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DIRETTIVA NITRATI: ALLA FIERA INTERNAZIONALE DEL BOVINO DA LATTE UN NUOVO PROGETTO PER AIUTARE GLI ALLEVATORI IN QUESTO MOMENTO DI INCERTEZZA

La risposta era attesa per lo scorso mese di settembre. In quel periodo la Commissione europea avrebbe dovuto esprimersi in merito alla richiesta di deroga ai 170kg/azoto/ettaro previsti dalla Direttiva nitrati,  presentata nei mesi scorsi da Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna. Se accolta infatti, il carico di azoto da poter spandere per ogni ettaro di terreno nelle zone vulnerabili aumenterebbe fino a 250 kg.
Settembre però è ormai passato e da Bruxelles non è arrivata nessuna risposta. “C’è stato uno slittamento dei tempi previsti – spiega Giuseppe Bonazzi del Crpa di Reggio Emilia (Centro ricerche produzioni animali) – in attesa che le Regioni rinnovino i cosiddetti Programmi di azione la cui durata è quadriennale e che grossomodo scadono tutti quest’anno. Solo dopo averli visionati accertando che nessuno di essi strida con quanto previsto dalla Direttiva nitrati, la Commissione scioglierà le sue riserve e si pronuncerà sulla richiesta di deroga. Personalmente, ritengo che una risposta non potrà arrivare prima della metà del 2011”.
Quello dello smaltimento dei reflui è un tema molto sentito dagli allevatori e dai suinicoltori in particolare.  Per rispondere alla loro sete di informazioni e conoscenze il ricco programma di convegni e seminari organizzati all’interno della 65ma edizione della Fiera internazionale del bovino da latte (Cremona 28-31 ottobre 2010), che in contemporanea vede anche svolgersi la 14ma edizione di Italpig, il Salone della suinicoltura italiana, prevede per le ore 15 del 28 ottobre presso la Sala Guarneri del Gesù un interessante incontro dal titolo “Direttiva nitrati, un progetto sperimentale per la provincia di Cremona” a cui, in qualità di relatore, parteciperà tra gli altri anche Giuseppe Bonazzi. “Il progetto in questione – illustra il ricercatore – voluto dalla Libera Associazione Agricoltori Cremonesi, ha come obiettivo quello di creare un servizio centralizzato per la gestione degli effluenti. In pratica, i singoli allevatori non dovranno più muoversi autonomamente per trovare i terreni dove spandere i liquami, ma sarà questa nuova struttura a gestirli e a collocarli. Si tratta di un’iniziativa che in Olanda e nelle Fiandre viene portata avanti da un po’ di tempo con buoni risultati. Certo, non è la soluzione del problema, ma è senza dubbio una valida opportunità da sfruttare”.
E in effetti, in questa fase di interregno tra quanto previsto dalla Direttiva nitrati (170kg/azoto/ha) e il pronunciamento della Commissione sulla richiesta di deroga a 250kg, gli allevatori cercano di potersi accaparrare dei terreni per poter smaltire i reflui prodotti nelle loro porcilaie senza dover incorrere nelle sanzioni previste. “Una situazione difficile da gestire – osserva concludendo Bonazzi – rispetto alla quale trovare soluzioni definitive, in tempi rapidi, è tutt’altro che semplice”.

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