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Il fumetto va in trincea

A cento anni dall’ingresso dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale, Carrara Show (30 maggio 2 giugno) presenta, in collaborazione con WOW Spazio Fumetto (il museo del fumetto di Milano), un’esposizione dedicata a come i fumettisti italiani hanno raccontato la Grande Guerra. 10 diverse opere raccontano gli stessi orrori e gli stessi scenari da punti di vista diversi, mettendo a fuoco ciascuno un aspetto diverso del conflitto.
La mostra, composta interamente di tavole originali, è idealmente divisa in due sezioni: da una parte si trovano le storie ambientate tra trincee e casematte che affondano le radici nella tradizione del fumetto d’avventura italiano, dall’altra i romanzi a fumetti che concentrano l’attenzione più sugli uomini che sull’azione, spesso con toni quasi lirici.
Ad aprire la rassegna è Petra Chérie, l’aviatrice creata nel 1977 da Attilio Micheluzzi per Il Giornalino, le cui vicende sono ambientate sui campi di battaglia del 1917, che lei sorvola con il suo biplano. Petra, nelle intenzioni dell’autore, avrebbe dovuto in origine essere un uomo, Rupert de Karlowitz, ma Micheluzzi ci ripensò, creando un’eroina bella, elegante, poliglotta, indipendente: una donna in anticipo sul tempo in cui vive.
Giovanni Gualdoni e Sergio Gerasi miscelano vicende belliche e atmosfere horror in L’ultima trincea, albo numero 21 della collana Le Storie di Sergio Bonelli Editore, che ogni mese presenta una storia autoconclusiva e senza personaggi fissi. Una pattuglia britannica si inoltra in esplorazione nelle fortificazioni tedesche, trovandovi soltanto cadaveri, mentre un’ombra si aggira nelle trincee e elimina uno a uno i soldati inglesi.
Roberto Recchioni e Massimiliano Leonardo, in arte Leomacs, sono i creatori del vampiro siciliano Pietro Battaglia, attraverso le cui imprese ripercorrono la storia d’Italia. In Le guerre di Pietro lo troviamo ancora umano a Caporetto mentre al grido di “Savoia!” si getta sulle linee austriache dove troverà la morte. Ma il soldato rifiuterà l’abbraccio della morte e verrà punito, divenendo un non morto.
Un altro essere sovraumano coinvolto sul fronte italiano è Lilith, l’eroina di Luca Enoch che viaggia nel tempo per sradicare l’invasione del parassita alieno Triacanto che, in un remoto futuro, porrà fine alla civiltà umana. Per lei gli uomini che incontra non sono che ombre, immagini vuote di un tempo ormai passato. Non dovrebbe provare rimorsi a togliere loro la vita ma, inevitabilmente, le vicende umane la muovono a pietà, come per il soldato Ortis, condannato alla fucilazione per diserzione alla vigilia di Caporetto.
La diserzione e la vanità della guerra è il tema cardine di 1914. Io mi rifiuto! di Paolo Cossi. Al centro del racconto è un giovane soldato trentino, arruolato nell’esercito austro-ungarico e mandato sul fronte in Galizia che, nelle lettere di sua moglie e nei disegni che tratteggia mentre è rannicchiato nella trincea, mantiene vivo il ricordo della sua casa e della sua valle. Il libro, infatti, si pone anche l’obiettivo di raccontare la situazione degli abitanti delle valli trentine negli anni di guerra, presi tra le linee italiane e quelle austriache e additati come traditori da entrambi gli schieramenti.
I disegni sono il fulcro anche del fumetto di Laura Scarpa The war painter, nato originariamente per il magazine fumettistico online Aces Weekly. Albert è un soldato austriaco che ha il compito di ritrarre gli scenari del conflitto e i soldati abbellendoli e cancellando le brutture che la guerra ha lasciato sui loro corpi. Ma che senso ha ritrarre la vita nel momento in cui tutto intorno continua a spegnersi?
Dall’altra parte del fronte sono invece i soldati protagonisti di Natale nero di Fabio Visintin, vincitore del Premio Micheluzzi per la Migliore Storia Breve all’ edizione 2015 del Napoli Comicon. Il Natale degli uomini nelle trincee è dipinto nel suo tragico quotidiano, nella convivenza continua tra vita e morte a cui ormai si sono abituati.
Manuele Fior è presente in mostra con una storia di sole quattro tavole dall’antologia Vies tranchées – Les Soldats Fous de la Grande Guerre (Vite spezzate – I soldati pazzi della Grande Guerra), pubblicata dall’editore francese Delcourt e dedicata alle conseguenze psicologiche della guerra sui soldati, come il giovane Gabriel C., che tenta il suicidio in guerra e finisce ricoverato in un manicomio.
Unastoria di Gipi, candidato nel 2014 al Premio Strega, primo fumetto in assoluto a essere tra i finalisti, racconta la storia di Silvano Landi e, in parallelo, del suo antenato Mario, soldato nella Grande Guerra. Mentre Silvano perde pian piano l’attaccamento alla vita e scivola nell’apatia e nella follia, il romanzo segue la missione suicida di Mario, disposto a compiere le azioni peggiori, togliendo la vita a un amico e compagno, pur di restare aggrappato alla vita e tornare a casa.
Chiude la rassegna la storia breve Come un orso inferocito di Sergio Toppi, presentata nella sua interezza. Le tavole dell’autore milanese, inconfondibili per stile di disegno e taglio della regia, risuonano dei versi di Giuseppe Ungaretti: Dormiveglia, Pellegrinaggio, le poesie contenute nell’Allegria accompagnano le piccole e tragiche vicende dei soldati di Toppi, ideali compagni del poeta.
Info www.carrarashow.it .

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