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CHIUDE LA XVI EDIZIONE DI MERCANTEINFIERA PIMAVERA

Con un afflusso di circa 55 mila visitatori (+12% rispetto all’edizione precedente), tra i quali moltissimi professionali e numerosi stranieri, si è chiusa la XVI edizione di Mercanteinfiera Primavera che conferma Parma come la piazza di riferimento in Italia per l’antiquariato, anche quello di alta epoca, e il modernariato.

Organizzata da Fiere di Parma, nei tre padiglioni di questa città antiquaria distribuita su un’area complessiva di 45.000 mq., i 1.1000 espositori hanno trovato un pubblico di visitatori attento, selettivo, più disponibile all’acquisto di oggetti di maggior  importanza e ai dipinti classici e moderni.

Una sensibile differenza si è riscontrata nell’attitudine all’acquisto degli operatori  stranieri rispetto agli italiani, più orientati i primi verso il mobile aristocratico/borghese italiano, snobbando quasi le estrosità e il modernariato. I nostri connazionali invece si sono orientati di più verso un’immagine solida e personale dell’abitare, privilegiando il valore intrinseco di mobili di carattere funzionale e di gusto più contemporaneo o curioso.

Tra le vendite importanti possiamo segnalare una bella coppia di poltrone romane del ‘700, una piccola cassa nuziale rinascimentale con decorazione a pastiglia dorata e policromie, una specchiera del ‘600 Genovese di grande apparato con autentico specchio al mercurio, due console Direttorio di grande linea con piani in prezioso marmo Brèche de Syrie, una coppia di candelieri ‘800 in legno, tipici dell’ Italia meridionale, con specchio lavorato a diamante.
 
Interessante è stato sentire direttamente il parere di alcun i collezionisti.
“Vengo a Mercanteinfiera fin dai primi anni” dice Franco Fedeli, un collezionista di Arezzo d’arte moderna e contemporanea “e riesco sempre a trovare qualcosa di grande interesse, come questa tempera di Capogrossi degli anni ’60 con le sue celebri “Forchette”. Ho comprato anche questa tempera di De Pero degli anni ’30, una Marylin di Rotella del 2000 e mi sono visto sfuggire un’opera grafica di Man Ray e uno schizzo di Andy Warhol. Qualcuno è stato più veloce di me…peccato”.

“Ho avuto modo di vedere icone e opere bizantine degne d’essere esposte in un  museo” dice Mariella Lobefaro grande esperta e collezionista di icone, dipinti e sculture lignee. “In particolare penso alla Galleria Han di Regensburg (Germania) dove ho notato una rarissima Comunione russa degli Apostoli del XVII secolo, mentre nello stand di Manghi e Loraschi ho avuto la sorpresa di vedere una placca di Limoges di grande valore, risalente al 1180. Quando torno a casa, dopo essere stata a Mercanteinfiera, spesso con la gioia di aver trovato un’opera da tempo ricercata, mi resta sempre il rammarico di non essere riuscita a visionare tutto”.

Ed è forse proprio la sensazione di aver perso un’occasione a spingere tanti collezionisti e visitatori a tornare anno dopo anno a Mercanteinfiera, portando con sé altri futuri fan della Fiera.

“Non ci hanno dato tregua, i primi giorni sono stati di fuoco, non abbiamo neppure finito di allestire le vetrine” dice Stella d’Orlando di Torre del Greco, la specialista del corallo ancora rigorosamente lavorato a mano e delle perle soprattutto australiane che tra i suoi clienti annovera grandi nomi tra cui Alberto di Monaco. “Io sono cresciuta a Mercanteinfiera e se sono arrivata a questo livello lo devo a questa fiera che mi ha stimolato ad esporre gli oggetti di maggior pregio, i pezzi più rari, insoliti e importanti”.

Anche Alessandro Stefanini si è detto particolarmente soddifatto. Il suo stand, pieno di oggetti di grande gusto e curiosità, puo’ essere definito una “Wunderkammer”. Qui si trovano esposti gli oggetti tra i più disparati, dal timpano di balena fossile dipinto, alle uova di dinosauro, ma anche set da viaggio in silverplate di Martin Hall o i contenitori per salse della  seconda metà del ‘700 di Argyll di raffinata fattura, oltre alla rustica panca d’attesa d’epoca Soviet.

Molto frequentato è stato anche lo stand Galuchat. Ad attrarre particolarmente l’attenzione dei visitatori è stato l’elegante mobile in pergamena e palissandro realizzato da Borsani nel 1934, assieme al tavolino in  massello di noce dalle dimensioni eccezionali e le appiiques in vetro scolpito di Barovier e Toso.

Ma le curiosità non finiscono qui e prima di darvi appuntamento alla prossime edizione di Mercanteinfiera, che  avrà luogo dal 2 al 10 ottobre 2010 negli spazi di Fiere di Parma, vogliamo ricordare Casablanca, un altro storico espositore di Mercanteinfiera che possiede la più importante e unica collezione al mondo di ventilatori da soffitto con pezzi che vanno dal 1898 al 1950.
“Da Armani a Sting, da Montezemolo a Della Valle, ma anche il presidente Berlusconi tutti hanno i miei ventilatori d’epoca al soffitto” dice Bruno Fabbri, un ex pilota di Alitalia ora in pensione che ormai dedica tutta la sua attenzione a questa sua passione.

Parma 7 marzo 2010

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