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“NEXT GENERATION: ORIENTAMENTO, SOSTENIBILITÀ, DIGITALE”:

L’input per i giovani: secondo Unioncamere 6 lavoratori su 10 entro il 2025 dovranno avere competenze digital e green. La sfida già abbracciata da molte scuole e Its.

Verona, 26 novembre 2021Digitale, sostenibilità, innovazione: sono questi i binari su cui corre la nuova edizione di JOB&Orienta, il salone nazionale dell’orientamento, la scuola, la formazione e il lavoro, in programma alla Fiera di Verona fino a domani, sabato 27 novembre, con il titolo, appunto, “Next Generation: orientamento, sostenibilità, digitale”. La manifestazione quest’anno celebra un anniversario importante: promosso da Veronafiere e Regione del Veneto, in collaborazione con Ministero dell’Istruzione e Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, e con la mediapartnership di Rai Cultura/Rai Scuola, JOB&Orienta festeggia nel 2021 il suo trentennale. La scelta di mettere al centro i temi della digital and green transition vuole sottolineare come essi siano driver di crescita e di competitività per le nostre imprese e costituiscano la nuova bussola dello sviluppo sociale ed economico. Sviluppo che ha bisogno non soltanto di risorse e tecnologie, ma anche di competenze adeguate e una cultura nuova,cheverrà incarnata soprattutto dai giovani, per natura “portatori sani” d’innovazione. JOB&Orienta si fa così portavoce di questo messaggio centrale, in particolare oggi, guardando al Piano nazionale di ripresa e resilienza che inietterà nel sistema importanti risorse. E lo consegna ai docenti e agli operatori, ma pure ai ragazzi prossimi a scelte scolastiche e ai giovani in cerca di lavoro.

Il rapporto Excelsior di Unioncamere

A confermare che le competenze legate a green e digitale sono ormai imprescindibili – tanto per entrare nel mercato del lavoro quanto per accompagnare le imprese nella trasformazione -, arrivano le previsioni del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Anpal, delineate alla luce dei fabbisogni espressi dalle imprese per il medio termine 2021-2025 e presentate a JOB&Orienta. Entro il 2025, ci dice l’indagine, 6 lavoratori su 10 dovranno avere competenze green o digitali. Nei prossimi cinque anni, infatti, il mercato del lavoro avrà bisogno di almeno 2,2 milioni di nuovi lavoratori in grado di gestire soluzioni e sviluppare strategie ecosostenibili (il 63% del fabbisogno del quinquennio) e di 2 milioni di lavoratori capaci di utilizzare il digitale (il 57%). «È una trasformazione guidata soprattutto dalle imprese che esportano in questo momento – commenta Claudio Gagliardi, vicesegretario generale di Unioncamere -, parliamo quindi dei settori della meccanica e della meccatronica. Questo significa, per il digitale, industria 4.0 e quindi internet delle cose: significa interconnessione e anche possibilità di sviluppare l’analisi su tanti dati, i big data. Le previsioni a medio termine, inoltre, mostrano che la domanda di competenze green riguarderà in maniera trasversale tanto le professioni ad elevata specializzazione e tecniche, quanto quelle che richiedono meno qualificazione». La spinta verso la transizione verde farà emergere la necessità di specifiche professioni come, ad esempio, il progettista in edilizia sostenibile, lo specialista in domotica, tecnici e operai specializzati nell’efficientamento energetico nelle costruzioni; il certificatore di prodotti biologici nell’agroalimentare; il progettista meccanico per la mobilità elettrica.

Le scuole accolgono la sfida digital and green

Ma la sostenibilità, come la cultura digitale, non è solo questione di competenze: è anche un modo di pensare e una visione, una forma di educazione prima ancora che di formazione. E ad accompagnare i giovani su questa strada virtuosa non può essere che la scuola. Sono molte le esperienze presentate a JOB&Orienta che incrociano questi temi, sui quali gli istituti si stanno muovendo da tempo, ispirandovi tante progettualità e formando competenze specifiche. Ciò emerge con chiarezza dalle moltissime storie ed esperienze che stanno popolando JOB&Orienta in questi giorni. A partire da quelle valorizzate dal premio “Storie di alternanza”, promosso da Unioncamere e da 41 Camere di commercio sui territori,che ieri ha visto sul palco della manifestazione la proclamazione dei vincitori.

Sul versante dell’innovazione tecnologica e digitale c’è “sCANSATI team: oltre il CanSat”: i ragazzi dell’istituto tecnico industriale Enrico Fermi di Modena, stimolati dal progetto CanSat promosso dall’Agenzia spaziale europea (Esa), hanno realizzato una “lattina-satellite” in grado di rilevare dati sull’inquinamento e sulla trasmissione di batteri nell’aria durante la sua caduta. E con questa hanno vinto il primo premio “Storie di Alternanza” per la categoria Pcto (percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento). Il progetto secondo classificato, invece, pone al centro la sostenibilità ambientale, alla cui categoria peraltro si riferisce ben il 20% degli oltre 330 progetti candidati: “Cuore”, realizzato dall’istituto tecnico industriale Giuseppe Omar di Novara, è una foglia composta da nanoparticelle di ossido rameoso per il recupero di energia, capace di attuare una fotosintesi artificiale e convertire la CO2 e l’acqua in biocarburanti (metanolo).

Al di là delle esperienze di alternanza, le scuole stesse nei loro programmi stanno abbracciando l’innovazione con un occhio alla sostenibilità. Ne sono esempio i progetti portati avanti dagli studenti di due scuole di Tam, la rete nazionale degli istituti dei settori tessile, abbigliamento e moda, con la stessa matrice: partire dagli scarti di lavorazione di aziende tessili del territorio e trasformarli in materia prima per realizzare nuovi capi d’abbigliamento. I ragazzi dell’istituto Ruzza di Padova (indirizzo moda professionale per il made in Italy) hanno così realizzato una caspule collection di pezzi unici, che sarà presentata domani nel 4° Mastertech della Moda, il tradizionale evento promosso da Confindustria Moda a JOB&Orienta. Mentre gli studenti del Setificio Paolo Carcano di Como con il progetto “Kimono” hanno reinterpretato il capo tradizionale giapponese realizzandone una versione patchwork con tessuti recuperati.

E c’è anche una scuola che intende diventare interamente carbon free e sostenibile al 100%: è l’obiettivo che gli istituti De Amicis di Milano vogliono raggiungere entro il 2030 grazie a “Idea Green”. Si tratta di un progetto con cui la scuola ha sposato le iniziative di diversi partner che, insieme, permettono alla struttura di abbattere il proprio impatto ambientale e attivare politiche di sensibilizzazione fra gli studenti e il personale. Il Politecnico di Milano, ad esempio, ha calcolato la Carbon Footprint degli istituti, prima scuola italiana a farlo. Poi, grazie all’acquisto di tablet per studenti e docenti, è stato ridotto il consumo di carta, e ancora sono state installate lampadine a led ed erogatori di acqua per riempire le borracce.

Corsi e progetti: le esperienze di innovazione negli Its

I due filoni digital and green sono affrontati con determinazione, specialmente in modo complementare, dalla formazione tecnica superiore, segmento della formazione a cui domani JOB&Orienta dedica importante attenzione nel suo palinsesto. Dal Veneto alla Sicilia, ad esempio, sono disseminati in tutta Italia gli Istituti tecnici superiori (Its) specializzati nella mobilità sostenibile. Fra di essi, secondo il ranking che Indire realizza per conto del Ministero dell’Istruzione, i migliori sono l’Its per la Mobilità sostenibile di Latina, l’Its per la Mobilità sostenibile Trasporti di Catania e l’Its Area tecnologica della Mobilita sostenibile – Logistica e Sistemi e servizi innovativi per la Mobilita di persone e merci di Verona.

Fra i percorsi formativi, sono da segnalare il nuovo corso “Sostenibilità 21 – Tecnico superiore per la Smart City: innovazione, efficienza energetica e sostenibilità” proposto dall’Its toscano Energia e ambiente. Declinato sui temi della transizione energetica ed ecologica, mobilità elettrica e automazione digitale, il corso guarda nello specifico alla creazione della smart city del futuro. Mentre l’Its Cosmo – Moda e calzatura ha apertoun corso per formareilfashion sustainability manager. Molto articolata è, poi, l’offerta dell’Its Energia, Ambiente ed Edilizia sostenibile della Fondazione Green (Vimercate, Monza Brianza) per preparare figure come il digital energy specialist, lo specialista nell’ambito della distribuzione energetica, o lo smart mobility specialist, profilo particolarmente ricercato che si occupa di ottimizzare la mobilità dal punto di vista dei costi, delle risorse, e dell’impatto ambientale. Infine, novità del 2021 è il corso per diventare energy innovation specialist, figura che sviluppa le competenze nell’ambito dell’Innovation Management.

Dai corsi alla pratica, gli Its sono luoghi anche per fare e sperimentare innovazione. Come il progetto “Cuore di Maglia”, dell’Its Tam di Biella che è fra i migliori progetti Its 4.0: è una sorta di pigiama per monitorare alcuni parametri vitali e altri dati biomedici, restituiti in tempo reale a un applicativo. Mentre ad Asiago l’Its Academy Turismo Veneto ha ideato “Skyscape”, un progetto di sviluppo dell’astroturismo, il turismo delle stelle, al quale affiancare delle app per lo storytelling delle esperienze outdoor. Ha ricevuto il primo premio “Storie di Alternanza” per la categoria Its, infine, il progetto che ha coinvolto uno studente dell’Its per la Mobilità Sostenibile Aerospazio-Meccatronica di Torino: partendo da un fabbisogno aziendale, e grazie all’utilizzo delle tecnologie software 3d di realtà virtuale immersiva, ha creato un drone ad ala fissa per la aerofotogrammetria.

Lo zero waste nella quotidianità in cucina: la proposta di Enaip Veneto

I temi della sostenibilità entrano anche nella formazione professionale. Durante i loro cooking show a JOB&Orienta, ad esempio, gli chef formatori di Enaip Veneto, assieme ai loro giovani allievi, propongono ai visitatori piatti gustosi cucinati senza sprecare, usando tecniche di cucina circolare, prodotti di stagione e del territorio. È la dimostrazione pratica degli speciali moduli formativi dedicati a una cucina più sostenibile e allo stesso tempo di qualità, nell’ambito del progetto europeo “Life Foster”.

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