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EXPO DELLE DOLOMITI PATRIMONIO DELL’UMANITÀ: LA PRIMA EDIZIONE A LONGARONE FIERE

Expo delle Dolomiti Patrimonio dell’Umanità presenta due connotazioni: una emozionale, informativa ed educativa e un’altra più divulgativa e commerciale. Nel complesso, chi accede nei padiglioni viene arricchito prima da particolari sensazioni e poi, con queste nell’animo, è invitato ad approcciare con maggiore curiosità e passione le nozioni dell’area informativa. Una sorta di viaggio non consueto fra le nostre montagne che permette ai fruitori dell’Esposizione nuovi spunti e aperture di collaborazione fra le parti con un obiettivo condiviso: la corretta e generativa gestione del nostro Patrimonio.

La parte introduttiva ha un carattere emozionale e cognitivo: una galleria di immagini, corredata da paesaggi sonori e parole chiave di luce. Vuole rappresentare la quotidianità in Dolomiti: è il ciclo della giornata (alba, mattino, mezzogiorno, pomeriggio, tramonto, notte), ritmato da sequenze di paesaggi dolomitici nei diversi momenti ed intervallato da immagini relative alle attività umane. Linee narrative che si fondono nel campo delle emozioni. Le immagini scelte descrivono momenti del presente e del passato: il passato risalta come fonte di ispirazione per le armoniche interazioni fra esseri umani e contesto ambientale; il presente racchiude le interazioni ma anche le interferenze che l’essere umano ha perpetuato nell’ambiente. Il futuro infine è introdotto dalle parole chiave, che sono sì riferite  al presente ed al passato, ma che soprattutto vogliono rappresentare spunti di riflessione ed introdurre auspici per un buon avvenire. 

Nell’insieme, la rappresentazione risulta “seriale”, nel senso più profondo di questo termine: la serialità è stato un concetto vincente in fase di candidatura presso Unesco, quando si è riusciti a determinare che le differenze in Dolomiti sono una ricchezza irrinunciabile e che di fatto le Dolomiti si sostengono solo se vissute come un unicum, nel quale i confini vengono intesi come confini comuni, luoghi dell’incontro, e non come terre separate da confini geo-politici contesi.

Teli stampati che contengono informazioni sul Bene (foresta della conoscenza) corredano l’area informativa: la linea d’ispirazione  è data dalle caratteristiche contenute dai criteri per i quali è stato ottenuto il prestigioso riconoscimento di  Unesco (il VII°, estetica e paesaggio; e l’VIII°, geologia e geomorfologia). Informazioni geologiche e paesaggistiche, dunque, rese attraverso un linguaggio agile e di immediata comprensione, con grafiche leggere e foto di Dario Ballodis di grande qualità e forte impatto, affiancate a parole di forte impatto e immediatezza. 

Dalla sala informativa, il visitatore passa poi al padiglione dedicato alla Geodiversità, dove sono presenti tra gli altri i Parchi del comprensorio Dolomitico e Geoparchi del European Geoparks Network, insieme a diverse realtà che si occupano della valorizzazione della Geodiversità.  E un’area ludico-didattica interattiva, dove potranno essere realizzate diverse attività laboratoriali utilizzando accumuli di materiale litico (sabbia, ghiaia, ciottoli) rielaborati dal Piave ed appartenenti al libro di rocce dolomitico.  Expo delle Dolomiti Patrimonio dell’Umanità  racchiude anche una secondaanima, come detto, più divulgativa e in une certo senso commerciale. La narrazione prosegue quindi con i Musei delle Dolomiti e alcune iniziative culturali legate allo sviluppo di un nuovo tipo di turismo, così come; e poi i piccoli editori di saggistica e narrativa di montagna, i protagonisti delle discipline sportive e i produttori di tecnologie, gli operatori del turismo, i più bei nomi dell’arte, dell’artigianato e dei prodotti agro-alimentari DOP e IGP dei territori dolomitici. E il mondo dell’associazionismo alpino.

Un compendio di quanto in Dolomiti si fa e si vive, una sintesi di argomenti che rappresentano prospettive e linee di sviluppo concrete e sostenibili per gli anni a venire nei territori dolomitici: passato, presente e futuro allora, a fondersi in un unicum narrativo integrato e di forte significato.


Il saluto del Presidente Oscar De Bona

E’ con vero piacere che presento oggi questa prima edizione di “Expo delle Dolomiti Patrimonio dell’Umanità”: una manifestazione che Longarone Fiere ha progettato e che ha fortemente voluto, nell’intento di dare la giusta concretezza al suo ruolo che è anche quello di motore e promotore di iniziative finalizzate allo sviluppo del territorio e delle attività economiche delle genti che lo abitano.

“Expo delle Dolomiti Patrimonio dell’Umanità” è fondamentalmente un evento di natura informativa e formativa: accanto ad alcune aree che presentano anche un aspetto commerciale, sono infatti le aree tematiche a connotare in maniera del tutto originale questa rassegna. Dalle cinque province nelle quali trova collocazione il compendio dolomitico che è stato riconosciuto da Unesco “Patrimonio dell’Umanità” attori ed operatori di vari settori si presentano insieme in Fiera, per rendere concretamente visibile e riconoscibile quel fattore di unicità ed unitarietà che è insito nel riconoscimento stesso. Ecco allora in manifestazione i Musei delle Dolomiti finalmente presentati in un’unica cornice, così come i piccoli editori di saggistica e narrativa di montagna; e poi i Parchi naturali ed i geo-parchi, i protagonisti delle discipline sportive e i produttori di tecnologie, gli operatori del turismo, i più bei nomi dell’arte, dell’artigianato e dei prodotti agro-alimentari DOP e IGP dei territori dolomitici. E il mondo dell’associazionismo alpino.

E’ una prima edizione, questa: certamente sappiamo di avere ancora molti spazi da completare, spazi di crescita e di miglioramento dunque. Ma ci è parso importante fare un primo passo in una direzione che abbiamo condiviso con la Fondazione Dolomiti Unesco e con i referenti delle province di Bolzano, Pordenone, Trento e Udine, e con quella di Belluno. Tutte queste Istituzioni ci sono state vicine, e tutte sono presenti, ciascuna in modo differente dalle altre, a questa manifestazione.

Vorremmo far comprendere ai visitatori della rassegna quanto le Dolomiti siano una grande risorsa: una risorsa che nessuno potrà mai togliere alle sue genti. A loro piuttosto il compito di valorizzarle al meglio, secondo le linee che il riconoscimento Unesco ha dettato e sulla cui attuazione vigila e vigilerà in futuro. Una risorsa che, soprattutto in momenti storici di difficoltà come quello attuale, può essere considerata davvero strategica per il nostro futuro: sviluppo di nuove attività, apertura verso nuovi mercati e nuove fasce di turismo, stimoli e idee per i giovani, affinché la montagna diventi per loro l’opportunità più bella per rimanere radicati alla propria terra. Le motivazioni ad attivarsi su una nuova “vision” sono forti, dunque, ed estremamente attuali: Longarone Fiere ha fatto di questo la sua scommessa. La lancia quest’anno, e la proseguirà negli anni a venire nella convinzione che una vera presa di coscienza della risorsa-Dolomiti costituisca un valido fattore di sviluppo per tutto il territorio e una concreta prospettiva per le più giovani generazioni.

 

 

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