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Cresce il valore del marmo esportato nel mondo

Stone Sector il rapporto annuale sull’andamento e sull’interscambio mondiale del comparto della pietra naturale curato dall’ufficio studi di Internazionale Marmi e Macchine è stato, come sempre, un’occasione per riflettere, partendo dalle statistiche, sull’andamento mondiale del settore. Nel volume sono contenute sia le statistiche relative a produzione e commercio dei singoli Paesi ma anche interessanti riflessioni sugli scambi e sulle evoluzioni dei mercati nazionali e di area oltre che sul mercato delle costruzioni grazie al commento curato da Manuela Gussoni responsabile dell’Ufficio Studi di IMM che ha illustrato la pubblicazione destinata a diventare strumento di informazione per chi opera, a qualsiasi livello, nel settore del marmo.
L’appuntamento era reso ancora più interessante dalla partecipazione di Alessia Bianchi, Vicedirettore dell’Ufficio ICE di New Delhi e da Ines Aronadio dirigente dell’Ufficio Beni di Consumo di ICE l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane che ha collaborato alla raccolta dei dati e che ha colto l’occasione per presentare i risultati di un’indagine di mercato sul settore delle costruzioni in India.
Secondo le statistiche presentate da Manuela Gussoni “nel 2013 sono state commercializzate, nel mondo, 84 milioni di tonnellate di materiali lapidei con un calo del 11,6% rispetto al 2012 mentre il valore dei materiali scambiati è risultato in crescita del +4,3% per un volume di affari che vale oltre 22,3 miliardi di euro. Il risultato nasce da un forte aumento del valore medio unitario dei prodotti lapidei che passa dai 197 euro per tonnellata del 2011, ai 264 euro per tonnellata nel 2013 mentre – ha proseguito Gussoni – emerge chiaramente che i marmi sono commercializzati sempre meno allo stato grezzo e sale costantemente la quota dei lavorati”.
Anche nel 2013 la Cina è stata il primo paese per quota di mercato nel comparto della pietra naturale con il 34,3% del valore complessivo dell’export mondiale mentre è in calo di 12 punti base rispetto al 2012 la quota di mercato italiana (passata al 13,61% nel 2013), erosa in particolare dalla concorrenza di Turchia e Cina, la prima per il marmo soprattutto in blocchi e lastre, quella cinese per i lavorati in granito e occorre rilevare che, proprio per questo, l’export cinese è passato da un valore medio unitario di 351 dollari per tonnellata a 421 sottolineando così la qualità sempre più elevata del prodotto finito cinese che però resta molto lontana dal valore medio unitario dei marmi italiani esportati. Primo mercato di sbocco per la Cina, che ha esportato 10,3 milioni di lapidei nel 2013, è la Corea del Sud seguita da Giappone e Stati Uniti.
Ad assorbire la produzione mondiale è il mercato delle costruzioni che, nelle stime per il periodo 2013/2017 avrà il Perù come paese con le migliori prospettive di crescita seguito da Qatar, Marocco e Australia.
Un focus “focus” specifico è stato dedicato al comparto nazionale che si basa sull’attività dei distretti locali i quali nel 2013 hanno esportato l’85% della quota nazionale.
L’Italia, secondo le statistiche curate da IMM, nel 2013 ha esportato 4.271.962 di tonnellate di materiali lapidei per un valore complessivo di 1.932.320.029 euro, con una crescita in quantità del +2,24% e un aumento del +6,73% in valore e il distretto Toscano ha esportato per 475 milioni di euro generando un saldo commerciale di 458 milioni superando quello veneto che ha segnato un export di 472 milioni con un saldo commerciale di 445. Al terzo posto, con 135 milioni, la Lombardia.
Il valore medio unitario dell’export italiano di settore è stato pari a 452,3 euro per tonnellata, in crescita rispetto al 2012 del +4,4%. Considerando i soli materiali di pregio (marmi e graniti in blocchi, lastre e lavorati), il valore medio unitario è di 580,6 euro per tonnellata con una crescita del +5,5%. Il risultato è da attribuire in particolare all’aumento significativo dell’export di lavorati di marmo con 924.425 tonnellate di lavorati di marmo per un valore complessivo di 901,6 milioni di euro, tornando così ai valori dei primi anni 2000.
“È il frutto della disponibilità di materiali di pregio ma anche delle grandi capacità delle aziende che sanno fare innovazione, confrontarsi con mercati sempre nuovi sfruttando al meglio un patrimonio unico: quello delle maestranze che contribuiscono a rendere qualitativo e altamente competitivo il Made in Italy del marmo che però dovrà confrontarsi – ha detto Manuela Gussoni concludendo l’illustrazione – con nuovi scenari e curare con grande attenzione la formazione manageriale , l’internazionalizzazione e la comunicazione di prodotto che sono indispensabili per competere”.
Al termine dell’illustrazione di Stone Sector, Pragyal Singh ha presentato un’indagine curata da ICE ed Ernest & Young sul mercato delle costruzioni in India.
L’India è il quarto paese per quota di mercato nel settore lapideo mondiale dopo Cina, Italia e Turchia con un export del valore di 1,3 miliardi di euro, in crescita rispetto al 2012 del +3,4%. L’import di materiali lapidei dell’India nel 2013 raggiunge il valore di oltre 308 milioni di euro e l’Italia è il primo paese fornitore con una quota di mercato di quasi il 35%. L’approfondimento sul mercato delle costruzioni di questo paese risulta perciò particolarmente interessante per evidenziare le nuove opportunità per le aziende italiane del settore della pietra naturale.
L’India, oltre ad essere uno dei massimi produttori mondiali nel comparto delle pietre ornamentali – ha detto Pragyal Singh illustrando i risultati della ricerca – è anche un grande mercato di sbocco per i marmi considerato che sono in corso importanti progetti di espansione soprattutto nel settore dell’housing e in quello della ricettività alberghiera con il settore immobiliare, in generale che cresce a un ritmo del +30/35% l’anno. Considerate le caratteristiche del mercato e della struttura produttiva le aziende, che hanno tradizione nei rapporti commerciali con l’India, devono prevedere un piano commerciale di medio periodo considerando anche l’opportunità di creare punti di distribuzione per i grezzi e sperimentando canali commerciali nuovi come quello legato all’arte e al design italiano che, per le fasce a maggiore capacità di spesa rappresenta un must. Da non dimenticare comunque – ha concluso Pragyal Singh – il settore delle macchine dove le aziende italiane che hanno grande prestigio, possono esportare macchine per estrazione e lavorazione per un mercato interno in grande espansione”.
Sabato 24 maggio sarà l’ultima delle intense giornate di CarraraMarmotec che vede susseguirsi visite di delegazioni commerciali e di operatori da tutti i paesi del mondo con incontri a ogni livello sia all’interno delle fiera sia nelle sedi delle Aziende del comprensorio.
Fra le iniziative in programma nella giornata conclusiva quella del Rotary Club Marina di Massa Riviera Apuana che alle 16, nella sala del centro servizi (ingresso numero 5 da via Maestri del Marmo) premierà i vincitori del premio di pittura, scultura e grafica che ha coinvolto gli studenti delle scuole medie superiori.

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