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CREMONA: ALLEVAMENTO SUINO: ENTRO IL 1 GENNAIO 2013 BISOGNA ADEGUARSI ALLA NORMATIVA EUROPEA SUL BENESSERE ANIMALE

Cremona, 2 luglio 2012 – “Personalmente credo che sarà quanto mai improbabile ottenere una proroga alla scadenza del 1 gennaio 2013. A 6 mesi dall’entrata in vigore della normativa sul benessere animale, i tempi tecnici per tentare di far slittare in avanti questa data non ci sono più”. Così Guerino Lombardi, responsabile del Centro di referenza nazionale per il Benessere animale presso l’Istituto zooprofilattico sperimentale di Brescia, illustrando la situazione attualmente esistente nelle porcilaie italiane. “In queste settimane le varie Asl sparse sul territorio nazionale stanno effettuando il censimento delle scrofaie e degli allevamenti all’ingrasso per poter stabilire quante strutture si sono già adeguate alla normativa comunitaria. In base a una prima stima, per quanto riguarda le scrofaie l’adeguamento riguarda circa il 50% del patrimonio esistente, mentre per gli ingrassi non siamo ancora in grado di fornire alcun dato”.
La normativa sul benessere animale dei suini, divenuta esecutiva nel 2004, prevede che a partire dal 1 gennaio 2013 le scrofe non potranno più essere allevate in gabbia bensì in gruppo sfruttando spazi adeguati, dovranno poggiare su pavimenti fessurati che rispettino determinate misure per impedire di farsi male, e godere di un nuovo sistema di abbeveraggio.
Cosa comporta in termini economici questo adeguamento per un allevatore e in cosa potrà incorrere se non adatterà la sua porcilaia entro la data prevista?
“Una maggiore disponibilità di spazio – spiega Lombardi – porterà a una riduzione del numero di scrofe allevate nell’ordine di circa il 30% dell’esistente. Questo determinerà sul mercato un ammanco di suinetti che, presumibilmente, potrebbero arrivare dall’estero. Soprattutto nella fase iniziale, l’adeguamento alla normativa porterà delle perdite, ma una volta a regime si potranno tramutare in benefici. Alternative non ne esistono; significherebbe centinaia di migliaia di euro di multa da parte della UE a carico di tutti gli allevatori in infrazione”.
Lievemente più contenute le misure previste per i suini all’ingrasso, che prevedono l’adeguamento dei pavimenti fessurati nel rispetto di determinati spazi. “Che purtroppo sono stati calcolati sulla base di un suino leggero, circa 110 kg, e non di quello allevato in Italia che varia dai 160 ai 170 kg. Per questo, in sede UE abbiamo avanzato la proposta di prevedere gli stessi spazi fessurati previsti per le scrofe, quantomeno nella fase di accrescimento che va dai 70 kg in su.”
Intanto anche nel resto d’Europa è corsa contro il tempo per arrivare pronti alla data del 1 gennaio 2013. “Dalla Danimarca alla Norvegia, passando per la Svezia e la Gran Bretagna direi che tutti i paesi del Nord Europa si sono già adeguati. Diverso il discorso per Olanda, Germania e Spagna, che sono ancora abbastanza in alto mare con non più del  70-80% delle porcilaie pronte. Il tempo a disposizione non è molto e più che sperare in una proroga credo che sarebbe il caso di spingere per ottenere le modifiche previste per i pavimenti degli allevamenti da ingrasso. Un risultato che sono convinto si possa portare a casa”.
A Italpig, il Salone nazionale della suinicoltura italiana, questo sarà certamente uno dei temi più caldi e di interesse per gli allevatori italiani, che oltre alle indicazioni normative precise sull’adeguamento alle direttive europee, potranno toccare con mano le attrezzature più innovative per procedere all’ammodernamento degli allevamenti.

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