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CREMONA, ITALPIG: NECESSARIO TUTELARE IL CONSUMATORE. IL 51% DI CARNE SUINA NAZIONALE NON BASTA A DEFINIRE UN SALAME “ITALIANO”.

Il rilancio della suinicoltura italiana passa necessariamente anche dall’etichettatura delle carni. E’ questo il concetto sottolineato nei giorni scorsi davanti la Commissione agricoltura della Camera dei deputati dai rappresentanti di Anas (Associazione nazionale allevatori suini), Unapros (Unione nazionale tra le organizzazioni suinicole) e Opas (Organizzazione produttori allevatori di suini). Un incontro a cui hanno partecipato anche le organizzazioni agricole e l’associazione commercianti e mediatori che hanno così voluto sottolineare il momento delicato e l’urgenza di trovare alternative di ripresa per il comparto suinicolo italiano.
“Sull’etichettatura esiste un disegno di legge, attualmente fermo in Parlamento – spiega Giovanni Battista Testa, direttore di Unapros – in cui si fa riferimento alla ‘materia prima prevalente di origine italiana’. Questo vorrebbe dire che, nella preparazione ad esempio dei salami, se la carne suina utilizzata è per il 51% italiana e il 49% estera, il prodotto ottenuto può essere denominato ‘italiano’ a tutti gli effetti. Davanti ai componenti della Commissione abbiamo chiesto che questo dettaglio che riteniamo penalizzante per la nostra attività, venga eliminato perché siamo convinti si tratti di una superficialità che non garantisce il consumatore e prende in giro gli allevatori. In pratica, quello che oggi avviene senza una legittimazione perché non esiste una legge che obbliga l’etichettatura, con l’approvazione di questo disegno di legge verrebbe legittimato: per questo chiediamo venga introdotto l’obbligo di indicare da dove proviene la materia prima affinché il consumatore abbia la possibilità di scegliere cosa acquistare e la produzione italiana resti a tutti gli effetti interamente italiana”.

La decisione della Commissione agricoltura arriverà presumibilmente a settembre, alla vigilia della prima edizione degli Stati Generali della Suinicoltura, un tavolo di lavoro che vedrà confrontarsi tutti i componenti di una delle filiere più importanti del settore agroalimentare. L’appuntamento si terrà nell’ambito di Italpig, il salone nazionale della filiera suinicola, in programma a Cremona dal 28 al 31 ottobre 2010.

Questa sarà l’occasione per confrontarsi anche su un altro importante punto: l’applicazione del cosiddetto Piano di settore. “Finora – puntualizza Testa – alcuni degli elementi contenuti in questo documento sono stati realizzati; mi riferisco per esempio alla nascita della Commissione unica nazionale (Cun), ma sappiamo che l’ex ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia, avevo messo a disposizione aiuti finanziari da destinare agli allevatori per sostenerli nelle esposizioni bancarie e per promuovere le produzioni di salumeria DOP sia sul mercato nazionale che estero. Confidiamo che queste risorse vengano messe a disposizione al più presto e che entro l’autunno si possa cominciare a vedere qualcosa di concreto”.

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