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IL PALAS E’ PRONTO: NUOVO PALACONGRESSI DI RIMINI

Oggi il presidente della Società Palazzo dei Congressi di Rimini, Lorenzo Cagnoni, affiancato dal prof. Antonio Migliacci (responsabile del collaudo della nuova struttura congressuale) e dal presidente di Convention Bureau della Riviera di Rimini, Mauro Ioli, ha incontrato la stampa per rendere pubblici gli ultimi sviluppi riguardanti l’apertura del nuovo Palacongressi di Rimini.
 
“Il palacongressi di Rimini è pronto – ha esordito Cagnoni – come si può vedere esternamente e come lo avrebbero potuto vedere internamente, a breve, anche i cittadini ai quali contiamo di poterlo consegnare presto e con orgoglio. I pochi giorni rimasti prima dello svolgimento dei congressi in calendario li avevamo programmati per i ritocchi conclusivi, la sistemazione definitiva degli arredi, le pulizie e via elencando.
 
Parallelamente stava giungendo a termine anche l’iter riguardante le procedure formali, con la predisposizione di tutti gli adempimenti necessari all’apertura della struttura.
Si stava predisponendo il certificato di ‘conformità sismica’ da parte del Comune di Rimini su parere favorevole del Servizio Tecnico di Bacino, cioè l’ex Genio Civile, il quale aveva già espresso ufficialmente al Comune stesso un’indicazione favorevole preventiva.
 
Martedì scorso, mentre attendevamo fiduciosi il via libera definitivo, il percorso si è improvvisamente bloccato. E proprio nella mattinata di oggi l’ex Genio Civile ha inviato al Comune il provvedimento di revoca del precedente parere favorevole.
 
Immaginiamo che il blocco derivi dall’intervento della Magistratura che invita l’ex Genio Civile, a svolgere una attività di approfondimento generale sull’intera struttura, con il compito di verificare se il palacongressi abbia tutti i requisiti di stabilità e di sicurezza stabiliti dalla normativa.
E’ una risposta che per noi esiste già e viene dagli esiti del collaudo effettuato dal professor Migliacci e che dice che la struttura corrisponde pienamente ai requisiti di stabilità e sicurezza richiesti dalla normativa.
 
I fatti intervenuti e la mancanza di certezze per il rilascio della certificazione necessaria ci costringono a rivedere i nostri programmi.
Dopo averne informato i nostri clienti, abbiamo deciso di riproteggere i congressi che avrebbero dovuto svolgersi al nuovo palacongressi nei prossimi giorni, nel vecchio o nel quartiere fieristico e siamo al momento nelle condizioni di non avere sicurezze per la data dell’inaugurazione per la quale assumeremo una decisione entro qualche giorno.
 
Aggiungo per chiarezza alcune informazioni utili.
 
Il 31 agosto, al termine della perizia svolta per incarico del tribunale, sulla base dei verbali provvisoriamente redatti in vista del documento ufficiale, l’impresa costruttrice è intervenuta con un progetto approvato dall’ex Genio Civile e in tre giorni realizzato sul cantiere sanando gli addebiti di carattere formale presenti nel verbale di accertamento.
 
Oggi ci è stata resa disponibile la perizia del Tribunale ed emergono altre situazioni ritenute da sanare ma delle quali non compariva segno nel verbale di accertamento.
 
La Società Palazzo dei Congressi è il committente dell’opera, che viene realizzata sulla base del progetto esecutivo dall’impresa costruttrice che la deve consegnare ‘chiavi in mano’ e come committenti ci siamo confrontati con l’impresa che ha mostrato la disponibilità, nel giro di pochi giorni, a mettere a punto un progetto e a realizzarlo subito dopo.
 
Sulla situazione – ha concluso Cagnoni – non voglio fare commenti. Ognuno farà liberamente le proprie considerazioni. Quelle del mercato non saranno certamente leggere. Cercheremo di fronteggiarle con un approccio teso, in una situazione di difficoltà oggettiva, ad approntare tutte le possibili soluzioni e che ci metta in condizione di concludere al più presto, sia pure con qualche ritardo, l’opera avviata tre anni fa con la posa della prima pietra e le cui complessità e rilevanza economica internazionale sono note a tutti”.
 
Al termine dell’intervento del Presidente Cagnoni ha preso la parola il Prof. Ing. Antonio Migliacci. Un intervento tecnico e documentato, ma di immediata chiarezza come nelle corde del grande luminare dell’ingegneria italiana.
“Le staffe delle quali tanto si discute assolvono a quattro funzioni: impedire alle barre longitudinali di instabilizzarsi, confinare il calcestruzzo, opporsi ad interventi di taglio formando un traliccio, resistere a trazioni trasversali. Nel caso specifico, le staffe sono nell’ordine inutili, inefficaci, non necessarie, ininfluenti. Le staffe assolvono ad un adempimento normativo, il loro parziale non corretto posizionamento evidentemente è stato riscontrato, ma ciò non ha alcuna funzione sulla sicurezza della struttura. Ribadisco che le strutture sono collaudate e pienamente agibili”.
 
Il Prof. Migliacci ha poi risposto a chi ha avanzato dubbi sul fatto che fossero state effettuate prove di carico: “Posto che la legge le ritiene discrezionali, ne ho fatte sia sulle opere fondazionali, sia sulle opere in elevazione. Su una trave maestra ho appeso l’equivalente di 70 carri ferroviari, 280 tonnellate”.
 
“Ribadisco – ha concluso Migliacci – l’opera è collaudabile e pienamente sicura, non capisco dove possa aggrapparsi chi ritiene cose diverse”.
 
 
 
Elisabetta Vitali
communication manager
Gruppo Rimini Fiera S.p.A.
(+39) 0541-744228  e.vitali@riminifiera.it
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