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IL SENATORE SCARPA BONAZZA BUORA INAUGURA LA 30. AGRIMONT

Sarà il senatore Paolo Scarpa Bonazza Buora, presidente
della Commissione Agricoltura del Senato, ad inaugurare venerdì 20 marzo (ore 16) a Longarone Fiere (Belluno), la 30.
edizione di  Agrimont, il tradizionale appuntamento di
inizio primavera dedicato all’agricoltura di montagna, che proseguirà sino a
domenica 22 per poi riprendere nel fine settimana successivo dal 27 al 29
marzo. Tenuto conto che il senatore Scarpa è stato il relatore sul nuovo decreto quote latte che interessa da
vicino tutti gli allevatori, la
Federazione provinciale Coldiretti di Belluno, dopo il taglio
del nastro, ha ritenuto opportuno organizzare in fiera un incontro con lo
stesso senatore per approfondire i dettagli dell’importante provvedimento.

 

Nel mondo agricolo c’è quest’anno grande attesa per Agrimont in quanto
in provincia di Belluno il settore agricolo, complice anche la crisi in cui
versano altre attività economiche, vive una fase di ripresa. Lo testimonia il
fatto – come ha sottolineato Silvano Dal
Paos
, presidente provinciale Coldiretti e componente del consiglio d’amministrazione
di Longarone Fiere – che sono state inviate ben 77 domande per accedere ai
contributi regionali del Piano di Sviluppo Rurale 2007/2013 per investimenti
pari a 12 milioni di euro (ne sono state finanziate una quarantina con il primo
bando per circa 6 milioni di euro). A queste si aggiungono la trentina di
domande per l’insediamento di nuove attività da parte dei giovani (investimento
previsto e finanziato di 1 milione e 300 mila euro) e domande per attività
agrituristiche pari a 500 mila euro. “Questi dati – continua Dal Paos –
evidenziano come la vivacità del mondo agricolo sia molto alta e come in
montagna si possa e si debba intraprendere in questo comparto anche in un
momento congiunturale di difficoltà come questo. Resta il fatto però che il
sistema di attribuzione dei punteggi ai progetti ha penalizzato alcune aziende,
le cui domande di finanziamento sono state considerate ammissibili, ma non
finanziabili premiando imprese operanti in territori considerati di montagna,
ma che con la montagna hanno ben poco a che vedere”. 

 

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