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EUROCARNE 2009 CHIUDE CON 15MILA VISITATORI

 Risultati in linea con le previsioni. Aumentano gli espositori e gli
addetti ai lavori dall’estero (+ 5 per cento). Alto il livello di specializzazione
tecnologica del settore, con una leadership dei produttori italiani a livello
mondiale. Il presidente di Veronafiere Ettore Riello: «Un comparto fondamentale
del made in Italy, con più del 65 per cento di export, che contribuiremo a
promuovere nel mondo». Emilia Arosio, presidente di Assofoodtec e della
manifestazione: «Una grande risposta alla crisi generale, fugati i timori per
l’andamento del 2009». Il direttore generale Giovanni Mantovani: «Confermate le
nostre attese, l’investimento sulla qualità degli operatori ha pagato». Guido
Corbella, amministratore delegato Ipack-Ima Spa: «Obiettivo raggiunto in questa
seconda edizione di partnership con Veronafiere».

Bilancio positivo per Eurocarne 2009, la 24ª edizione
del Salone internazionale delle tecnologie per la lavorazione, conservazione,
refrigerazione e distribuzione delle carni, organizzato in collaborazione con
Ipack-Ima Spa, che si è concluso oggi a Veronafiere.

La manifestazione ha accolto 15mila visitatori, come nel 2006,
registrando un incremento del 5 per cento di quelli esteri. «Il lavoro di
Veronafiere e Ipack-Ima, grazie anche alla sinergia perfetta con Ice (Istituto
per il commercio estero), è stato assolutamente positivo e ha contribuito ad
aumentare la presenza sia dei delegati esteri che la specializzazione della
manifestazione», ha commentato il presidente di Assofoodtec e di Eurocarne
2009 Emilia Arosio
.

Sulla qualità degli espositori – 338, di cui un terzo stranieri – e degli
operatori presenti alla rassegna ha posto l’accento
Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere, che ha sottolineato come ancora una volta
l’Ente «dimostra il proprio ruolo di leadership nel comparto agroalimentare,
con circa il 40 per cento dell’offerta fieristica nazionale. Il settore è
sinonimo di qualità, sicurezza e salubrità, vale più di 60 miliardi, di cui 24
per l’export, ed ha ulteriori margini di crescita sui mercati mondiali.
Investire sulla qualità degli addetti ai lavori va proprio in tale direzione».

Il presidente di Veronafiere
Ettore Riello
, già presidente di
Anima (la Federazione delle associazioni nazionali dell’industria meccanica
varia ed affine), ha invece messo l’accento sull’internazionalizzazione di
Eurocarne e sul settore delle macchine e tecnologie. «Gli italiani sono leader
a livello tecnologico, con una quota di esportazione di macchinari e tecnologie
per la macellazione, lavorazione e trasformazione della carne che supera il 65
per cento del fatturato complessivo», ha commentato. «Ma una delle novità di
questa edizione è stata l’attenzione forte alle dinamiche di mercato della
carne, che deve sempre più misurarsi con gli effetti della globalizzazione.
Questo significa attenzione alla salubrità delle produzioni, in quanto i flussi
commerciali mondiali vengono sono strettamente connessi a valutazioni
igienico-sanitarie».

«La risposta alla crisi è arrivata», ha osservato ancora Arosio, «grazie all’elevata specializzazione e al cresciuto interesse per le
tecnologie alimentari, con un aumento significativo dei visitatori stranieri e
una quota di espositori esteri che ha toccato il 32 per cento. Possiamo essere
più che contenti. Eurocarne, sia pure in un momento non facile per l’economia
mondiale, ha messo in luce lo spirito dell’Italia e delle sue eccellenze
produttive. È stata una magnifica vetrina per il made in Italy, che mette in
fuga tutti i dubbi che potevamo avere sul 2009».

Ha spostato l’attenzione sul ruolo delle fiere specializzate come
«strumento fondamentale di marketing» Guido Corbella, amministratore
delegato di Ipack-Ima Spa
, partner di Veronafiere nell’organizzazione di
Eurocarne.
«Obiettivo raggiunto
in questa seconda edizione di partnership con Veronafiere, «ha rilevato
Corbella, «con il consolidamento e radicamento fra gli espositori  e visitatori. Il successo di Eurocarne si
unisce all’esito positivo delle manifestazioni da noi organizzate e ci induce a
guardare con ottimismo all’immediato futuro da un lato, mentre ci conferma la  validità  delle fiere specializzate come strumento di marketing vincente».

 

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