
CREMONA, FIERA INTERNAZIONALE DEL BOVINO DA LATTE: IL MONDO AGRICOLO IN SUBBUGLIO PER LA TASSAZIONE A BILANCIO
L’Imu in agricoltura, pur imponendo coefficienti più elevati rispetto all’Ici, non rappresenterà un salasso per le imprese; diversamente la tassazione a bilancio delle società agricole che si profila all’orizzonte rischia di spremere le tasche di un gran numero di imprenditori. E’ il parere di Giampaolo Tosoni, pubblicista ed esperto di temi fiscali in ambito agricolo, intervenuto questa mattina al convegno organizzato dall’Ordine dei Commercialisti e degli Esperti Contabili di Cremona in seno alla Fiera Internazionale del Bovino da Latte, all’interno dei padiglioni di CremonaFiere.
L’IMU IN AGRICOLTURA. “Indubbiamente l’Imu obbliga le imprese agricole a costi più alti rispetto all’Ici – ha commentato Tosoni -, ma sono convinto che, tutto sommato, il settore agricolo possa far fronte senza traumi a questo aumento di oneri da corrispondere. Anche perché nelle pieghe della circolare ministeriale sono emerse alcune piccole ma non trascurabili agevolazioni. Posso dire che l’assetto normativo ha avuto una conclusione abbastanza positiva”.
VENDITA DI PRODOTTI AGRICOLI: CONTRATTI E TEMPISTICHE DI PAGAMENTO. Tosoni si è soffermato anche su una freschissima introduzione legislativa: “Proprio ieri è entrato in vigore l’obbligo di redigere contratti scritti in caso di vendita di prodotti agricoli con conseguente pagamento entro trenta giorni per i prodotti deteriorabili oppure entro sessanta giorni per quelli non deteriorabili. Questa norma sta suscitando critiche accese anche all’interno del mondo agricolo: in realtà io credo che la legge costituisca un vantaggio per il settore dell’agricoltura in quanto offre una precisa certezza dei pagamenti”.
LA TASSAZIONE A BILANCIO DELLE SOCIETA’ AGRICOLE. Tosoni esprime gravi preoccupazioni su un’altra sostanziale novità pronta ad investire l’agricoltura: “Non può che risultare profondamente sgradita la norma, attualmente in fase di elaborazione, riguardante la tassazione a bilancio delle società agricole (tutte comprese ad eccezione delle società semplici, che rimangono nell’alveo del settore catastale). Il mondo agricolo è legittimamente in subbuglio: le più svantaggiate sono le aree che, come la provincia di Cremona, hanno provveduto all’installazione di numerosi impianti fotovoltaici e a biogas, portando anche ingenti capitali dall’esterno. Questa nuova legge ora rischia di trasformarsi in una vera doccia fredda in quanto stravolgerebbe i business plan redatti programmando un certo reddito al netto dell’imposta. Questa è una norma doppiamente ingiusta anche perché retroattiva. Ritengo, purtroppo, che la sua approvazione sia molto probabile, nonostante il tentativo di mediazione in atto di mandare a bilancio soltanto le società che producono energie alternative”.