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MONDO PESCA: ENTI E ASSOCIAZIONI UNITI VALORIZZANO IL TERRITORIO

Vivo interesse ha suscitato sabato 24 novembre a Mondo Pesca tra gli addetti ai lavori il seminario ” La pesca sportiva tra terra e mare; nuovi scenari per lo sviluppo sostenibile del settore e il rilancio del territorio”.
Il tema principale è stato, nell’ottica del nuovo assetto istituzionale italiano e della ridistribuzione di competenze sui vari settori, la possibilità di utilizzare la pesca sportiva nelle acque interne come elemento di unione tra attività di interesse turistico della costa e le realtà produttive dell’entroterra per creare una rete di imprese, prodotti e servizi locali volti a valorizzare il territorio in tutte le sue componenti.
“Questa idea sposa completamente la filosofia della nostra Agenzia” – spiega Rosa Maria D’Acqui, direttore scientifico di Arpal Liguria – Da tempo stiamo portando avanti la campagna “Biodiversità: ricchezza di Liguria”, con cui intendiamo mettere al centro la biodiversità quale elemento di valorizzazione della qualità del territorio, dei suoi prodotti e delle bellezze ambientali; lo scopo è la creazione di percorsi di coinvolgimento delle imprese del settore agroalimentare (agricoltura e pesca e più in generale settore primario) in grado di creare un modello ecosostenibile di gestione di azienda.”
“Se Arpal può rappresentare un potente alleato per la pesca” – commenta Mirvana Feletti, chairman del dibattito in qualità di responsabile regionale del settore pesca acque interne della Regione Liguria – occorre ora capire come la pesca può essere elemento di attrazione per il turismo.”
Ecco quindi che le diverse associazioni di pescatori hanno presentato le loro attività. Fabio Venanzi, segretario nazionale di Arci Pesca FISA, coadiuvato da Aldo Tasselli, responsabile scientifico dell’associazione, hanno introdotto un tema fondamentale diventato poi uno dei punti cardine del dibattito: pesca sportiva e professionale non più settori in conflitto, bensì alleati per gestire insieme le risorse ittiche condivise e creare in accordo proposte per favorire il rilancio del turismo sul territorio dalla costa all’entroterra.”
“Concordo pienamente con il collega – commenta Augusto Comes, responsabile ligure di ConfCooperative – FedercooPesca – oggi il settore della pesca sta attraversando una crisi forse mai vissuta prima. Proprio per questo è assolutamente necessario sviluppare altre attività complementari in grado di coprire i costi di gestione sempre più elevati e creare opportunità di lavoro per le nuove generazioni. E’ possibile e anzi necessario creare sinergie con queste due realtà: la sapienza del pescatore professionale con l’entusiasmo del pescatore sportivo, questa è la ricetta giusta! A questo proposito nel 2012 abbiamo creato il progetto “Tra terra e Mare”, in collaborazione con Arci Pesca Genova e il patrocinio di Regione Liguria con risultati molto interessanti e riscontri che ci fanno ben sperare.”
Augusto Carbone e Pietro Tassara di FIPSAS hanno illustrato le loro esperienze di pesca subacquea per progetti di ricerca realizzati attraverso censimenti nelle acque costiere genovesi che hanno portato risultati davvero importanti sulla biodiversità delle acque del Mediterraneo. La pesca sportiva può quindi proporre forme di turismo ecologiche, come safari fotografici ed attività didattiche.
Proprio perché la pesca insiste sulle risorse naturali, occorre una forte sinergia con il mondo della ricerca: Luca Ciuffardi dell’Università di Genova ha fornito ai pescasportivi nuove informazioni sulla pesca no kill e sull’utilizzo di strumenti di cattura attenti alla salute dei pesci.
“La pesca è anche presidio degli ambienti fluviali e vigilanza sul territorio – rammenta ai convenuti Mauro Caorsi, responsabile regionale di Libera Pesca – ricordo a tutti che vi è un diffuso utilizzo distorto delle risorse naturali: i torrenti sono troppo spesso trattati come discariche. Noi ci proponiamo per mantenere gli ambienti in condizioni ottimali e segnalare le situazioni di criticità.”
Infine Gino de Benedetti di ENAL Pesca ha illustrato come la pesca sia anche fruibile ad un turismo rivolto alle scuole ed a persone con disabilità, in quanto nell’ambiente naturale queste persone ritrovano benessere e serenità. 
In poche parole: occorre fare sistema per valorizzare il nostro territorio.

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