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FIERA INTERNAZIONALE DEL BOVINO DA LATTE: ASSEGNATO IL PREMIO GIORNALISTICO “PAOLA VIOLANI”

Il Premio Giornalistico “Paola Sabina Violani”, giunto quest’anno alla seconda edizione, vuole segnalare quei giornalisti che operano nel settore agricolo e agroalimentare. E che si impegnano a portare a conoscenza del pubblico le tematiche del mondo agricolo. Troppo spesso i grandi temi della terra e dell’imprenditoria agricola sono ignorate dal sistema dei mass media e assurgono agli onori delle prime pagine solo quando sfociano in protesta clamorosa o diventano argomento di cronaca nera.
Il premio Violani (istituito da CremonaFiere e assegnato nell’ambito della Fiera internazionale del Bovino da Latte che celebra quest’anno la sua 65° edizione) vuole segnalare appunto quei professionisti che quotidianamente informano sui temi della campagna con attenzione e rispetto per un mondo troppo spesso ingiustamente trascurato.
Paola era una giornalista valorosa e appassionata, animata da una grande curiosità intellettuale e da una professionalità di primissimo ordine. E’ stata una delle animatrici di Agri3, il settimanale agricolo del tg3 che aveva contribuito a ideare e a realizzare per otto lunghi anni.
La Giuria del Premio – Franco Siddi, segretario FNSI; Mimmo Vita presidente UNAGA (Unione Nazionale Giornalisti Agricoli), Vittoriano Zanolli, direttore del quotidiano La Provincia di Cremona, Teresa Carbone, (Ansa) e Franco Poggianti (Tg3) – ha designato vincitore Luigi Chiarello per il costante impegno, lo scrupolo e la professionalità con la quale svolge il suo lavoro dalle colonne di Italia Oggi.
Consegneranno il riconoscimento Antonio Piva, presidente di CremonaFiere e Franco Siddi.

ALLA FIERA INTERNAZIONALE DEL BOVINO DA LATTE LE REGOLE PER MIGLIORARE IL REDDITO DELL’AZIENDA
Il 2009 è stato l’anno in cui si è toccato il minimo storico del margine lordo; cosa riserva il futuro agli allevamenti italiani?

Massimizzare la capacità di stalla, mantenere le vacche fresche e sane, sostituire i capi non remunerativi, ottenere i premi per la qualità del latte, ottimizzare il ricavo al netto dei costi alimentari, impiegare foraggi di qualità, ottenere gravidanze e minimizzare i costi di sostituzione degli animali: queste le regole fondamentali  per migliorare l’efficienza aziendale tecnico-economica anche in un periodo in cui il margine dei ricavi è risicato.
A snocciolare i principi di sostenibilità dell’azienda agraria e zootecnica è stato, questa mattina nell’ambito del programma convegnistico della Fiera Internazionale del Bovino da Latte (in programma fino a domenica), lo specialista in gestione aziendale del Servizio di Assistenza Tecnica agli Allevamenti della Regione Lombardia Michele Campiotti, tra i relatori del convegno “Costi di produzione del latte e strumenti per migliorare il reddito aziendale”. 
“Per risollevare i bilanci è indispensabile anzitutto individuare le criticità interne – ha osservato Campiotti. Occorre, insomma, prestare attenzione alla stalla in tutte le sue componenti per implementare il rendimento dei processi produttivi. Solo una mentalità aperta consente di  identificare gli strumenti idonei e i metodi ottimali”.

La specialista in alimentazione della SATA Paola Amodeo si è soffermata sullo scarto tra costi e ricavi, concentrandosi, in particolare, sul tema del prezzo del latte: “I costi degli alimenti zootecnici sono i più mobili e il 2009 è stato l’anno in cui si è toccato il minimo storico del margine lordo. Tra gli altri fattori che incidono in misura decisiva vanno inserite le spese per la manodopera e per i medicinali, ma anche i costi bancari: l’anno scorso si è assistito ad una diminuzione dei tassi di interesse, ma contemporaneamente le banche hanno ridotto l’erogazione di credito alle aziende”. Analizzando l’andamento dei costi di produzione del latte al litro, Amodeo ha concluso: “Il sistema si regge in piedi esclusivamente grazie alla PAC. Per questo ora più che mai è necessario adottare forti strategie di marketing ma, soprattutto, puntare a migliorare l’efficienza della produzione ottimizzando la transazione attraverso l’ideale rapporto tra costi  e benefici. Minimizzare le patologie del periparto, ripartire razioni alimentari a forte base foraggera (purché ad alta qualità) e avere giorni di lattazione contenuti per l’intero corso dell’anno: questi sono i primi passi da compiere”.

Il convegno ha allargato la trattazione grazie agli interventi di alcuni docenti universitari: Anna Sandrucci dell’Università degli Studi di Milano ha presentato il progetto Lattosan, impostato sulle azioni per il controllo della carica batterica del latte alla stalla; Francesca Malpei del Politecnico di Milano ha illustrato i contenuti del progetto Nilo, dedicato alle novità e alle alternative tecnologiche per la gestione dei reflui; infine – prima delle conclusioni affidate al direttore della Direzione Generale Agricoltura di Regione Lombardia Paolo Ildo Baccolo – è intervenuto l’ingegnere agrario Luigi Bodria, cattedratico all’ateneo milanese, che ha presentato i dati sulle rese energetiche e le stime di redditività della digestione dei liquami bovini e del silomais. Bodria, inoltre, ha riservato un capitolo a sé all’idrogeno, nuovo prodotto delle bionergie ad altissima compatibilità ambientale.

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