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IEG – MUSEO DEL GIOIELLO DI VICENZA: UNA NUOVA COLLEZIONE PERMANENTE ALL’INTERNO DELLA MAGNIFICA BASILICA PALLADIANA

Vicenza, 7 Novembre 2018 – Rinnova completamente la propria collezione il Museo del Gioiello di Vicenza – il progetto di Italian Exhibition Group Spa  in partnership con il Comune di Vicenza.

 

310 pezzi unici ed esclusivi, capolavori di valore inestimabile, molti dei quali appartenenti a collezioni private che generalmente non sono accessibili né al pubblico né agli operatori del settore, un racconto originale e inedito della storia del gioiello attraverso un “mix di contemporaneità, suggestioni del passato e proiezioni nel futuro” e 9 curatori di fama internazionale per interpretare lo straordinario spazio espositivo situato all’interno della magnifica Basilica Palladiana.

 

 

 

Il Museo del Gioiello è diretto da Alba Cappellieri, Professore Ordinario di Design del Gioiello al Politecnico di Milano, oltre che principale studiosa del gioiello in Italia, e si sviluppa in un percorso espositivo che affianca a una collezione permanente, rinnovata a ogni biennio, una rotazione di esposizioni temporanee tese a offrire una continua attrattività grazie all’originalità delle sue proposte culturali.

 

 

 

La terza edizione inaugura il 14 Dicembre 2018 e sarà visitabile fino alla fine del 2020.

 

 

 

Al suo ingresso il visitatore è accolto dalla collana ‘Flora High Jewellery’ di Bulgari. È il gioiello scelto dalla professoressa Cappellieri, come emblema della terza edizione. “Ho scelto questo oggetto straordinario perché è un omaggio alla manifattura e alla bellezza italiana. Bulgari si ispira ai dipinti di Sandro Botticelli, la cui grazia eterna si riverbera in questo prezioso e delicato bouquet fiorito e la splendida manifattura esalta la capacità artigiana italiana.”

 

 

 

L’innovazione del Museo del Gioiello è quella di interpretare il gioiello secondo valori, estetiche e contenuti profondamente diversi e per questo rappresenta un unicum al mondo. Il percorso espositivo si snoda attraverso 9 sale ognuna delle quali accoglie una diversa accezione del gioiello, in un pluralismo di contenuti, epoche, geografie e provenienze. Sono il gioiello come Simbolo, Magia, Funzione, Bellezza, Arte, Moda, Design, Icone e Futuro, ciascuna, nella nuova edizione, affidata a un curatore di fama internazionale che ne ha interpretato il significato attraverso preziosi di straordinaria bellezza e inestimabile valore.

 

 

 

È di Pascale Lepeu – direttore della collezione Cartier da oltre 30 anni – la selezione della SALA SIMBOLO che ospita gioielli straordinari capaci di raccontare la potenza simbolica degli ornamenti. Simbolo di potere, di ricchezza, di religione, regalità, manifattura: la sala offre una visione eterogenea del gioiello e dei suoi tanti ruoli nel tempo.

 

 

 

A Cristina Boschetti – archeologa, esperta di produzioni artistiche del Mediterraneo Ellenistico e Romano – è affidata la SALA MAGIA: amuleti e talismani protettivi, monili propiziatori per allontanare influenze maligne. Oggetti eterogenei che impiegano materiali profondamente diversi tra loro, indifferentemente poveri o preziosi, che alludono a forze superiori e a valori atemporali. Attraversare la sala offre un’esperienza forte e suggestiva.

 

 

 

Per la SALA FUNZIONE Massimo Vidale – professore di Archeologia dell’Università di Padova – ha scelto di focalizzare l’attenzione sulla funzione comunicativa del gioiello. Sono sigilli, gioielli dei guerrieri di diverse culture, fino agli anelli e ai pendenti utilizzati dai rapper, elementi che aiutano a costruire e a comunicare l’identità di chi li indossa.

 

 

 

L’interpretazione della SALA BELLEZZA è di Patrizia di Carrobio – esperta di diamanti a New York -. Per lei i gioielli trasferiscono bellezza in chi li ammira. Il tema è il gioco, in un mix affascinante di valori, dove l’alta gioielleria si mischia con gioielli moda.

 

 

 

A Marie-José van den Hout, – celebre gallerista olandese, fondatrice della Marzee, la galleria indipendente più grande del mondo – è affidata la SALA ARTE. Il tema è l’oro e il racconto si dipana attraverso i processi di sperimentazione degli artisti internazionali, che non hanno avuto timore di portare al limite la creatività e la sperimentazione ottenendo risultati sorprendenti.

 

 

 

Nella SALA MODA, curata da Chichi Meroni, anima creativa de l’Arabesque Cult Store di Milano – importante wunderkammer di costume jewelry, moda e mid-century design – il visitatore viene accompagnato in un viaggio nel quale, lasciandosi trasportare dai bijoux creati per la moda tra gli anni 20 e gli anni 80, toccherà nove isole nella storia del “bijoux de couture” e del suo legame con le sette arti maggiori e che in questa Sala  vedono finalmente accolti  anche la moda e il design. 

 

 

 

Curata dalla stessa Alba Cappellieri è la SALA DESIGN. La selezione è dedicata ai “designer senza design” a quei designer, cioè, che non hanno esplorato altri prodotti che non fossero il gioiello. Si tratta di una riflessione che riporta i designer orafi, che sono al tempo stesso anche artigiani e autori, nell’alveo del design che li ha troppo a lungo ignorati e ci dimostra la permeabilità e la trasversalità del design del gioiello.

 

 

 

La SALA ICONE è curata da Gabriele ed Emanuele Pennisi, importanti gioiellieri antiquari milanesi, specializzati nel gioiello antico. È una selezione dedicata all’Europa, ospita capolavori del passato tra il XVII e il XX secolo, icone dei loro tempi: dalle straordinarie montature dell’800 alla manifattura mirabile dei gioielli in smalto, fino ai sigilli e ai ritratti di personaggi famosi.

 

 

 

L’ultima sala, quella del FUTURO, è curata da Olga Noronha, fashion designer internazionale. I suoi punti di vista sul gioiello del futuro includono prospettive differenti e multidisciplinari. È un’anticipazione del futuro: dalla gioielleria digitale che modifica il corpo ai gioielli invisibili che si innestano sottopelle, dai gioielli terapeutici ai gioielli home made che si possono autoprodurre.

 

 

 

“Il Museo del Gioiello è il primo in Italia e uno tra i pochi musei al mondo, dedicati esclusivamente al gioiello. – ha detto Marco Carniello, direttore della divisione Jewellery and Fashion di Italian Exhibition Group – È un unicum di cui andiamo fieri perché contribuisce a rendere Vicenza il “cuore” del gioiello a livello globale. L’arte gioielliera italiana trae valore dalle sue origini e consideriamo un dovere preservarle, conservarle e renderle disponibili per diffonderne ovunque la cultura”.

 

 

 

 

 

Il Museo del Gioiello offre una visione di “spazio museale”, fruibile e multifunzionale, che integra momenti progettuali diversi e si ricompone in un “Museo mutante”, capace di attrarre visitatori di diversi interessi e sensibilità, come solo alcuni rarissimi esempi di Musei del Design internazionali sono capaci di fare.

 

L’esperienza di fruizione è così assolutamente libera e invita ciascun visitatore a vivere il proprio percorso personalizzato, lasciando a ciascuno la creazione del discorso che lega le diverse opere e i diversi significati.

 

www.museodelgioiello.it

 

 

 

 

 

Focus on IEG

 

Italian Exhibition Group (IEG) è leader in Italia nell’organizzazione di eventi fieristici e tra i principali operatori del settore fieristico e dei congressi a livello europeo, con le strutture di Rimini e Vicenza. Il Gruppo IEG si distingue nell’organizzazione di eventi in cinque categorie: Food & Beverage; Jewellery & Fashion; Tourism, Hospitality and Lifestyle; Wellness and Leisure; Green & Technology. Negli ultimi anni, IEG ha avviato un importante percorso di espansione all’estero, anche attraverso la conclusione di joint ventures con operatori locali (ad esempio negli Stati Uniti, Emirati Arabi e in Cina). IEG ha chiuso il bilancio 2017 con ricavi totali consolidati di 130,7 mln di euro, un EBITDA di 23,2 mln e un utile netto consolidato di 9,2 mln. Nel 2017, IEG, nel complesso delle sedi espositive e congressuali di Rimini e Vicenza, ha totalizzato 50 fiere organizzate o ospitate e 206 eventi congressuali. www.iegexpo.it

 

 

 

 

 

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