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L’EGITTO RIPARTE DA MARMOMACC

Il ministro egiziano per l’industria ed il commercio Mounir Fakhry Abdel Nour sceglie Marmomacc, a Verona, per la sua prima missione all’estero dopo la nomina del nuovo Governo. Tra Italia e il paese nordafricano si rinsalda un asse commerciale importante, soprattutto per l’industria del marmo e dei graniti egiziana che vale oltre 2,5 miliardi di dollari e verso cui l’export di macchinari e tecnologie made in Italy è cresciuto del 40% nei primi quattro mesi del 2013.
 «L’Egitto è sulla via della normalizzazione –  ha dichiarato il ministro egiziano per l’Industria e il Commercio, Mounir Fakhry Abdel Nour –. L’economia è in ripresa, con un piano di investimenti infrastrutturali che supera i trenta miliardi di euro,  l’export in crescita e la bilancia dei pagamenti in attivo. La visita di oggi a Marmomacc  è molto importante in vista dell’esposizione internazionale sul mondo della pietra naturale e sulle macchine da costruzione che si terrà l’anno prossimo a Il Cairo, proprio grazie alla Fiera di Verona».
Dall’11 al14 dicembre 2014, infatti, è in programma la prima edizione di MS Africa & Middle East, l’inedita manifestazione organizzata da Veronafiere con l’obiettivo di portare a Il Cairo la filiera del marmo e delle costruzioni, attraverso due brand di successo come Marmomacc e Samoter.
«L’Egitto si conferma  uno dei partner commerciali più rilevanti per l’Italia nell’area del Mediterraneo: primo in Europa e terzo a livello mondiale  – ha commentato il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani –. Come Veronafiere, saremo il primo operatore internazionale presente a Il Cairo il prossimo autunno con un nuovo appuntamento fieristico nel comparto del building. Con questa iniziativa, inoltre, apriamo una finestra anche per ulteriori partnership in settori per noi strategici come l’agricoltura, l’agrimeccanica e il food. È una conferma di quanto sottolineato ieri alla presenza del vice ministro Calenda, ossia che le fiere internazionali sono strumenti indispensabili per la politica industriale e l’export del Paese».
Nel corso della sua visita alla 48a  edizione di Marmomacc, la fiera leader mondiale per la pietra, il design e le tecnologie, a Verona fino a sabato 28 settembre,  il ministro egiziano accompagnato dal console egiziano a Milano, Nasser Hamed, e dal direttore dell’Ufficio Ice a Il Cairo, Massimo Sponzilli, ha visitato le 41 aziende egiziane  che partecipano alla manifestazione e incontrato gli imprenditori italiani per illustrare loro le opportunità di investimento nel paese. Presenti anche le associazioni imprenditoriali egiziane, con il presidente della Federazione delle Camere di commercio egiziane Ahmed Elwakil e il presidente dell’Authority per lo sviluppo industriale Mahmoud   Elgarf.
«L’Egitto – ha confermato il direttore dell’Ufficio ICE de Il Cairo, Massimiliano Sponzilli – è un mercato importante per l’export italiano che qui raggiunge un valore annuale di 3,5 miliardi di euro, senza dimenticare il fatto che rappresenta il paese africano più popolato e riveste un ruolo di leader all’interno del mondo arabo. Operare con l’Egitto vuol dire aprire possibili sbocchi commerciali anche nel resto dell’Africa – come in Libia, paese in via di ricostruzione – e nel Medio Oriente».
 
Il settore lapideo in Egitto
 
L’estrazione e la lavorazione della pietra in Egitto hanno origini antichissime, come testimoniano le  piramidi di Giza (2550-2480 a.C.). Oggi il paese è tra i primi 10 produttori mondiali di marmo e granito.
Secondo dati forniti dall’Ufficio Ice a Il Cairo, gli investimenti attuali nell’industria del marmo egiziana sono del valore di circa 2.5 miliardi di dollari. In Egitto, l’Italia rappresenta il secondo Paese fornitore  di macchine e utensili per la lavorazione del marmo e del granito per un valore, nel 2012,  di 29 milioni di dollari USA, con una quota del 20,6%.
Nel periodo gennaio-aprile 2013, l’Italia è passata ad occupare la prima posizione raddoppiando quasi le sue esportazioni verso l’Egitto dai 12 milioni di dollari Usa registrati nello stesso periodo del 2012 a 23 milioni di dollari Usa, con un incremento di circa il 40 per cento.
La tecnologia e l’expertise italiana è ricercata proprio per consentire all’industria locale di fare il salto di qualità e aumentare il valore aggiunto dei suoi prodotti. Per il mercato locale, inoltre,  sono importanti l’assistenza tecnica ed iniziative di formazione per gli operatori specializzati.

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