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EUROCARNE – ABBATTERE I COSTI E NON ABBANDONARE LA SICUREZZA

I consumi di carne suina sono in crescita. Determinante la crisi
economica. «Diventa fondamentale abbattere le spese», ha dichiarato il professor Roberto Della Casa dell’Università
di Bologna, «
ma senza perdere di vista la sicurezza alimentare e la
qualità». Nell’evoluzione del costume, la carne è sempre più un bene di
servizio. «Anche per gli otto milioni di single in Italia», come ha
sottolineato Giovanni Rana, l’imprenditore veronese re del tortellino, in
visita questa mattina ad Eurocarne.


Contenere i costi di produzione, comunicare
il valore aggiunto del prodotto-carne, dalla biodiversità alla qualità e alla
sicurezza alimentare, aspetto, quest’ultimo, che ormai è un requisito di
partenza per la filiera.
Il mercato della carne, insomma, si interroga sul proprio
futuro. E lo fa dalla vetrina privilegiata di Eurocarne, il Salone
internazionale delle tecnologie per la lavorazione, conservazione,
refrigerazione e distribuzione delle carni, organizzato da Veronafiere in
collaborazione con Ipack-Ima Spa.

Il trend è piuttosto delineato nelle sue dinamiche, almeno sul versante
italiano: aumentano i consumi di pollo, resta stabile la carne bovina, sale il
gradimento per il suino. I consumi pro-capite i
n Italia nel 2008 hanno
toccato i 24,1 chilogrammi/anno, dietro a Danimarca (26,2 chilogrammo)
e Francia (25,7
chilogrammi).

Sono invece 22,5 chilogrammi i
consumi pro-capite l’anno di carne avicola, mentre il suino tocca addirittura i
41 chilogrammi
annui.

«Evoluzioni dei consumi dettati anche dal diminuito potere d’acquisto
delle famiglie», ha specificato il professor Roberto Della Casa
dell’Università di Bologna
, «ma che non devono far perdere di vista a tutti
i componenti della filiera della carne, che il ruolo del prodotto
è
quello di produrre valore aggiunto, con costi ridotti, ma senza perdere di
vista la sicurezza alimentare e la qualità». Ne consegue che la politica del
«chilometro zero, per quanto corretta sotto il profilo ambientale, risulta
difficilmente applicabile in maniera omogenea su tutto il territorio
nazionale», ha specificato Della Casa, dal palco del convegno dedicato al
«reparto carni e al mercato che cambia».

Il prezzo resta una variabile
determinante nella scelta delle carni. «Ma è altrettanto fondamentale, per
l’attenzione dedicata dal consumatore a tutti gli aspetti nutrizionali, saper
comunicare il valore della carne», ha spiegato Luigi Rubinelli, direttore della rivista Mark Up.

La carne dunque come «bene di
servizio». Che deve raggiungere il consumatore ricercando sempre aspetti
innovativi, ma senza tuttavia scardinare le aspettative di chi acquista,
nemmeno sotto l’aspetto del packaging.

Ne sa qualcosa l’imprenditore
veronese Giovanni Rana. Il «re dei
tortellini» era questa mattina in visita ad Eurocarne. «In Italia, secondo una
ricerca di mercato recente, ci sono otto milioni di single», ha affermato
Rana,  «e so bene che trovano assistenza
e conforto con la mia pasta. E infatti sono qui insieme ai miei collaboratori
dell’area tecnica per cercare nuove macchine per il ripieno dei tortellini. E
ad Eurocarne senza dubbio si trova il meglio delle tecnologie per la
lavorazione delle carni».

 

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