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FIERE DI FOGGIA: UN PROGETTO INTEGRATO PER LO SVILUPPO DEL GARGANO

Un progetto di sistema per dare nuove opportunità nel Gargano nei settore dell’acqua, dell’energia e dell’ambiente, con una forte azione di partenariato tra Enti locali, organizzazioni di categoria e sindacali, sistema delle imprese, nel rispetto dei vincoli e dei limiti dovuti alla grande estensione di aree protette L’iniziativa è stata presentata dal Consorzio di Bonifica Montana del Gargano nel corso di un convegno che ha illustrato le potenzialità spesso conosciute del promontorio, che potrebbero tuttavia generare interessanti iniziative imprenditoriali in diversi settori produttivi. Per l’ambiente il progetto del Consorzio prevede percorsi pedonali e piste ciclabili che congiungano zone ancora incontaminate, oltre a masserie didattiche per la conoscenza delle produzioni tipiche, come pure la riattivazione del tracciato ferroviario interno che in passato univa le caserme forestali della Foresta Umbra, oggi destinabile per finalità turistiche con trenini ecologici. Percorsi tutti utili per scoprire cutini, grotte, abazie e conventi, mulini ad acqua e antiche carbonaie, ma anche singolarità floristiche e vegetazionali quali alberi monumentali, boschi vetusti, orchidee ed altre piante rare. Nel Gargano risultano inoltre censite diverse sorgenti, per la quasi totalità potabili e, sulla base di analisi effettuate dal Consorzio, fornitrici per lo più di acque oligominerali, senza dimenticare il già consolidato uso irriguo, ad implementazione della rete degli acquedotti rurali in fase di completamento (circa 70 Km. di condotte) ed il possibile mini idroelettrico. Ed è proprio l’energia il terzo ed importante capitolo del progetto del Consorzio di Bonifica Montana del Gargano, nel cui comprensorio vi sono rilevanti potenzialità in termini di biomasse di origine forestale, per la presenza di circa 37.000 ettari di boschi per il 60% di proprietà pubblica, tali da rendere disponibili con i soli interventi selvicolturali di manutenzione da 200 a 300 quintali per ettaro di biomasse da ramaglie, senza cioè considerare la parte nobile del legname. Ipotizzata inoltre l’organizzazione di una scuola di permanente formazione per operatori forestali, con la rivitalizzazione della “Segheria del Mandrione”, imponente struttura in uso fino alla fine degli anni ’50, per la lavorazione del legname più nobile, con particolare riferimento alle faggete.

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