
Congresso Civil Protect: il programma di quest’anno
Quando si verifica un blackout, diventa decisiva la capacità della
popolazione di adottare autonomamente dei rimedi efficaci. In altre parole: la cittadinanza va
sensibilizzata su quest’argomento, per indurla a non farsi cogliere del tutto impreparata. Al giorno
d’oggi, infatti, siamo tutti un po’ viziati, e ci culliamo nella certezza che la disponibilità di corrente
elettrica sia una cosa scontata. Ma purtroppo non è sempre così.“ Ad affermarlo è Andreas
Bordonetti, uno che sa bene di che cosa parla, essendo il direttore generale dell’Azienda Elettrica
Reti SpA, e quindi responsabile di uno dei due maggiori distributori d’elettricità dell’Alto Adige.
Oltre a queste funzioni, è anche coorganizzatore del congresso Civil Protect di quest’anno, in
programma giovedì 19 e venerdì 20 marzo prossimi, un appuntamento tecnico che per due giornate
graviterà interamente sul tema della sicurezza dell’approvvigionamento elettrico. Il programma
prende spunto dal thriller tecnologico intitolato “Blackout – Domani è troppo tardi”. L’autore,
l’austriaco Marc Elsberg, sarà presente di persona al congresso, e la sua relazione introduttiva
illustrerà i fondamenti realistici del suo romanzo, divenuto ormai un best seller internazionale. Il
libro descrive le conseguenze concrete di un’interruzione di corrente che si protrae per due
settimane in mezza Europa.
Dopo l’apertura in chiave letteraria affidata a quest’ospite d’eccezione, nella sessione dedicata ai
gestori delle reti segue una panoramica su come gli erogatori di elettricità e le istituzioni di diversi
paesi valutano la situazione attuale, e sulle strategie che hanno elaborato per far fronte a eventuali
emergenze.
Ferruccio Villa, rappresentante dell’Autorità italiana per l’energia elettrica, il gas e il sistema
idrico, riferisce di un esempio della storia recente: il 28 settembre del 2003, alle 3.30 del mattino,
in Italia e a Città del Vaticano ci fu un’interruzione di corrente causata da un guasto di due
elettrodotti provenienti dalla Francia e dalla Svizzera. Essendo capitato durante un fine settimana
e di notte, per fortuna quell’evento avverso non ebbe conseguenze particolarmente pesanti.
Dopo di lui, Andreas Bordonetti, il già citato direttore generale dell’Azienda Energetica Reti SpA,
riferisce sulla gestione dei rischi nella propria azienda, che con più di 3.000 chilometri di
elettrodotti interrati e aerei, 1.000 milioni di chilowattora erogati e 140.000 utenti, è di gran lunga il
maggiore distributore di elettricità della provincia di Bolzano.
Il corrispondente d’Oltre Brennero dell’Azienda Energetica Reti è la TINETZ-Stromnetz Tirol AG, il
maggiore distributore d’energia elettrica del Tirolo del Nord, il cui addetto stampa Klaus Schüller
parlerà di gestione dell’emergenza in caso di blackout.
La prima giornata del congresso si conclude con un altro momento culminante: Angelika
Fleckinger tiene infatti una relazione sul suo celeberrimo “paziente”, che senza energia elettrica si
scongelerebbe nel giro di poche ore: la mummia del Similaun, nota col nomignolo di “Ötzi”, è
conservata in una sofisticatissima ghiacciaia realizzata su misura per lei, in grado di mantenerla
costantemente alla stessa temperatura e sempre con la stessa composizione dell’aria. Se
mancasse la corrente per giornate o settimane intere, scatterebbe un piano d’emergenza che la
direttrice del museo archeologico illustrerà per il pubblico presente.
Nel pomeriggio è prevista una visita guidata del Museo Archeologico dell’Alto Adige e del suo
celebre ospite, ma soprattutto del complesso impianto d’approvvigionamento progettato per
conservarlo intatto. Altre occasioni per vedere dal vivo delle realtà concrete sono le visite previste
nella stessa giornata alla centrale di controllo dell’Azienda Elettrica SpA, e alla ditta Niederstätter
SpA, specializzata in gruppi elettrogeni di continuità.
Maria Niederstätter, titolare dell’omonima ditta nota per il suo ampio assortimento di macchinari
edili, container e gruppi elettrogeni, in vendita o a noleggio, riassume così le sfide che si pongono
per il suo settore: “Oggi il mondo non potrebbe più esistere senza energia elettrica, ma negli ultimi
anni è capitato spesso di vedere con quanta rapidità e quali conseguenze drammatiche può
verificarsi un’interruzione su vasta scala. Ecco perché già da diversi anni ci occupiamo molto
seriamente di blackout e protezione civile, e cerchiamo di elaborare delle soluzioni efficaci
insieme alle autorità e alle organizzazioni di soccorso. E sicuramente anche il congresso Civil
Protect sarà un’occasione propizia per promuovere quest’azione comune.”
La seconda mattinata del congresso inizia con la sessione dedicata alle infrastrutture critiche,
ossia le istituzioni e le strutture che svolgono un ruolo essenziale per la collettività, e che in caso
d’interruzione d’esercizio potrebbero causare dei disagi, o anche pericoli elevati e danni
permanenti, per la popolazione e l’ordine pubblico.
Di quest’argomento parlerà Stefan Thaler, della Centrale d’allertamento della Ripartizione
protezione civile della regione Tirolo. Nella sua veste di esperto di emergenze e calamità,
presenterà il manuale intitolato “Come prepararsi a gestire interventi d’emergenza senza
elettricità di rete, computer e telefono”, un prontuario realizzato insieme a 18 organizzazioni della
protezione civile. Nel manuale si descrivono le criticità, vulnerabilità e interdipendenze che
caratterizzano il mondo di oggi, ma anche soluzioni concrete e indicazioni per stilare dei piani
d’emergenza.
Dopo una panoramica sulle esigenze e le particolarità del settore finanziario, Matteo Vischi, della
Ripartizione Protezione civile e antincendio della Provincia autonoma di Bolzano, presenta i
risultati del corso d’aggiornamento “Black Out” svolto nell’autunno scorso.
La seconda sessione del programma di venerdì è tutta dedicata alla protezione civile e all’integrità
della popolazione. La relazione d’apertura è tenuta da Jernjej Hudohmet, dell’Ufficio regionale
della Crajna in Slovenia, che riferisce sull’arresto dell’erogazione elettrica verificatosi nel suo
territorio lo scorso anno: in seguito a piogge ghiacciate, il 21 gennaio 2014 la Slovenia fu colpita da
un blackout su vasta scala che lasciò senza elettricità il 90% del territorio nazionale e più di
200.000 utenze.
Dopo di lui parlerà Nick Wenger, del ministero svizzero per la protezione civile, che spiegherà le
strategie delle autorità elvetiche per proteggere le infrastrutture critiche. Subito dopo, a titolo di
confronto, due relatrici della Direzione generale per la sicurezza, la protezione civile e
l’immigrazione della Lombardia, illustreranno gli interventi che la loro regione prevede di attuare
in caso di blackout su vasta scala.
Tute le informazioni sul congresso Civil Protect 2015 sono reperibili sul sito: www.civilprotect.it/de