
Classyfarm, un sistema vincente per migliorare il benessere animale
Cremona, 5 dicembre 2020 – Il crescente interesse dei consumatori riguardo le condizioni in cui vengono allevati gli animali negli allevamenti intensivi va di pari passo con le normative e gli interventi che vengono adottati nelle diverse aziende zootecniche.
Classyfarm è un progetto che, come si intuisce dal termine stesso, intende classificare la situazione sul benessere animale negli allevamenti in base alle strutture e alle tecniche applicate.
Se ne è parlato ieri nel corso di un convegno online dedicato al settore suinicolo. L’evento era inserito nel ricco calendario di appuntamenti tecnico-scientifici in streaming che caratterizzano la Special Edition delle Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona (3-5 dicembre 2020), la rassegna zootecnica più importante a livello nazionale e tra le più prestigiose su scala internazionale.
Dopo un avvio un po’ accidentato, oggi tutti i Servizi veterinari lavorano con le stesse check-list che caratterizzano Classyfarm, sia per il settore dei suini che dei bovini. “E dal 2021 l’estensione riguarderà anche il mondo avicolo” ha sottolineato Loris Alborali, responsabile della sezione Diagnostica presso l’Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna con sede a Brescia.
In un più ampio contesto di norme legate al benessere animale, il taglio coda dei suinetti rappresenta senza dubbio un aspetto sul quale, negli ultimi due anni, il dibattito è stato particolarmente acceso. “Era il novembre del 2017 – ha proseguito Alborali – quando la Commissione europea, a seguito di alcuni audit condotti negli allevamenti italiani, chiese con forza l’applicazione di un Piano d’azione che portasse all’eliminazione di una pratica molto diffusa, peraltro anche in altri Stati europei ad eccezione della Finlandia, pena l’introduzione di restrizioni commerciali che avrebbero avuto forti ripercussioni economiche sul comparto”.
Da lì in poi il Centro di referenza nazionale per il benessere animale di Brescia (CReNBA) ha avviato un approfondito lavoro per individuare negli allevamenti i punti critici, intervenire per eliminarli e dimostrare alla Commissione il lavoro svolto. “Si è trattato di un’attività intensa ma che tra il 2019 e il 2020 ci ha permesso di ottenere considerevoli miglioramenti – ha proseguito Alborali – al punto che su 4.278 aziende monitorate a livello nazionale, pari a 8milioni di suini prodotti, oggi solo nel 40% di esse si pratica il taglio della coda ai suinetti a fronte dell’80% dello scorso anno; quelle che pur tagliandole stanno costituendo all’interno delle porcilaie dei gruppi di animali con la coda integra sono passati dal 10-15% del 2019 al 45% di quest’anno, mentre gli allevamenti che non praticano più questa procedura sono passati dal 10%del 2019 al 20% del 2020. Questi risultati incoraggianti non si traducono nella completa soluzione del problema, perché i punti critici ancora rimangono e riguardano soprattutto le strutture, spesso obsolete e bisognose di interventi di ammodernamento che possono essere adottati accedendo ai fondi messi a disposizione, ad esempio, dai Psr (Programmi di sviluppo rurale, ndr). Vanno poi ricordati l’utilizzo scorretto dei materiali manipolabili e la misurazione dei gas, soprattutto CO2 e ammoniaca. Anche qui i miglioramenti non sono mancati: nel 2019 il 50% delle porcilaie non aveva mai effettuato una misurazione, oggi la percentuale si è ridotta al 15%. Di strada da fare ne abbiamo ancora – ha concluso Alborali – va detto comunque che se a livello europeo non abbiamo mai pensato di assurgere al ruolo di primi della classe, oggi non possiamo neanche essere considerati un fanalino di coda”.
Circoscrivendo il campo all’area regionale lombarda, Carlo Rusconi, medico veterinario dell’Ats Val Padana, ha sottolineato che i controlli sul benessere animale effettuati negli allevamenti suinicoli lombardi quest’anno non hanno “evidenziato criticità tali da prevedere particolari prescrizioni – ha affermato – A inizio 2020 avevamo in cantiere una serie di verifiche su 752 aziende, poi l’emergenza sanitaria ci ha costretti a ridimensionare i numeri riducendole a 452, oggi controllate per l’80%. L’auspicio, per il 2021, è quello di riuscire a contare in tutti gli allevamenti suinicoli lombardi almeno la presenza di gruppi di maiali con la coda integra”.
Pur con le limitazioni imposte dalla pandemia, la Special Edition delle Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona ha saputo toccare tutti gli ambìti più importanti e attuali al centro del dibattito zootecnico. Ma soprattutto propone una novità assoluta: la Mostra zootecnica online alla quale parteciperanno 300 bovine da latte provenienti da 51 allevamenti italiani appartenenti alle razze Holstein, Red Holstein, Bruna e Jersey che in video sfileranno davanti a due giudici internazionali per ottenere il titolo di campionessa nelle varie categorie di appartenenza. Il filmato sarà disponibile sulle piattaforme online di CremonaFiere il 14 dicembre prossimo.Per informazioni:Anna MossiniGiornalistatel. +39 335/1253964annamossini.bo@gmail.comskype: anna.mossiniTestori Comunicazione – Ufficio StampaVia Fiori Chiari, 10 – 20121 Milanotel. 02/4390230www.ufficiostampa.milano.mi.ita.testori@testoricomunicazione.it