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CARRARAFIERE, EXPORT DI MARMI NEI PRIMI SEI MESI DEL 2011

Il distretto lapideo toscano ( che comprende le province di Massa Carrara e Lucca con estensione a La Spezia) nei primi sei mesi del 2011 ha esportato 818 mila tonnellate di marmi, graniti e altre pietre per un valore complessivo di 269 milioni e 285 mila euro facendo segnare un +12,45% sui valori e un -5,6% sui volumi come riportato nella tavola export Comprensorio toscano (MS – LU – SP) dove è presente il dato relativo ai granulati e alle polveri che, per motivi di “privacy statistica”, non è possibile elaborare per le importazioni.

Tornando ai numeri, il dato negativo registrato sui volumi esportati è da attribuirsi all’andamento di una voce importante per il distretto, quella relativa ai blocchi e lastre in marmo, influenzato negativamente dalle difficoltà causate dalla guerra in corso in Libia che ha portato ad una diminuzione dell’export di blocchi creando una situazione di incertezza per gli operatori in tutta l’area mediterranea.

Secondo le statistiche diffuse dall’Internazionale Marmi e Macchine Carrara, che ha elaborato i dati Istat, restano positive ( alcune fortemente positive) tutte le altre voci statistiche con un segno “+” costante da tempo per i “lavorati”, sia in marmo sia in granito anche se quest’ultimo con quote inferiori rispetto al passato.

Si sta verificando un progressivo spostamento del distretto toscano verso fasce di prodotto a valore aggiunto crescente con un aumento del valore medio per tonnellata e, confrontando i dati con quelli del comprensorio veneto (Verona e Vicenza), si nota che gli andamenti non si discostano sensibilmente, anche se gli operatori veneti non hanno registrato forti contraccolpi dalle vicende nordafricane. Sono però molto differenti i pesi delle voci statistiche con l’area veneta connotata da una chiara specializzazione nei lavorati di granito mentre le lavorazioni di marmi sono appannaggio dell’area toscana confermando la vocazione  produttiva dei distretti.

“L’Unione Europea è sempre importante come mercato di destinazione dei nostri prodotti – commenta il presidente di IMM, Giorgio Bianchini –  soprattutto per i valori medi che sono una caratteristica fondamentale per i prodotti toscani, in  particolare per i lavorati in marmo che mantengono valori medi decisamente elevati, anche se nell’insieme l’area comunitaria vede prevalere l’export veneto”. 

Rimane positivo l’export toscano e veneto verso l’’Europa non comunitaria, soprattutto per i lavorati in genere, mentre gli Stati Uniti ancora non mostrano segni di ripresa e mantengono un trend di importazioni modeste rispetto ai periodi migliori facendo segnare una nuova contrazione per il distretto toscano con una piccola crescita per le province venete anche se, nell’insieme, non emergono miglioramenti significativi o decisi. L’America latina è sempre su quantitativi contenuti, che fanno apparire grande una piccola variazione, mentre invece la zona medio orientale continua nel suo trend positivo da qualche tempo: lontani, certo, dai livelli di qualche anno fa, ma il trend è positivo, per entrambi i distretti, e lo è soprattutto per i lavorati, sia di marmi che di graniti. È soprattutto l’Estremo Oriente a confermarsi area partner importante per i grezzi e semigrezzi toscani, anche se con oscillazioni significative dei volumi: nei primi sei mesi dell’anno sono stati spediti verso il Far East materiali per oltre 58 milioni di euro, oltre 19 dei quali in prodotti finiti prevalentemente in marmo. 

L’esame dei dati relativi alle importazioni evidenzia un calo per il distretto toscano con un aumento per quello veneto: il dato è difforme particolarmente sui graniti grezzi e semigrezzi, che per i veneti rivestono un ruolo sempre più importante.

“Sono le specializzazioni produttive delle due aree a determinare le differenze anche nell’import – commenta il direttore di IMM, Paris Mazzanti – ma i dati devono essere valutati anche tenendo conto dei ruoli che i comparti hanno nel mercato interno e nei mercati internazionali. Sono elementi di riflessione importanti che troveranno risposte nel corso di CarraraMarmotec 2012, che riteniamo potrà offrire al comparto risposte in un contesto che ci auguriamo più chiaro anche in relazione agli scenari internazionali.”

 

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