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MEATITALY: AUMENTA LA PRODUZIONE DI CARNE RUSSA. I BUYERS ARRIVANO A CREMONA

L’aumento
del consumo di carne è uno dei principali indici del benessere di un Paese ed è
uno dei segnali che si è registrato negli ultimi anni in tutte le economie in
rapida ascesa e dagli ampi margini di sviluppo come Cina, India e Russia.

Gli
ultimi dati di Russiaexport, l’associazione che fornisce supporto alle aziende
italiane che vogliono entrare nel mercato russo, evidenziano che il governo di
Mosca sta incentivando la produzione interna delle diverse tipologie di carne
(pollame e suino a breve termine e bovino più focalizzato sul lungo periodo),
soprattutto in considerazione del fatto che in questo settore la Russia tocca punte di
importazione del 70%. Se si
considera inoltre che i 2 milioni di
tonnellate
di carne bovina prodotte dalla Russia (l’Italia ne produce circa
1,1 milioni) vengono interamente
destinate al mercato interno, ci si rende conto che questa situazione
rappresenta una grande opportunità anche per le aziende italiane che operano a
vari livelli della filiera, essendoci una continua e crescente necessità di
know how.

Dall’allevamento
alla trasformazione, l’Italia rappresenta infatti un esempio d’eccellenza, e
proprio per questo dal 22 al 25 ottobre
prossimi
, nell’ambito di MeatItaly,
il primo salone della filiera della carne bovina, una delegazione composta dai
principali buyers russi del settore della carne arriverà a Cremona per
confrontarsi con gli operatori italiani.

La missione, organizzata in collaborazione con ICE (Istituto Italiano
per il Commercio Estero), dimostra l’altissima attenzione del mercato russo
verso il nostro Paese, sia dal punto di vista del prodotto finito di qualità,
sia sotto l’aspetto della tecnologia e della ricerca, punti forti di una
filiera che si ritrova a MeatItaly proprio per trovare nuovi sbocchi
commerciali per le proprie aziende.

 

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