FIERE DI REGGIO EMILIA: IMMAGINA, SI TAGLIA IL NASTRO

In un momento in cui tutta Italia lamenta i tagli alla cultura, alle Fiere di Reggio Emilia si va controcorrente. Venerdì 26 novembre, alle 17, verrà tagliato il nastro della dodicesima edizione di Immagina, mostra mercato di arte moderna e contemporanea.
Sarà l’assessore provinciale alla cultura Mirko Tutino a dare ufficialmente il via ad una manifestazione che, anno dopo anno, è cresciuta fino a diventare una delle tre, quattro manifestazioni fieristiche italiane dedicate all’arte. A sancirlo non soltanto la presenza di gallerie prestigiosissime, da tutta Italia e anche dall’estero, ma anche le manifestazioni collaterali di grandissimo impatto e soprattutto la capacità di intercettare le tendenze di mercato: al di là dei mostri sacri come De Chirico, Picasso o Modigliani (tanto per citare solo alcuni dei nomi di “giganti” le cui opere sono esposte alle Fiere di Reggio), Immagina da anni riesce a mostrare al pubblico la direzione in cui sta andando l’arte europea grazie alla partecipazione dei giovani talenti più interessanti, quelli sul punto di “scoppiare” e di definire, di conseguenza, il mercato dell’arte del prossimo futuro.
133 gallerie presenti, 15 case editrici, 2 padiglioni per 12mila metri quadrati di superficie espositiva, ed un numero di visitatori nel 2009 (circa 12mila) che ha fatto registrare un aumento degli ingressi di circa il 10% rispetto all’anno precedente: sono i numeri che danno l’idea dell’edizione 2010, ma Immagina deve gran parte della sua fortuna anche alle manifestazioni collaterali di grande interesse che da sempre caratterizzano ogni edizione. Anche nel 2010 verrà confermata questa tradizione con quattro appuntamenti di altissimo profilo. Ci saranno spazi dedicati rispettivamente a Piero Dorazio (organizzato dalla galleria Tornabuoni Arte di Firenze); Trento Longaretti (organizzato dalla galleria B&B Arte di Canneto Sull’Oglio – MN); Mario Raciti  (organizzato dalla galleria Progetto Arte Elm di Milano); Il Museo Fondazione Luciana Matalon.