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FIERA DEL LEVANTE, AGRIMED: MAGGIORE INTERCONNESSIONE TRA I PROTAGONISTI PER FAVORIRE LO SVILUPPO RURALE

«La Fiera del Levante può consentire a una realtà che deve fare i conti con mercati diversi, dal prodotto tipico alla residenzialità turistica, di costruire una competitività fondata sulle differenze e le qualità. Non è semplice, ma è la strada da perseguire». Così il presidente, Gianfranco Viesti, ha introdotto il workshop di Agrimed sul tema La governance dello sviluppo rurale.
Al centro dell’incontro le regole per una maggiore interconnessione tra i protagonisti del settore in Puglia. «La Fiera deve fare da cassa di risonanza alla tendenza dei consumatori a chiedere prodotti che non siano anonimi, ma abbiano delle storie che li rendano unici» ha proseguito. «Se mettiamo nei prodotti il valore delle loro storie, possiamo avere delle buone possibilità d’intercettare i mercati che non risentono della crisi».
La Puglia è la regione italiana che ha destinato più risorse ai Gruppi di azione locale (Gal) e ai Piani integrati di filiera (Pif), cioè i soggetti impegnati per sviluppare le aree rurali. L’obiettivo strategico è riportare l’agricoltura al centro del modello economico. Occorre, quindi, sconfiggere – è stato evidenziato – la rigidità degli strumenti normativi, spesso contraddittori, affermando il cambiamento attraverso la flessibilità.
I lavori, dopo il saluto di Viesti, sono proseguiti con gli interventi di Pierpaolo Pallara, ricercatore dell’Istituto nazionale di Economia agraria (Inea), del professor Amedeo Maizza dell’Università del Salento, della ricercatrice di Inea Giulia Diglio, di Eliseo Zanasi e Sandro Candido, rispettivamente presidente dei distretti produttivi agroalimentari Terre Federiciane e Jonico Salentino, del presidente del Gal Meridiania, Alberto Casoria, dei rappresentanti delle organizzazioni agricole.
«Lo sforzo ulteriore che dobbiamo fare è connettere le attività con i soggetti attivi dello sviluppo rurale», ha concluso Gabriele Papa Pagliarini, direttore dell’Area Politiche per lo sviluppo rurale della Regione. «Occorre quindi individuare azioni comuni che concorrano a realizzare gli obiettivi regionali nel settore: promuovere l’innovazione, la ricerca e il ricambio generazionale».

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