COS’HANNO IN COMUNE STRADIVARI E DUKE ELLINGTON?? MONDOMUSICA GUARDA ALLA CONTAMINAZIONE ARTISTICA TRA GLI STRUMENTI DELLA TRADIZIONE CLASSICA E LA MUSICA JAZZ
Stradivari e Duke Ellington, ovvero l’eccellenza della liuteria mondiale e uno dei maestri della musica jazz degli Anni Trenta. Violino e improvvisazione con ritmi sincopati, una strada già percorsa dal grande Stéphane Grappelli, il musicista italo-francese caposcuola di un filone nato e sviluppatosi in Francia all’inizio del secolo scorso dal fruttuoso matrimonio artistico con il chitarrista jazz Django Reinhardt.
I due musicisti diedero vita al primo gruppo jazz non americano di livello internazionale, il Quintette du Hot Club de France, e soprattutto furono i primi ad introdurre uno strumento della tradizione classica come il violino in un ensemble jazz: una contaminazione coraggiosa che portò ad eccellenti risultati artistici.
Ed è proprio nell’ottica della trasversalità dell’utilizzo degli strumenti ad arco che Mondomusica sta studiando per l’edizione 2010 un progetto di apertura alla musica jazz; un modo per coinvolgere un pubblico sempre più ampio e fare incontrare due mondi musicali solo all’apparenza distanti, ma legati in realtà da un altissimo potenziale artistico.
Un progetto per avvicinare violini, contrabbassi, pianoforti e fiati ad un genere musicale che ha fatto della contaminazione e dell’improvvisazione il suo punto di forza fin dalla sua nascita nell’America dei primi anni del Novecento, quando le tradizioni europee ed africane diedero vita ad un linguaggio musicale innovativo.
Mondomusica continua quindi a percorrere la strada dell’evoluzione che l’ha portata ad essere oggi la manifestazione più importante al mondo per gli strumenti musicali artigianali, sempre e comunque mantenendo il livello qualitativo che ogni anno la caratterizza.