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FIERA DEL LEVANTE, PIANO PER IL LAVORO: 52 MILIONI PER L’INCLUSIONE SOCIALE DELLE DONNE

«Vogliamo provare a conciliare i tempi di vita e i tempi di lavoro delle donne, aiutare le imprese a modernizzare i processi produttivi, rendendo più flessibile l’organizzazione aziendale». Così il presidente della Regione, Nichi Vendola, ha presentato in Fiera i nuovi bandi, inseriti nel Piano straordinario per il lavoro, per rendere più semplice la vita delle donne e favorirne l’inclusione sociale. Accanto a Vendola, nel padiglione della Regione Puglia, l’assessore al Welfare Elena Gentile e la Consigliera di parità, Serenella Molendini.
I bandi sono finanziati con più di 52 milioni di euro divisi in cinque interventi: costituzione di fondi pubblico-privati per il sostegno alla flessibilità, catalogo online dell’offerta di servizi per l’infanzia e l’adolescenza, nuove figure professionali nel settore del lavoro di cura domiciliare, progetti innovativi integrati per l’inclusione sociale di soggetti deboli e interventi in impresa per favorire la conciliazione dei tempi in un’ottica di flexicurity.
«Uno degli ingredienti decisivi della nostra arretratezza, uno degli indicatori dell’affanno dell’economia, soprattutto meridionale – ha aggiunto Vendola – è rappresentato dalla scarsa presenza delle donne nei processi produttivi e nei ranghi manageriali delle imprese. Si tratta – ha proseguito – di un vero e proprio danno. Ormai in tutto il mondo l’abbattimento della discriminazione di genere viene considerato come uno degli indicatori che mostra la crescita di un’economia sana. E allora, che cosa impedisce alle donne l’accesso al mercato del lavoro? Un’organizzazione dei tempi della vita produttiva che è in contrasto assoluto con i tempi della vita di una donna, che talvolta è impegnata nelle attività di cura o nelle attività domestiche».
«Le misure – ha aggiunto Gentile – sono congegnate per sostenere l’occupazione, grazie al ricorso a una varietà di strumenti in grado di rispondere al bisogno sia di maggior flessibilità negli orari di lavoro che di servizi versatili e di qualità che rendano più semplice la gestione degli impegni professionali con i carichi familiari, ancora oggi responsabilità quasi esclusiva delle donne».
Con questi avvisi sale a venti il numero di interventi del Piano per il lavoro con 224 milioni di euro di risorse pubbliche impegnate sui 340 milioni totali.

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