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GIORNATA MONDIALE FIERE, DANESE (AEFI): SVILUPPARE ALLEANZE TRA MANIFESTAZIONI LEADER PER DIFENDERE ASSET DEL MADE IN ITALY

“È giunto il momento di mostrare al mondo che le fiere italiane sono unite e vanno nella stessa direzione. Accolgo perciò l’invito del presidente di Fiera Milano, Carlo Bonomi, a fare massa critica tra le nostre manifestazioni leader. Dobbiamo essere in grado di traghettare le filiere del made in Italy che presidiamo verso una ripresa veloce e determinata; dobbiamo allearci – sul piano societario e strategico – anche per difendere i nostri asset dai competitor stranieri. Un cambio di passo che trovo di imprescindibile importanza”. Lo ha detto il presidente Aefi – Associazione esposizioni fiere italiane, Maurizio Danese in apertura del webinar dedicato alla giornata mondiale delle fiere. “Fa un certo effetto – ha proseguito Danese – essere qui a parlare di giornata mondiale delle fiere e di riaperture quando le difficoltà sono sotto gli occhi di tutti. L’ultimo rapporto sulle Pmi di Cerved ha evidenziato come il nostro comparto, oltre ad aver accusato la maggior contrazione di ricavi in Italia, sia il più esposto al rischio chiusure. Nel pre- Covid solo il 9,6% delle imprese del sistema era a rischio default; ora, nel post-Covid, lo score è salito a quasi il 70%. Il nostro obiettivo – ha aggiunto il presidente Aefi – è smentire questo dato, perché se così fosse non sarebbe solo una sconfitta delle fiere italiane ma dei campioni nazionali del made in Italy. Quei 200mila espositori che trovano fondamentale partecipare alle nostre manifestazioni e che in fiera generano business per 60 miliardi di euro l’anno – ha concluso”.

Per il ceo di Ufi, Kai Hattendorf, intervenuto al webinar: “Le fiere sono la corsia preferenziale per la ripresa. Gli scorsi 15 mesi ci hanno insegnato che il punto chiave per lo sviluppo del business e delle relazioni è e rimane l’incontro face to face, la presenza fisica nelle fiere e manifestazioni. Sappiamo – ha aggiunto il ceo dell’associazione mondiale di riferimento per il settore – che quello che facciamo è importante, in particolare per le piccole e medie imprese, che rappresentano circa l’80%-85% dei nostri espositori, e per cui i quartieri fieristici rappresentano il principale canale di vendita e marketing. La giornata mondiale delle fiere ci mostra tutta la voglia di tornare a fare eventi: l’Asia sta ripartendo con manifestazioni anche più grandi di quelle pre-pandemiche, negli Stati Uniti tra pochi giorni ci sarà un grande evento a Las Vegas con registrazioni già all’80%- 90%, e anche in Europa si programma la riapertura, a partire da Spagna, Italia e, speriamo, Germania nei prossimi mesi”.

Per il presidente di Cfi – Comitato fiere e industria, Massimo Goldoni: “Mai come in questo momento abbiamo avuto la dimostrazione di come sia necessario agire come sistema. Le fiere con le loro manifestazioni sono esattamente l’hardware e il software di ciò che serve al Paese per la ripartenza delle nostre filiere industriali e manifatturiere e sarà fondamentale – ha aggiunto il presidente dell’associazione confindustriale – lavorare sulla promozione straordinaria dei calendari fieristici per garantire il miglior sbocco alle nostre filiere, evitando sovrapposizioni”.

Per Carlo Romeo, capo ufficio eventi e manifestazioni di promozione del sistema economico della direzione generale per la promozione del Sistema Paese del ministero degli Affari esteri: “A partire dalla riforma del 2019 in materia di internazionalizzazione del sistema economico, la Farnesina ha instaurato un costante e proficuo dialogo con il sistema fieristico italiano, fondamentale veicolo delle nostre esportazioni nel mondo e contributore all’economia nazionale. Per fare fronte alle sfide della pandemia abbiamo messo in campo importanti misure promozionali e di sostegno nella cornice del Patto per l’Export, di cui le fiere rappresentano uno dei 6 pilastri. Continuiamo, insieme a ICE, SIMEST e alla vasta rete di Ambasciate e Consolati nel mondo, a sostenere il processo di internazionalizzazione delle nostre fiere anche in vista dell’ormai imminente ripartenza del calendario degli eventi in presenza”.

Per Maurizio Forte, direttore Ufficio di coordinamento promozione del made in Italy Ice-agenzia: “Prosegue il forte impegno dell’agenzia ICE per il supporto al sistema fieristico italiano. D’intesa con il MAECI, l’investimento promozionale resterà sostenuto anche nei prossimi anni concentrandosi sempre di più sulla qualità e sul numero dell’incoming ma anche nella comunicazione sui mercati esteri delle nostre eccellenze fieristiche. Fondamentale in questo percorso la collaborazione con Aefi”.

Per Mauro Alfonso, ad Simest SpA: “Circa il 50% dell’export dalle nostre aziende viene generato grazie agli eventi fieristici, per questo l’attività e l’industria del Sistema Fiere italiano non può che essere una priorità per noi. In questo anno abbiamo cercato di dare conforto al comparto in modo indiretto e diretto. In primis, abbiamo reso possibile il finanziamento alle imprese nell’ambito del Fondo 394 anche per le manifestazioni a carattere internazionale che si svolgono sul territorio italiano, azzerando per il 2020 e per il 2021 le garanzie accessorie normalmente richieste e introducendo risorse a fondo perduto nella percentuale del 50% per le spese relative alla partecipazione ad eventi. Inoltre, su mandato della Farnesina, tramite la “Patrimonializzazione” abbiamo potuto dare accesso agevolato al Fondo 394 anche direttamente alle fiere, con l’erogazione di circa 130 milioni di euro – di cui 25 a fondo perduto – a 52 tra enti fiera ed enti organizzatori. Un’iniezione di ossigeno, a cui si sono aggiunti i cosiddetti Ristori, contributi a fondo perduto fino ad un massimo di 10 milioni di € per finanziare i costi sostenuti e non coperti da ricavi. Si tratta di una nuova misura che stiamo iniziando ad erogare in attesa dell’ultima green light dell’Unione Europea rispetto all’applicazione del Temporary framework”.

La giornata mondiale delle fiere ha coinvolto con eventi on e off line oltre 110 Paesi, per un’audience complessiva che supera i 700 milioni di contatti. Le fiere nel mondo contano ogni anno 32mila manifestazioni, con oltre 300 milioni di visitatori e 5 milioni di espositori in più di 180 Paesi. Al webinar organizzato da Aefi, i ‘consigli per la ripartenza’ con i principali partner del settore, tra cui Pietro Piccinetti, amministratore unico e dg di Fiera Roma e Lorenzo Becattini, presidente di Firenze Fiera. Sul fronte dei protocolli per la sicurezza e del trattamento dei dati a tutela della privacy sono intervenuti i referenti e coordinatori delle commissioni tecnica e giuridica di Aefi: Nazario Pedini, direttore operations Italian Exhibition Group; Giovanni Giuliani, direttore operation BolognaFiere; Alessandro Pavesi, direttore Venue – Quartiere di Fiera Milano; Giovanni Barbato, chief internal auditor Veronafiere; e Sergio Fumagalli, esperto di data protection e membro del Comitato scientifico Clusit. A confrontarsi invece sulla promozione congiunta sui mercati internazionali, sulle iniziative in campo sociale e sul coordinamento dei calendari Renzo Piraccini, coordinatore Commissione internazionalizzazione di Aefi e presidente Cesena Fiera; Renato Pujatti, coordinatore Commissione fiere in rete dell’Associazione e presidente Pordenone Fiere; Massimo De Bellis, direttore generale Cremona Fiere; Domenico Lunghi, direttore Business unit BolognaFiere e Emanuele Vietina, direttore generale Lucca Crea.

In chiusura, Luca Palermo, vicepresidente Aefi, ceo e direttore generale di Fiera Milano, ha sottolineato la “necessità di fare sistema perché l’industria italiana ha bisogno delle fiere e le fiere sono pronte per tornare a essere al fianco del made in Italy. Per questo, Aefi deve continuare la battaglia per ottenere i finanziamenti a fondo perduto: non possiamo permetterci una ripartenza asimmetrica rispetto al nostro principale competitor europeo, la Germania”.

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