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INAUGURATA L’ANTIQUARIA: IL PUBBLICO APPREZZA LA QUALITA’ DEGLI OGGETTI ESPOSTI

Significativa
affluenza di pubblico e grande apprezzamento da parte dei visitatori e degli
addetti al lavoro per la prima giornata de L’Antiquaria, la mostra mercato
dell’antiquariato e del collezionismo (in programma alla Fiera del Levante fino
a domenica: orario continuato dalle 10 alle 21) inaugurata questa mattina dal
vicepresidente della Regione Puglia Sandro Frisullo, dal presidente della
Provincia di Bari Vincenzo Divella e dal vicepresidente della Fiera del Levante
Antonio Ciuffreda. Frisullo e Divella, prima del taglio del nastro, hanno
curiosato tra gli stand e si sono complimentati con Antonio Catalano,
organizzatore della rassegna, per l’allestimento scenografico e la qualità
delle novità artistiche e degli oggetti d’epoca esposti.

Entrando
dalla hall di via Verdi il pubblico può ammirare, tra l’altro, ribalte olandesi
intarsiate del Settecento, credenze inglesi dell’Ottocento, mobili Canterbury
in legno, radica di noce o rovere. Altrettanto interessanti due console
barocche di fine ‘600-inizio ‘700, che raffigurano due angeli dorati, o
porcellane, terracotte e ceramiche di artisti come Lenci, Cacciapuoti (celebre
per i pesciolini rossi), Rosenthal e Fabris. Non mancano pizzi, ricami antichi,
tovaglie o tende dell’Ottocento e Novecento, realizzate a mano con tecniche ad
ago o tombolo. Numerosi anche i cassettoni o le vetrine del primo Ottocento a
cui si affiancano bomboniere laccate o tappeti di ogni stile e periodo.

Spazio,
inoltre, a gioielli autentici dal Settecento agli anni Cinquanta tra cui spicca
un bracciale in platino del primo Novecento con dieci carati di brillanti. Come
non lasciarsi attrarre, poi, da un divano in radica di noce del 1930 incassato
in una struttura in legno o da un arazzo del 1950 di Hurtu raffigurante un
gallo su base bordò.

Tra
i galleristi da segnalare la presenza di Michele Bonasia, che propone una ricca
esposizione di pezzi pregiati tra cui due di Giuseppe De Nittis (la “Veduta
urbana”, risalente al 1878 e interpretata alla maniera degli acquerelli
francesi, e la “Testa di giovane”, che raffigura una bambina con fazzoletto ed
è realizzata su olio su cartoncino) e uno di Corrado Giaquinto (“Enea e Didone
nel tempio di Giunone”, un bozzetto del Settecento) oltre ad opere di altri
pittori pugliesi come Armenise, Spinelli, Casciano, Toma, Netti e dello scultore
Angelo Cives. In un altro stand emerge una pittura pregiata preraffaellita in
rame, che affascina per le dimensioni (2 metri X 120 cm) e il tema
rappresentato (una deposizione di incomparabile bellezza).

 

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