vertical farming nel 2018 valesse 2,23 miliardi di dollari e che arriverà nel 2026 a 12,77 miliardi (crescita media annua del 24,6 %). 

Innovazione

Tutto questo è legato ad una spinta forte all’innovazione e all’automazione, tanto che secondo la ricerca periodica condotta sulle aziende attive nell’orticoltura CEA da AgriDirect, società olandese specializzata nei servizi di marketing per il settore agricolo, l’11% delle aziende olandesi contattate usa oggi un qualche tipo di robot, un aumento di 3 punti percentuali rispetto al 2018. Un altro 2,6% dei 1400 coltivatori intervistati prevede di investire in robotica nel prossimo futuro.  

A NovelFarm sarà presentato per la prima volta in Italia “Hank”, un braccio robot, sviluppato da Cambridge Consultants, in grado di effettuare la raccolta dei frutti a bacca coltivati in serra distinguendo i frutti maturi con una delicatezza tale da non rovinarli.

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