
HAPPY BUSINESS TO YOU, AFFOLLATE PREMIAZIONI DEL CONCORSO INTERNAZIONALE MOSAICO E ARCHITETTURA CON INTERVENTI DI ARTISTI E PROGETTISTI
Riscontri molto positivi anche per la 5^ edizione di Tendenza Mosaico all’interno di Happy Business to You, il salone del Contract che si è concluso sabato 16 febbraio alla Fiera di Pordenone. Questo evento ha voluto promuovere l’arte musiva anche come elemento architettonico che trova nel contract una sua efficace espressione. Grandi pavimentazioni, rivestimenti a parete, decori realizzati con la tecnica del mosaico, sono sempre più utilizzati nell’ambito di alberghi, ristoranti, e Tendenza Mosaico si rivolge proprio a progettisti, aziende produttrici, artigiani e tutti coloro che vedono nel mosaico una delle moderne forme di espressione dell’arte, del design e dell’architettura.
Due i concorsi collegati alla manifestazione che hanno coinvolto architetti e designer in tutto il mondo: i “salvadanai” sono stati i protagonisti del concorso “Mosaico e Design” che attraverso la collaborazione tra designer, creatori del bozzetto, e botteghe artigiane, realizzatrici delle decorazione-rivestimento, ha portato in fiera una originalissima collezione di vasi destinati a contenere le monetine risparmiate ricoperti con mosaici.
Sono stati 35 i partecipanti al Concorso Internazionale “Mosaico e Architettura”: architetti e designer che attraverso tabelle fotografiche e disegni provenienti da tutto il mondo (sono arrivati progetti dall’Inghilterra, dagli Stati Uniti d’America, dalla Grecia, dalla Polonia, dalla Germania, da Israele, dal Brasile e, naturalmente, dall’Italia) hanno presentato opere eseguite per conto di committenti pubblici e privati, edifici domestici, civili e religiosi che dimostrano come la collaborazione tra il progettista dell’opera edilizia e l’artista da un lato e l’artigiano esecutore dell’opera musiva dall’altro sia risultata determinante per il raggiungimento del risultato architettonico.
Il Premio Internazionale Mosaico & Architettura di quest’anno è stato assegnato ex aequo al maestro Luigi Impieri di Forlì – per la grande opera musiva realizzata nel sottopasso pedonale di piazza della Vittoria proprio a Forlì – e all’architetto Luisa Fontana di Schio, per la felice interpretazione dei segni infantili nella scuola materna realizzata a Padova. Il Premio Mosaico & Architettura per le opere nei luoghi sacri, è stato assegnato al maestro Nadia Brandalesi di Bologna per una suggestiva rappresentazione delle “12 croci” sulla cantoria di una chiesa bolognese mentre il Premio per l’architettura domestica è stato assegnato a Daniela Cantarutti che ha mostrato come è possibile integrare l’opera musiva con i locali di una abitazione.
La premiazione del Concorso Internazionale Mosaico-Architettura, la consegna del Premio Mosaico & Architettura alla Carriera a Ugo La Pietra e la Lectio Magistralis di Pierluigi Grandinetti sono stati gli eventi più seguiti dell’ultima giornata di Happy Business to You sabato 16 febbraio.
Sono intervenuti alla cerimonia di premiazione Alvaro Cardin, presidente di Pordenone Fiere che ha sottolineato il ruolo fondamentale della Scuola Mosaicisti del Friuli Venezia Giulia, presente il presidente Alido Gerussi, nella formazione di giovani artigiani/artisti in tutto il mondo e l’impegno di Pordenone Fiere nella promozione di questa eccellenza del nostro territorio. Dopo la consegna del premio alla carriera, Ugo La Pietra, artista, architetto, designer, ha voluto ricordare il fondamentale ruolo delle scuole di mosaico italiane (Ravenna, Monreale e Spilimbergo) nella valorizzazione di questa tecnica in architettura e nell’ambito degli oggetti di design, lui stesso sta scoprendo nel suo lavoro di designer le tante potenzialità dell’arte musiva. Pierluigi Grandinetti, architetto e decente universitario, ha espresso il suo progetto di architettura in rapporto alla conservazione e al riuso dell’architettura storica. Con un progetto di ristrutturazione e la conseguente immissione di elementi e materiali, l’edificio inizia una nuova vita rispetto a quella o a quelle che l’hanno preceduta. Si produce una sostanziale “dualità” tra il manufatto da conservare nella sua identità storica e il nuovo uso: l’architettura diventa quindi uno strumento per conservare la storia degli edifici e dei modelli di progettazione nel tempo.