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HARVARD: MONTEVERDI TRANQUILLIZZA I NEONATI, STRAVINSKIJ LI IRRITA.

Glenn Gould, pianista canadese dalla multiforme personalità, grande interprete delle composizioni bachiane, scomparso prematuramente nel 1982 dopo aver rivoluzionato l’approccio al suo strumento, affermava che: “Quando era incinta, prima che io nascessi, mia madre suonava il pianoforte in continuazione. Non riesco ad immaginare come sarebbe stata la mia vita se i miei genitori non mi avessero fatto studiare musica”.
Boris Brott direttore d’orchestra, anche egli canadese, internazionalmente riconosciuto, convinto sostenitore dell’educazione musicale per i giovani e fautore di nuovi metodi per la divulgazione della musica classica, durante un’intervista alla televisione americana riconobbe che il gusto della musica entrò in lui prima della nascita. Spiegò che più volte gli era accaduto di conoscere già la partitura del violino di opere che aveva preso in mano per la prima volta. La madre, dopo una breve indagine, gli confermò che i brani musicali che sapeva misteriosamente erano quelli che lei gli aveva suonato quando era incinta.
Due testimonianze preziose tra le tantissime che si trovano nella letteratura che si occupa di neuropsicologia infantile e degli effetti che la musica ha già nella vita pre e neonatale. Alcuni recenti esperimenti scientifici hanno approfondito l’argomento dimostrando che non tutte le musiche esercitano lo stesso effetto. Pare che i feti abbiano già i propri gusti musicali e sembrano preferire Mozart e Vivaldi ad altri compositori. E’ stato osservato che le composizioni dei due eccelsi autori hanno effetti molto positivi, quali una costante regolarizzazione della frequenza cardiaca e una diminuzione dell’attività motoria scoordinata.
Anche subito dopo la nascita la musica esercita i suoi influssi positivi: in uno studio compiuto dall’Università di Harvard, 90 bambini di 6 mesi d’età sono stati sottoposti ad ascolti  musicali legati a due tipi di composizioni: sotto l’influenza di musiche che apparivano consonanti (Mozart, Puccini, Monteverdi) i piccoli si tranquillizzavano; mentre se ascoltavano le note dissonanti di Schonberg, Webern e Stravinskij erano irritati. Il compito dell’educatore è di stimolare questa capacità “primordiale”, ma soprattutto mantenerla e coltivarla perché il bambino non la perda mai.
Il tema della didattica-formativa musicale, sarà centrale durante la prossima edizione di Mondomusica, la più importante manifestazione al mondo per gli strumenti musicali artigianali che si svolgerà a Cremona dall’1 al 3 ottobre 2010. In collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca sarà infatti organizzato il convegno internazionale “Gli strumenti di insegnamento della musica”, che analizzerà, grazie anche al contributo di grandi esperti internazionali del settore, la didattica musicale con particolare attenzione all’applicazione di supporti e metodi di nuova concezione. La conoscenza di un segmento formativo come la musica fin dalla più tenera età, è alla base dello sviluppo armonico dell’uomo ed è oggi di grande interesse considerando che proprio in questo ultimo anno la scuola è stata attraversata da un importante processo di riforma che ne sta precisando i contorni.

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