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FIERACAVALLI, DAL 1898 UNA FIERA DI RAZZA

1898 – Dal 14 al 16 marzo si tiene la prima edizione della Grande fiera semestrale dei cavalli, istituita dalla Giunta comunale.  In fiera si trovano cavalli importati anche da Inghilterra, Prussia, Russia e Ungheria. in Arena si tiene il concorso ippico dei cavalli saltatori e degli equipaggi dei tiri a 4; le scuderie sono in via del Pontiere e via Pallone mentre in Gran Guardia si trovano esposti i prodotti agricoli, i macchinari leggeri e gli animali da cortile. Nel quartiere di Tombetta viene costruito un piccolo ippodromo per ospitare le corse al trotto. Gli appuntamenti annuali sono due: la seconda edizione del 1898 si svolge dall’11 al 13 ottobre.

1900 – La fiera chiude anticipatamente per l’assassinio del re Umberto; lo stesso anno il “cavallo meccanico” debutta in aprile a Verona con la prima mostra di automobili in Italia: esposte in Gran Guardia una ventina di auto con motori da 2 cv. 

1901 – A Verona si tiene il primo Congresso Ippico Nazionale.

1906 – Il re Vittorio Emanuele III chiude la fiera.

1913 – Anno della prima stagione lirica in Arena. la Pro Vercelli campione d’Italia batte l’Hellas 5-0. Gli allenamenti e le gare non ufficiali dell’Hellas si tenevano proprio nel campo dei cavalli, tra le scuderie. 

1914 – La rassegna diventa la più importante fiera dei cavalli in Italia, con più di 3mila cavalli. Intanto, acquisiscono sempre più importanza le macchine agricole, con il primo mercato dedicato. Il Duca D’Aosta in fiera compra due cavalli. 

1915 – Nonostante il coinvolgimento del Paese nella prima guerra mondiale, l’edizione primaverile è un successo; la clientela rurale è orientata verso i cavalli da tiro pesante e i carrozzieri. In visita le Commissioni militari che riforniscono l’esercito. Con il proseguire del conflitto le edizioni seguenti vengono annullate. 

1919 – La fiera riprende dopo l’interruzione causata dalla guerra. L’importanza della manifestazione è concentrata sull’edizione di marzo, mentre l’evento di ottobre assume la sola veste di mercato. 

1922 – In fiera si assiste ad un boom della meccanizzazione agricola, che affianca e si avvia a sostituire sempre più il cavallo nei campi. 

1923 – L’Amministrazione comunale emana uno statuto che prevede l’istituzione di un comitato responsabile del programma e dei preventivi di spesa della fiera da sottoporre alla Giunta. Nominati da Comune, Provincia e Camera di Commercio, i membri del comitato restavano in carica due anni. Nello stesso anno viene inaugurata in Gran Guardia la prima mostra dei vini veronesi.

1925 – Il programma della fiera è sempre più composito. Accanto al mercato dei cavalli, trovano posto il mercato dei rotabili di lusso, un’esposizione di animali da cortile, la mostra agraria, la mostra provinciale delle bonifiche e dell’irrigazione, la mostra dell’industria veronese, quella dell’automobile, delle moto e del ciclo, senza dimenticare la mostra canina, quella di piscicoltura e caccia. 

Sempre nel 1925, il Consiglio comunale approva un nuovo statuto della fiera che prevede un consiglio generale di cui fanno parte il sindaco e 10 consiglieri nominati dalla giunta, più due incaricati ciascuno per Provincia, Camera di commercio, Associazione industriali, Associazione commercianti e Sindacato agricoltori. A questa si affianca un comitato esecutivo. L’obiettivo dichiarato è la “conservazione del primato della fiera dei cavalli”. 

1926 – La fiera viene inaugurata dal ministro dell’Economia, Luigi Belluzzo. Nella sola prima giornata vengono venduti 1.200 cavalli per un giro d’affari di 10 milioni di lire. 

Le vendite si fanno ancora senza notai e carte bollate; la contrattazione finisce battendo il palmo della mano ed esclamando sonoramente “Picia qua che l’è anca tua!”. Fondamentale la figura del sensale a far da mediatore e garante del patto fra galantuomini. 

In contemporanea, all’interno dell’Arena si tiene anche la terza edizione della Mostra internazionale canina, approvata dal Kennel club Italia. 

 In chiusura della fiera si svolge per la prima volta la gara automobilistica “Circuito del Pozzo”, vinta l’anno seguente da Tazio Nuvolari. 

1927 – Con decreto del 7 aprile 1927, la manifestazione veronese viene dichiarata “Fiera nazionale dell’agricoltura”, a coronamento di una serie di attività intensificatesi negli anni del dopoguerra per lo sviluppo delle più moderne e razionali pratiche agricole. 

1930 – La fiera di marzo si trasforma ufficialmente nella Fiera dell’agricoltura e dei cavalli. La inaugura il 9 marzo il ministro dell’Agricoltura e delle foreste, Giacomo Acerbo. Il comitato direttivo vuole mantenere il nome di fiera dei cavalli accanto a quello di fiera dell’agricoltura, in omaggio ad una tradizione ormai affermata. 

Il 30 ottobre dello stesso anno nasce ufficialmente l’Ente autonomo per le fiere dell’agricoltura e dei cavalli di cui facevano parte il Comune, insieme a Provincia, Camera di commercio, Cassa di Risparmio di Verona e Vicenza, la Banca mutua popolare e l’Ente autonomo Magazzini generali.   

1931 – Per la prima volta si tengono il congresso interprovinciale dei maniscalchi (“perché nessun maniscalco possa ferrare un cavallo senza prima un certificato di abilitazione professionale”) e un concorso nazionale di ferratura. 

1932 – Nei primi 4 giorni di fiera, 4.500 equini vengono venduti sui 5.500 esposti, provenienti da allevamenti di Svizzera, Germania, Cecoslovacchia e Francia. 

1936 – Particolari cure vengono dedicate alle prove funzionali dei cavalli da tiro che devono compiere a pieno carico un percorso stabilito. 

1938 – In fiera presenti 6mila cavalli, di cui un migliaio provenienti dall’estero. Il giro d’affari delle vendite supera i 22 milioni di lire. In fiera l’Associazione filatelica scaligera veronese espone una mostra di francobolli che hanno come soggetto cavalli e temi di carattere agricolo. 

1939 – Ha grande successo il convegno “Cavallo-carro-strada”, in cui vengono affrontatati i problemi degli attacchi, i costi della trazione animale e meccanica e i metodi di ferratura degli equini. Ci si preoccupa del calo del patrimonio equino italiano che nel ‘37 contava 2milioni e 21.270 esemplari, contro i 2,5 milioni di dieci anni prima. Colpa delle strade, si dice, che con l’asfalto sono lisce e non più idonee agli animali.  

1942 – Lo stato di guerra impone di concentrare gran parte delle attività sulle macchine agricole e il mercato dei cavalli viene limitato a tre sole giornate.     

1943 – Ultima edizione nel corso della Seconda guerra mondiale. Un provvedimento del Governo sospende tutte le manifestazioni fieristiche ufficiali. 

1946 – Nel dopoguerra, il 10 marzo, la fiera è la prima manifestazione a riaprire in Italia. Le strutture, i capannoni e le scuderie sono in parte ancora inagibili a causa dei bombardamenti degli Alleati sulla città di Verona.

1948 – La fiera arriva alla sua 50ª edizione ufficiale e si sposta dal centro città, con la nascita del quartiere fieristico in Borgo Roma: 200mila metri quadrati di cui 24mila coperti da padiglioni, scuderie, stalli e impianti. Non manca naturalmente una grande pista per l’esibizione dei cavalli. In Arena si esibiscono i Butteri della Maremma, con cavalli allo stato brado.  

1952 – La fiera viene inaugurata dal presidente della Repubblica Luigi Einaudi. In visita a Verona, Einaudi inaugura anche il Museo di scienze naturali a Palazzo Pompei. 

1953 – La fiera continua a crescere. I metri quadrati aumentano a 270mila. La 55ª edizione inaugurata dal sottosegretario all’Agricoltura, Mariano Rumor, registra 9,5 miliardi di lire di giro d’affari e 53mila visitatori stranieri. 

1955 – Viene inaugurato a fianco delle scuderie il Museo delle carrozze dell’Ottocento, con più di 40 splendide vetturette donate alla fiera da Giorgio Giorgio, in memoria del padre che le aveva collezionate. Intorno al quartiere crescono arrivi e traffico, tanto che per la prima volta i vigili urbani utilizzano un’autogrù per rimuovere i veicoli in divieto di sosta. 

1960 – L’inaugurazione della fiera viene trasmessa in diretta dalla Rai, con telecronaca di Tito Stagno, il giornalista che poi diventerà famoso per la diretta del 1969 sull’allunaggio dell’Apollo 11. 

1968 – Ritorno del Grande concorso ippico in Arena, sospeso dal 1938. Oltre 900mila i visitatori in fiera, nel corso dei nove giorni di manifestazione.

1970 – Lucio Battisti e Mogol (al secolo Giulio Rapetti) hanno il merito di far riscoprire al grande pubblico il piacere di viaggiare a cavallo.  Poco prima di scrivere “Emozioni”, nel giugno del 1970, cantautore e paroliere intraprendono un viaggio per l’epoca rivoluzionario: 600 chilometri in sella, da Milano a Roma. Anche a Fieracavalli si inizia a parlare del fenomeno che da lì, a pochi anni, sarebbe diventato l’equiturismo.  

1973 – Si festeggiano i 75 anni della fiera e viene emesso un francobollo celebrativo da 50 lire disegnato da Emilio Vangelli. In piazza Bra arriva una diligenza postale ungherese, con un messaggio del sindaco di Budapest. Per la prima volta, un terminale collegato ad un computer permette di conoscere a richiesta tutti i dati relativi ai macchinari agricoli esposti. Viene inaugurato il cavalcavia di viale Piave che migliora il collegamento tra il centro e la fiera.

1974 – L’anno della “Fiera corta”: i coltivatori diretti protestano contro il Governo per il grave stato in cui versa la categoria e l’apertura della rassegna viene ritardata di due giorni. 

1976 – La Fiera dei cavalli viene definitivamente spostata in autunno, a novembre, sviluppandosi come rassegna autonoma dalla Fiera dell’agricoltura con il nuovo nome di Fiera dei cavalli e Salone delle attrezzature ed attività ippiche. La rassegna si prefigge di valorizzare la figura del cavallo come elemento di attività economica.  All’epoca, il settore equestre muove un giro d’affari annuo di 350 miliardi di lire e conta 1.360 allevamenti, 35mila addetti e 130mila lavoratori nell’indotto. 

1977 – Con l’approvazione della Legge 382 (Decentramento dei poteri dello Stato alle Regioni), la Fiera di Verona, e con essa Fieracavalli, ottengono la qualifica di internazionale. Oltre a Verona, ricevono il riconoscimento soltanto Milano e Bari. 

1978 – L’ippoterapia fa il suo ingresso per la prima volta a Fieracavalli con la presenza dell’Associazione nazionale italiana di riabilitazione equestre, a cui viene dedicata un’area all’interno della manifestazione, evidenziando la sempre maggiore attenzione alla funzione sociale del cavallo.  

1985 – L’equiturismo fa il suo ingresso ufficiale a Fieracavalli che organizza la prima Borsa della vacanza a cavallo, con la partecipazione di Enit-Agenzia nazionale del turismo, Ante-Associazione nazionale turismo equestre e Alitalia. Nello stesso anno debutta anche il grande spettacolo serale di Fieracavalli con le stelle dell’arte equestre e la regia di Antonio Giarola. 

1986 – Primo Raid a Cavallo. Il viaggio in sella Monaco di Baviera-Verona rinsalda il gemellaggio tra le due città e le rispettive fiere.  Quattro cavalieri portano in dono una pergamena del ministro dell’Agricoltura tedesco al presidente di Veronafiere. 

1987 – A Fieracavalli nasce il Salone del pony.

1988 – Nasce il Westerndromo. Dopo anni di continua crescita di interesse per il mondo western, a Fieracavalli per la prima volta vengono riunite in un unico padiglione tutte le razze nord americane, associazioni di specialità e performance sportive legate alla cultura dei cowboy. 

1991 – Il presidente della RAI, Enrico Manca, riceve il premio “Cavallo di razza”, che comprende anche il dono di uno stallone. Istituito da Fieracavalli, il riconoscimento viene attributo alle personalità italiane e internazionali che nell’anno si sono distinte nel campo sociale, economico o sportivo.

1992 – Il trofeo “Horse adventure” di Fieracavalli va al famoso leader degli indiani Lakota, Birgil Kills Straight. 

1995 – La 97ª edizione di Fieracavalli consolida la centralità della manifestazione nel sistema fieristico internazionale.  Per la prima volta, la fiera organizza una efficace ed originale campagna pubblicitaria di videospot diffusa dalle principali reti nazionali.

1996 – Grande interesse per la mostra “I cavalli di Leonardo” allestita in fiera, con fedeli riproduzioni dei disegni e degli studi vinciani sul cavallo e la sua anatomia, in particolare i progetti preparatori della Battaglia di Anghiari, dei monumenti Sforza e Trivulzio, dell’Adorazione dei Magi, oltre alla riproduzione di tre volumi di appunti e schizzi di viaggio.

1997 – Arrivato in Italia nel 1991, sei anni dopo l’Horseball debutta a Fieracavalli con il campionato europeo che mette a confronto le sette migliori nazionali continentali: Germania, Inghilterra, Francia, Belgio, Portogallo, Austria e Italia. 

1998 – Centenario di Fieracavalli. Tra le numerose iniziative per celebrare il secolo di storia, l’Anica, Associazione nazionale cavallo arabo, organizza per la prima volta in fiera un concorso di livello nazionale sui purosangue di razza araba; fa il suo debutto anche il battesimo della sella di Fise, Federazione italiana sport equestri, per iniziare i più piccoli al mondo del cavallo.

2001 – La coppa del mondo di salto ostacoli fa tappa per la prima volta a Fieracavalli. L’edizione d’esordio del concorso scaligero vede un podio interamente dominato dal Belgio.

2004 – Nasce il Salone del Bambino. Da questa edizione di Fieracavalli diventa l’appuntamento più atteso dai cavalieri di domani e dalle famiglie, grazie ad attività ludico-didattiche, animazioni, spettacoli e la possibilità di montare per la prima volta un pony.

2005 – Ancora protagonisti i bambini che interpretano l’inno di Fieracavalli composto da Fabrizio Palaferri e Siro Merli per l’Antoniano di Bologna.

2006 – Secondo Raid a Cavallo. Fieracavalli e Cavallo Magazine rievocano a distanza di vent’anni il raid a cavallo da Monaco di Baviera a Verona con gli stessi cavalieri.

2009 – Fieracavalli ospita il campione dei campioni: l’indimenticabile Varenne, figlio di Waikiki Beach, che con il suo driver Gianpaolo Minnucci, è entrato nella storia dell’ippica mondiale come uno dei più grandi trottatori della storia.  

2011 – La coppa del mondo di salto ostacoli si chiude a Fieracavalli con un tristissimo epilogo: gara sospesa dopo la morte, avvenuta in campo, di Hickstead, cavallo del campione olimpico 2008, Eric Lamaze.

2012 – A Fieracavalli nasce la “cittadella” di Jumping Verona, dedicata interamente al salto ostacoli della FEI World Cup™: 14.100 metri quadrati interamente riservati a scuderie a cinque stelle, campo prova aperto al pubblico, campo gara, tribune da 2mila posti e stand di selezionati espositori.

2014 – Con l’obiettivo di tutelare il benessere degli animali durante la manifestazione, Fieracavalli istituisce una commissione etica di cui fanno parte Progetto Islander, Ulss20 e Carabinieri, con il compito di stilare un codice etico destinato ai proprietari e ai responsabili dei cavalli. A questa si affianca una Commissione tecnico-scientifica in cui siedono ministero della Salute, Università degli studi di Padova e Istituto zooprofilattico delle Venezie.

2015 – Fieracavalli presenta la guida “L’Italia a cavallo”, volume con 21 itinerari per scoprire le bellezze del Paese dall’alto di una sella. Il progetto nasce dalla collaborazione con Touring Club Italiano ed è curato dai giornalisti Luca Fraioli e Federica Lamberti Zanardi.

2017 – A Fieracavalli l’equiturismo sale anche in cattedra grazie alla collaborazione di Earth Academy e Ciset-Cà Foscari-Università di Venezia, per dare vita in fiera al primo master di Turismo Equestre con giornate di formazione per approfondire insieme ad esperti e operatori le potenzialità di crescita e di business in questo settore. Inaugurata a Verona anche la prima ippovia urbana in Italia. 

2018 – Fieracavalli festeggia il traguardo dei 120 anni confermandosi la più importante manifestazione internazionale dedicata alla promozione del mondo equestre. Ogni anno sono presenti in media 3mila cavalli di 60 razze, 35 associazioni allevatoriali, 750 aziende espositrici da 25 nazioni e 160mila visitatori da oltre 60 paesi.

 

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