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CREMONA, MONDOMUSICA, I “RIBELLI” DEL QUARTETTO ARCHIMIA A MONDOMUSICA, TRA ARCHI, JAZZ E POP

Il classico quartetto d’archi, ma con il ritmo del jazz nel sangue. Il Quartetto Archimia, che si esibirà a Mondomusica nella giornata di apertura, il 1 ottobre 2010, interpreta alla perfezione lo spirito con cui la Manifestazione n.1 al mondo per gli strumenti musicali ha aperto quest’anno alla musica jazz. La chiave è rappresentata dalla trasversalità degli strumenti della tradizione utilizzati al di fuori del repertorio classico, e i musicisti del Quartetto Archimia (Serafino Trovesi, Paolo Costanzo, Matteo Del Soldà e Andrea Anzalone) ne sono tra i maggiori interpreti internazionali.

“Da tantissimi anni – dice Serafino Tedesi – avevo il desiderio di unire le mie due più grandi passioni in ambito musicale: il quartetto d’archi come formazione, e qualsiasi genere musicale senza barriere come repertorio; una fuga da tutti gli schemi ed imposizioni che i conservatori impongono a chi studia musica classica con strumenti ad arco. Quando ho iniziato questo bellissimo viaggio insieme agli altri membri del gruppo ci siamo resi conto delle potenzialità dei nostri strumenti affrontando generi non classici”.

Il loro punto di partenza è la musica classica alla quale tutti e quattro gli artisti appartengono per formazione, ma il quartetto è però molto attivo anche nell’ambito della musica contemporanea, pop e jazz, arrivando ad essere definito dal critico musicale Mario Luzzatto Fegiz  “un quartetto ribelle” per le proposte coraggiose ed alternative.
Gli archi hanno sfidato sax, percussioni e chitarre eseguendo in modo travolgente brani che fanno parte della musica pop o brani classici arrangiati dagli stessi musicisti in chiave jazz.

Ma come ricreare con gli archi il senso della percussione, tipica caratteristica del jazz?
“Per ricreare l’effetto percussione bisogna intanto studiare tutto quello che in conservatorio viene etichettato come “rumore” – confida Tedesi – ed avere la pazienza di ricreare effetti percussivi sbattendo l’arco sulle corde e picchiando la mano in vari punti dello strumento, con tanto esercizio e parecchia fantasia, ci si accorge che spesso il rumore è semplicemente un suono che noi non abbiamo ancora catalogato e quindi ci risulta più facile chiamarlo così”.

Il programma che viene eseguito nel concerto che si terrà a Mondomusica prevede una rassegna del repertorio più innovativo del quartetto. Dalle musiche di Dard Anger, Mark Summer, agli arrangiamenti di Danny Seidenberg per la Fuga a due voci di J. S. Bach; dall’Inverno delle Quattro Stagioni di Vivaldi in stile “jazz” a “Innamorarsi a Milano” di Memo Remigi. E poi ancora il medley dei brani etnici arrangiati dallo stesso quartetto e la tradizione degli spiritual attraverso il blues di Balakrishnan; un viaggio fantastico tra gli stili musicali di questo e del secolo scorso.

“Suonare a Mondomusica per uno strumentista ad arco è sicuramente motivo di orgoglio – conclude Tedesi. – Sei circondato da persone che frequentano il tuo stesso mondo e sono sicuro che anche qui parecchia gente ha voglia di novità, di vedere che con un quartetto d’archi si può suonare di tutto. L’ambiente di Mondomusica è molto stimolante per un gruppo creativo e pieno di entusiasmo come il nostro”.

 

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