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CARRARAFIERE, L’EXPORT DI MARMI E GRANITI ITALIANI DEL 2011

Nel corso del 2011 l’Italia ha esportato oltre quattro milioni di tonnellate di marmi, graniti, travertini ed altre pietre, sia lavorati che in forma grezza o in granulati e polveri con un calo del -3,22%, per un valore complessivo di oltre 1,6 miliardi di euro registrando un incremento dei valori complessivi del +4,26%.

Lo rende noto l’Internazionale Marmi e Macchine Carrara che, attraverso il suo Ufficio studi, ha elaborato le statistiche Istat relative all’anno 2011, confrontandole con le statistiche degli anni precedenti e proseguendo la sua attività di rilevazione e valutazione ben conosciuta dagli operatori del settore.

Se si focalizza l’analisi dell’export alle voci statistiche di maggior pregio e con valore medio più elevato, che comprendono marmi, graniti e travertini grezzi e lavorati si riscontra un export di 3.051.955 tonnellate, per un valore complessivo di 1 miliardo e 587milioni di euro, con una contrazione  pari a -2,63% nelle quantità ma un aumento dei valori di un significativo +4,32%. La contrazione delle quantità esportate rispetto al 2010 ha interessato tutte le categorie ad esclusione dei lavorati in granito, voce che ha registrato una variazione positiva dell’export di un +0,7%, modesto ma significativo, mentre un’altra voce in aumento riguarda l’ardesia grezza che ha movimentato quantità modeste.

Ha influito in maniera decisa sull’export italiano la contrazione della domanda da parte di alcuni paesi dell’Africa settentrionale, in particolare Libia, Tunisia, Egitto, sconvolti dalla “Primavera Araba”, mentre verso Algeria e Marocco le esportazioni sono aumentate sia in termini di quantità che di valore arrivando a rappresentare da sole il 53% dell’export lapideo verso l’intera area (il 66% se si parla di valori). 

L’intera area Nord-Africana, tradizionale mercato per blocchi e granulati in marmo, ha fatto registrare un calo complessivo dell’export italiano relativo alle voci di maggior pregio del -31,8% in termini di quantità passando da 567.625 tonnellate nel 2010 a 387.024 nel 2011 e un calo del -24,7% in valore, passando da oltre 95 milioni di euro nel 2010 a 72 milioni nel 2011.

“Siamo ancora in presenza di una situazione contraddittoria – commenta il presidente di Internazionale Marmi e Macchine Giorgio Bianchini – per le conseguenze della crisi economica in atto oltre che per le turbolenze in singole aree, ma è evidente che il comparto, nel suo complesso, dimostra un buon livello di tenuta e che, grazie alla qualità del made in Italy mantiene un valore elevato nei lavorati esportati mentre si consolida il ruolo di alcuni paesi importatori di marmi grezzi”.

Fra i mercati di sbocco la Germania continua a mantenere un primato per le quantità esportate con circa 247.000 tonnellate per un valore di 164 milioni (+0,23% in quantità e + 1,2% in valore) di cui 108 milioni per i graniti lavorati, e con un elevato valore medio unitario dei materiali di pregio (662 euro a tonnellata).

Gli Stati Uniti sono invece il Paese che importa soprattutto lavorati di pregio e detiene il primato del valore. L’export italiano verso gli States è stato pari a 164 mila tonnellate per un valore di oltre 223 milioni di euro e, soprattutto, con un trend di crescita (+1,75 in volume e +2,6 in valore) per tutte le voci considerate ad esclusione dei lavorati in granito in controtendenza seppure su frazioni decimali.

Verso i paesi dell’Unione Europea l’Italia ha esportato materiali di pregio per 669mila tonnellate per un valore di 479 milioni di euro (-2,1% in quantità e +2,5% in valore) mentre nei paesi europei di area non comunitaria sono state vendute 302 mila tonnellate di marmi e graniti (+8,1%) per oltre 220 milioni di euro (+14,5%).

In Europa hanno fatto segnare performance molto interessanti la Francia, dove l’export italiano con 96.191 tonnellate è cresciuto del 9% e del 12,6% in valore grazie agli oltre 70 milioni di euro raggiunti, mentre la Svizzera con un import di 151 mila tonnellate (+12,5%) per un quasi cento milioni di euro ha segnato ha fatto segnare un +11% in valore.

Le esportazioni italiane verso l’Estremo Oriente continuano a mantenere un trend in crescita, sia in termini di quantità che di valore anche se più contenuto rispetto ai differenziali precedenti e nel corso nel 2011 sono state indirizzate verso l’estremo oriente marmi e graniti per 957.666 tonnellate per un valore di  290.833.213 euro (+6% in quantità e +11,2% in valore). La Cina è il paese di destinazione più importante dell’area perché riceve circa la metà dei materiali che pesano per il 40% sul valore in virtù di 488mila tonnellate importate (+3,9%) del valore di oltre 113 milioni di euro in aumento del 9,6% rispetto al 2010.

Nel corso del 2011 si è consolidato un trend di crescita molto interessante per l’export di materiali di pregio verso l’India, con circa 296mila tonnellate (+15,75%) per un  valore di quasi 80 milioni di euro con un incremento del +11,2% .

Una nota a parte merita l’Arabia Saudita che, grazie anche all’aumento del prezzo del petrolio ha acquistato marmi e graniti italiani per 161.893 tonnellate (+28,9%) e un controvalore di quasi 70 milioni di euro (+41,45%) segnando anche un forte aumento del valore medio unitario in particolare alla voce “marmo” sia grezzo che lavorato.

Dal quadro emerge con chiarezza che l’export di marmo in blocchi e lastre ha subito una contrazione solo nei paesi dell’Africa settentrionale mentre in tutte le altre aree geografiche ha mantenuto un trend positivo sia in termini di quantità che di valore.

In questa ottica va segnalato l’andamento dell’export molto positivo dell’export di marmo grezzo verso i paesi dell’Unione Europea (anche se su valori e quantità modeste) con un incremento delle quantità esportate dell’11,6% arrivando a 39 mila tonnellate e un incremento in valore (+20,6%) toccando circa 22 milioni di euro.

L’import 

La valutazione relativa alle importazioni italiane di marmi e graniti è fondamentale per valutare gli indirizzi delle aziende in funzione del portafoglio ordini o delle decisioni di integrare le scorte in funzione delle aspettative di mercato. 

Nel corso del 2011 l’import italiano ha segnato un calo per tutte le voci analizzate ad esclusione dei lavorati in granito. È la conseguenza della sostanziale stagnazione degli ordini che consiglia alle nostre aziende di non fare acquisti se non strettamente necessari: è l’effetto della crisi che ha coinvolto nel 2011 un po’ tutti i settori ed ha inferto un duro colpo anche al settore dell’edilizia come denuncia l’Osservatorio Congiunturale 2011 sull’industria delle costruzioni dell’ANCE.

Globalmente l’import italiano di materiali lapidei è stato pari a 1.752.000 tonnellate per un valore complessivo di 420 milioni di euro e con una contrazione di – 4,1% sia in termini di quantità che di valore. Le importazioni sono calate considerevolmente dalle stesse aree in cui si presenta instabilità politica : in primis l’Egitto (-27,35% in quantità e -27,5% in valore) e la Tunisia (-23,1% in quantità e -21,7% in valore).

Sempre più evidente l’importanza delle importazioni dall’India che con 298.758 tonnellate per un valore di circa 76.200.000 è il maggior fornitore anche se con una leggera contrazione nelle quantità (-2,4%) e un +1% nei valori tanto che oggi il 19% delle importazioni italiane di settore proviene dal territorio indiano e la quota sale considerevolmente al 33%% se consideriamo la sola voce dei lavorati in granito.

Di fatto le importazioni di materiali pregiati italiane dall’India cono state, nel corso del 2011, quasi pari a quelle provenienti dall’intera Africa dalla quale sono arrivate 385.600 tonnellate per un valore di 82.347.000 euro (-15,5% in quantità e -8,6%). 

In debole crescita, nelle quantità e nei valori l’import dal Brasile, altro grande fornitore, che ha inviato 188 mila tonnellate (+1%) per un controvalore di quasi 55 milioni di euro (+1,8).

 

Fonte Istat – Elaborazione Internazionale Marmi e Macchine Carrara Spa

 

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