
CONOSCENZA, CONSAPEVOLEZZA, COINVOLGIMENTO A SOL&AGRIFOOD LE 3C PER UN’ALLEANZA VINCENTE TRA PRODUTTORI E CONSUMATORI
Verona, 16 aprile 2018 – L’export in crescita dei prodotti agroalimentari a denominazione di origine e
territoriali, la ripresa del mercato interno a partire dal 2017 e le potenzialità per l’espansione delle produzioni
e dei consumi: questi i focus del convegno che ha aperto ufficialmente oggi Sol&Agrifood alla Fiera di Verona.
Un’edizione che si apre all’insegna dell’ottimismo perché – ha detto Claudio Valente, vicepresidente di
Veronafiere – «nell’Anno del cibo italiano i numeri sono positivi, con oltre 250 miliardi di euro di valore al
consumo e più di 41 miliardi di euro di export nel 2017. Il Salone Internazionale dell’Agroalimentare di Qualità
è la vetrina delle eccellenze, della biodiversità e di uno stile di vita riconosciuto, grazie alla dieta mediterranea,
patrimonio immateriale dell’Unesco nel 2010. Una fiera in crescita – ha proseguito –, con 317 espositori e
9.000 metri quadrati di superficie espositiva, il 20% in più rispetto al 2017, per dare più spazio anche al meglio
delle produzioni agroalimentari di altri Paesi, sempre più rappresentati in questa fiera che richiama ogni anno
oltre 58.000 buyer e operatori specializzati da 130 Paesi».
Tra i principali protagonisti di Sol&Agrifood c’è l’olio extravergine di oliva di qualità, che trova qui il suo salone
di riferimento anche per ricompattare la filiera – forte delle 435 mila tonnellate di produzione stimata da
Ismea per la campagna in corso – in vista delle sfide internazionali delle prossime settimane, a iniziare dalla
discussione a Bruxelles per mantenere l’organizzazione comune di mercato dell’olio di oliva e il relativo
budget. «Rumors dalla Commissione indicano che l’ocm olio di oliva non verrà cancellata e noi lavoreremo
per mantenere il plafond di 35 milioni di euro per l’olio di oliva dell’Italia – ha affermato Felice Assenza,
direttore generale per le politiche internazionali e l’Unione europea del Ministero delle politiche agricole –.
Intanto abbiamo ottenuto un successo, con l’introduzione della campagna olearia obbligatoria in etichetta,
un atto delegato della Commissione europea che verrà emanato tra qualche settimana».
Il mondo olivicolo-oleario unito anche per la riunione del Comitato consultivo del Consiglio oleicolo
internazionale ad Amman, in Giordania, il 24 e 25 aprile prossimi. In questa sede l’Italia ribadirà la centralità
del panel test, l’esame organolettico per l’olio di oliva: «Uno strumento importantissimo che interessa
certamente non solo l’Italia ma tutto il mondo olivicolo-oleario” ha dichiarato Felice Assenza, sostenuto
da Abdelkrim Adi, capo Unità tecnica del Coi. «Confermiamo l’importanza del panel test – ha affermato nel
suo intervento – e spesso ci confrontiamo e lavoriamo con i tecnici e gli esperti italiani, che consideriamo di
assoluto livello, per migliorare il metodo e renderlo sempre più centrale per l’olio d’oliva».
In un contesto sempre più competitivo il mondo dell’olio e del food «le sfide da affrontare sono tante, dai
dazi di Trump al dumping, fino alla contraffazione. L’Italia può e deve fare squadra per affrontare queste sfide
e recuperare competitività – ha affermato Raffaele Borriello, direttore generale di Ismea –. Il settore dell’olio
d’oliva è esemplificativo della situazione generale, perché a fronte di una domanda crescente, la produzione
oscilla paurosamente. Due anni fa la peggior campagna olearia degli ultimi cinquant’anni, mentre oggi è in
forte crescita».
Il tema della competitività e della redditività delle aziende è centrale anche per le aziende che producono le
eccellenze agroalimentari Dop/Igp. Un settore che vale 15 miliardi di euro all’anno, il 10% dell’industria
alimentare nazionale e che esporta per 7,8 miliardi secondo i dati Aicig/Qualivita. «Nonostante tutti i dati
largamente positivi dobbiamo fare di più per accrescere la conoscenza, la consapevolezza e il coinvolgimento
del consumatore – ha affermato Federico Desimoni, consigliere di Aicig, l’associazione che riunisce più del
90% dei Consorzi di tutela italiani –; solo così potremo recuperare valore aggiunto e redditività per le nostre
imprese. Il consumatore deve diventare il nostro primo alleato».