
L’unione di sapori del pordenonese a Cucinare – per piacere, per mestiere
Cosa si intende per qualità?
La qualità è valutata sulla base di caratteristiche oggettive e soggettive e corrisponde alla sua capacità di soddisfare esigenze di tipo morale, materiale, sociale ed economico del consumatore.
Per gli imprenditori della rete d’imprese che partecipa a Cucinare – per piacere, per mestiere, la manifestazione enogastronomica della Fiera di Pordenone che si concluderà lunedì 24 marzo, nello stand di Pordenone With Love, fare qualità vuol dire lavorare con passione e serietà professionale in una dimensione aziendale che garantisca un giusto equilibrio fra uomo e natura.
Essi provano piacere nel fare bene il proprio lavoro e con questa forza interiore vogliono far sentire tutto il valore qualitativo delle loro produzioni.
Ecco quindi la filiera completa, dall’allevamento del maiale, alla produzione e vendita di salumi, totalmente privi di conservanti, di Avoledo Giuliano di Spilimbergo e Salumeria Sassilat di Fossalta di Portogruaro (l’allevamento è però ad Arzene), che esprimono al meglio l’arte e la tradizione friulana nella trasformazione delle carni suine.
C’è poi il pesce, con le trote di Agroittica Friulana, allevate a Polcenigo, Fontanafredda e Porcia e trasformate in fresche e sane preparazioni da cuocere o in gustose pietanze già pronte per il consumo.
Ci sono i formaggi della Latteria di Aviano, ottenuti solo da latte del territorio, che spaziano dai freschi come ricotta, stracchino, mozzarella di latte vaccino o bufalino, ai latteria di diversa stagionatura, agli affinati in vino Chardonnay o Cabernet, nella birra o in grotta.
Non potevano naturalmente mancare i prodotti vegetali. Ed ecco quindi i trasformati dell’orto e del frutteto dell’azienda Le Quattro Stagioni di San Quirino, con le sue sfiziose confetture di frutti di bosco, di kiwi, di mele ed uvetta, tutte rigorosamente senza pectina aggiunta, e le golose creme di fagioli e di zucchine.
La sesta impresa, Cucina di Carnia, come si può dedurre dal suo nome, non è del pordenonese, ma oltre ai cjalsons, tipicamente carnici, presenta piatti dell’universo culinario friulano, come il frico e la polenta.
Durante la manifestazione elaborerà poi il frico in diverse varianti, utilizzando i prodotti delle altre imprese tra cui le erbe spontanee primaverili dell’azienda Le Quattro Stagioni e la trota di Agroittica Friulana. Una vera e propria unione di specialità e sapori del territorio!