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CREMONA MONDOMUSICA, UNA MOSTRA DA 600 MILIONI DI EURO RACCHIUSA IN 4 VOLUMI FOTOGRAFICI CHE RACCOLGONO IL MEGLIO DELLA PRODUZIONE DI STRADIVARI

Una prima assoluta, attesissima da collezionisti ed esperti del più famoso Maestro liutario di tutti i tempi, Stradivari, sarà presentata tra pochi giorni a Mondomusica, in programma a Cremona dall’1 al 3 ottobre. 

Si tratta degli Stradivaribooks, una raccolta di quattro volumi con le straordinarie immagini di 148 strumenti, arricchite da saggi sulla liuteria. 

L’editoria si è molto spesso occupata del grande liutaio cremonese e della sua produzione, ma l’operazione intrapresa da Jost Thoene, liutaio ed editore specializzato presso il cui stand a Mondomusica si potrà trovare quest’ultima opera, e Jan Rohermann, fotografo affermato a livello internazionale, si preannuncia come una vera e propria chicca destinata a diventare un must per i collezionisti gli appassionati della materia.

Il progetto, sicuramente molto ambizioso, non è stato semplice da condurre in porto, dice Jost Thoene: “Ci sono voluti diversi anni perché prendessero forma i quattro volumi, ma ora verranno presentati nell’ambito della più importante Manifestazione a livello internazionale per gli strumenti ad arco; si può dire che i violini, le viole e i violoncelli fotografati, che rappresentano tutti insieme un valore di circa 600 milioni di euro, e di cui vengono raccontate le storie in questi preziosi volumi, ritornano virtualmente a casa, a Cremona, lì dove sono nati.” 

 

Un gran numero degli strumenti più importanti di Stradivari, alcuni mai mostrati prima, possono essere ammirati in questa collezione ad edizione strettamente limitata: di questa eccezionale raccolta sono state edite 2.000 copie della versione da biblioteca numerata a mano e solo 100 copie dell’edizione di lusso rilegata in pelle e a taglio dorato. 

“Fotografare strumenti a corda è un’enorme sfida – dice il fotografo Jan Roherman – perché il corpo riflette la luce; tuttavia è necessario evidenziare con la fotografia la tridimensionalità dello strumento, altrimenti apparirebbe senza vita. Con queste fotografie è stato invece possibile metterne in risalto la vernice, l’usura, le lacerazioni del legno; scatti (alcuni dei quali raggiungono i 96 cm di lunghezza) che rendono gli strumenti talmente vitali da invitare chi guarda ad imbracciare la viola, il violino o il violoncello e iniziare a suonare.“ 

 

 

 

 

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