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LEGGE DI STABILITA’ – Preoccupazione di AEFI per possibili tagli ai fondi per l’internazionalizzazione.

Aefi, l’Associazione Esposizioni e Fiere Italiane, esprime preoccupazione in merito ai recenti sviluppi dell’iter di approvazione della Legge di Stabilità.
Da quanto emerge, infatti, le risorse previste dal decreto Sblocca Italia al servizio dell’internazionalizzazione nell’ambito del Piano Made in Italy, pari a 130 milioni di euro, sono state cancellate.
 
Ettore Riello, Presidente di AEFI, ha commentato: “Il settore fieristico vale quasi 1 miliardo di euro di fatturato e contribuisce a generare una quota molto vicino al 50% delle esportazioni. Da anni sottolineiamo la vitalità di considerarlo una leva strategica per la politica industriale del Paese e ci ha dato fiducia, e nuovamente speranza, il percorso fatto negli ultimi mesi dal viceministro per lo Sviluppo economico Carlo Calenda, che con attenzione ha osservato e ascoltato le nostre istanze, fino a considerare l’inserimento nel decreto Sblocca Italia di 30 milioni di euro per lo sviluppo dei principali eventi fieristici in cui l’Italia è leader. Ciò rappresenterebbe un valore non solo per le manifestazioni interessate ma un segno per l’intero comparto. Le possibili evoluzioni di cui leggiamo relativamente all’approvazione della Legge di Stabilità, che contemplano la cancellazione di tali risorse, preoccupano il sistema nell’immediato e, soprattutto, ci privano di una visione di medio lungo termine sul futuro delle nostre politiche economiche. Sono consapevole che si stia facendo tutto il possibile con una “coperta oggettivamente troppo corta”, ma sarebbe fondamentale fare uno sforzo in più in questa direzione, soprattutto in un momento in cui sforzi e investimenti delle strutture fieristiche iniziano a portare importanti risultati.
Solo AEFI, con i suoi 35 primari quartieri fieristici affiliati, rappresenta un comparto complessivamente in grado di coinvolgere anno dopo anno circa 22 milioni di visitatori. Si tratta di ordini di grandezza pari a quelli attesi per EXPO 2015 su cui tante risorse, impegno e attenzione vengono giustamente convogliate. Auspico che la medesima attenzione possa essere mantenuta anche per quelle realtà, come le fiere, che nell’ultimo secolo hanno supportato lo sviluppo delle nostre imprese, in Italia e all’estero”

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