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LA MOSTRA DI NICOLA VIGILANTI ALLA FIERA DEL LEVANTE

Parigi mon amour: Da
tempo la “città dalle mille feste” è la capitale più amata dagli italiani. Ne è
una riprova la recente sortita di un “mago del clic” barese, Nicola Vigilanti,
la cui mostra, dal titolo Architettura e Luci” è in programma, nell’ambito del
Festival della Creatività euro-mediterranea, ad Expolevante 2009, nel
padiglione 152. Il fotografo barese, sulle orme di tanti turisti, non si
discosta dai soliti itinerari. Con una sola eccezione. Lui aziona i suoi scatti
solo di notte quando, avvalendosi della complicità del silenzio e della fioca
luce dei vecchi lampioni, può carpire tutta la loro arcana beltà. E così la
Tour Eiffel e Notre Dame, come il Quartiere
Latino e gli Champs Elysees, sfoggiano, grazie agli scatti incessanti del
Nostro, lo spessore della vita e le tracce della leggenda e della Storia,
consentendoci di cogliere la dimensione degli eventi nascosti.

In altri termini, è il motore della curiosità, insieme con il gusto per
l’insolito, a muovere i passi di una “scrittura di luce” che, attraverso le
luci e le architetture “by night”, ci propone un itinerario che, pur muovendosi
sui soliti percorsi, riesce a regalarci fisionomie inedite. Un  itinerario davvero singolare in cui
testimonianze del passato  – quali regge,
musei e chiese – si alternano ad esaltanti ed avveniristiche architetture del
presente – come la Grand
Arche o il Centro Pompidou – quasi a voler giocare a
rimpiattino tra gloriosi  retaggi e
affondi futuristi.

E così possiamo ammirare un grande giocattolo di ferro – la
Tour Eiffel – che all’atto della sua
nascita, nel 1889, in
occasione dell’Esposizione Universale, fece gridare allo scandalo. Ma il suo costruttore,
l’ingegnere Alessandre-Gustave  Eiffel,
non se ne adontò, anche perché era stato stabilito che quella costruzione
sarebbe stata poi demolita. E invece… E invece gli stessi francesi si opposero
ad una sorte del genere, eleggendo quel colosso alto 307 metri a simbolo della
capitale.

     E che dire di un’altra
scandalosa architettura presa di mira da Nicola Vigilanti. Ci riferiamo al
Centro Pompidou che porta la firma di un architetto italiano, Renzo Piano.
Anche questa costruzione, sorta sulle ceneri delle “Halles”, fu al centro di
polemiche, polemiche che non risparmiarono nemmeno la “Pyramide” del Louvre di
Leoh Ming Pei e la Grande Arche
del danese Johann von Spreckelsen, che la concepì come una versione del XX
secolo dell’Arco di Trionfo.

    Dunque, con i suoi clic Nicola Vigilanti passa
in rassegna tutte queste architetture-scandalo. E dimostra, se ce ne fosse
ancora bisogno, che la fotografia non è stata mai così vitale come nei nostri
giorni. In un mondo dominato dal demone della fretta, la “scrittura di luce” è
ancora in grado  di fermare il tempo, per
con sentire questa o quella osservazione. In altri termini ci permette di poter
 tirare di tanto in tanto un respiro di
sollievo, e magari neutralizzare gli strali degli attuali ritmi frenetici.
Obiettivo raggiunto: vivere l’incanto dell’attimo fuggente colto da un mago del
clic che risponde al nome di Nicola Vigilanti.

 

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