
HOTEL, A CACCIA DI EMOZIONI TRA ARCHITETTURA E STORIA
Rivitalizzare luoghi trascurati o bisognosi di ammodernamento nel rispetto degli spazi originari, della storia e della natura che li circonda. Un’idea che recupera strutture già esistenti mantenendo inalterata o addirittura aumentando la recettività turistica senza intervenire sull’ambiente e che parte dall’esigenza di preservare il territorio e allo stesso tempo di non limitare lo sviluppo economico della economia alberghiera. Il viaggiatore si sentirà perfettamente integrato nel territorio e nelle sue tradizioni, senza rinunciare ai comfort di un hotel nuovo di zecca.
Se ne parlerà in un convegno dal titolo “RIcostruire?! – Albergatori e architetti alla ricerca di nuove strade” durante la quattro giorni di Hotel, fiera internazionale dedicata al settore dell’ospitalità, organizzata da Fiera Bolzano con il patrocinio di Federalberghi e la collaborazione dell’Unione Albergatori e Pubblici Esercenti dell’Alto Adige (HGV), in programma dal 21 al 24 ottobre nei padiglioni di Fiera Bolzano.
Durante l’appuntamento di lunedì 21 ottobre, esperti di architettura e gestori di hotel tratteranno il tema del turismo inserito in un contesto armonioso con il territorio circostante. Un aspetto particolarmente importante soprattutto in Alto Adige, dove esistono moltissime zone di pregio dalle superfici limitate e per questo ancora più preziose.
Franco Laner, ordinario di Tecnologia dell’architettura all’Università IUAV di Venezia, parlerà della differenza tra pietra e legno nel paesaggio alpino dell’Alto Adige. Un territorio plasmato innanzitutto da pastori e contadini, architetti dei campi e dei boschi. Lo scenario non solo come sfondo, bensì come palinsesto in cui inserire il nuovo in armonia con l’esistente e senza tradire il vecchio. Perciò quando si costruisce o si ristruttura un complesso turistico bisogna prestare attenzione al clima, ai materiali, alle maestranze, alle tipologie, ai fattori d’identità. Se si rispettano questi fattori, ecco che le costruzioni di muratura, protagoniste della grande tradizione altoatesina, possono convivere con quelle contemporanee in legno.
Wolfgang Bachmann, ingegnere e giornalista specializzato in architettura, racconterà la sua esperienza nel mondo delle costruzioni legate all’ambiente, facendo riferimento ad una serie di location originali ed esclusive. Traccerà un profilo dei vacanzieri “moderni” – alla costante ricerca di avventure più o meno sportive tra un misto di svago ed emozione – e più ingenerale della nostra società, che ha drasticamente cambiato il modo di trascorrere il proprio tempo libero. In questo contesto di “trasformazione demografica” e di nuovi concetti legati a modi di vivere sostenibili, potrebbe partire – secondo Bachmann – l’impulso ad una hotellerie di nostalgica memoria. Un’architettura eccellente in località di rara bellezza (come quelle presenti in Alto Adige) può offrire all’ospite la possibilità di alloggiare in modo alternativo, apprezzando la cultura dell’ospitalità dimenticata. Perché dietro agli storici Grand Hotel ristrutturati possono celarsi le più moderne strutture dedicate al benessere.
Ci saranno poi le testimonianze di tre albergatori che hanno utilizzato “vecchie” strutture per la creazione di nuovi spazi: Waltraud Watschinger dell’Hotel Drei Zinnen (Sesto); Stefan Pramstaller del Romantik Hotel Turm (Fiè allo Sciliar); Stefano Barbini di San Lorenzo Mountain Lodge (San Lorenzo). Prima della chiusura del convegno, moderato da Gabriele Crepaz di Alto Adige Marketing, interverrà il Sig. Beat Haag per conto della fondazione Svizzera “Stiftung Ferien im Baudenkmal/Schweizer Heimatschutz” impegnata nella riconversione e promozione di strutture “datate” in un’ottica turistica.
L’idea è dunque quella di ricavare strutture ricettive da antichi edifici che erano destinati a tutt’altra funzione e che si trovano in luoghi originali, immersi nella natura. Perché spesso il successo di un hotel è dato dalle emozioni che trasmette, soprattutto ai turisti. E l’Alto Adige è un territorio dove non mancano esempi di qualità dei servizi e creazione di atmosfere particolari grazie a scelte architettoniche innovative ed esclusive, location particolari e ricercate che coinvolgono l’ospite a tutto tondo. È questo il motivo perché “ClimaHotel”, sigillo di qualità altoatesino e strumento per la pianificazione e valutazione, premia gli interventi di ampliamento, rinnovo e della nuova costruzione con scarse ripercussioni sull’ambiente e l’immediato dintorno degli hotel. Lo scopo è quello di trovare soluzioni sostenibili dal punto di vista ecologico ed economico, con limitati costi di gestione e di mantenimento. Allo stesso tempo, questo sigillo favorisce l’immagine e comunica agli ospiti che l’hotel ha sempre il loro benessere come riferimento.
Giovedì, 24 ottobre (dalle ore 09:30 – ore 12:00), nell’ambito del convegno si terrà il congresso “ClimaHotel: stato attuale e prospettive del turismo sostenibile” il quale offrirà un’immagine approfondita dei vari aspetti della certificazione. Saranno tecnici dell’agenzia CasaClima ad informare sulle novità relative a questo sigillo di qualità e, a seguire, gli esperti del settore d’impianti tecnici presenteranno il potenziale di risparmio ottenuto in diverse aziende alberghiere a mezzo di un’ ottimizzazione di vari impianti. Keynote Speaker sarà Michil Costa. Per concludere, seguirà la tavola rotonda con gestori di ClimaHotel certificati e rappresentanti dell’Unione Albergatori e Pubblici Esercenti dell’Alto Adige nonché dell’Alto Adige Marketing.
L’appuntamento per approfondire queste e altre tematiche legate al mondo dell’hotellerie è dunque dal 21 al 24 ottobre a Bolzano per la trentasettesima edizione di Hotel, che nel 2012 ha registrato la presenza di 581 aziende espositrici e 18.700 visitatori.
Per avere tutte le informazioni sulla manifestazione in tempo reale: www.hotel.fierabolzano.it